Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

La guerra deve proseguire!

2020-04-17 02:05:06

Cosa succede quando si mettono concetti di onore vecchi e rigidi in testa alle nuove generazioni?

Nel 1945 era ormai chiaro che l'Asse aveva perso la Seconda Guerra Mondiale: l'Italia aveva cambiato schieramento nel 1943 e fu liberata completamente a fine Aprile, la Germania si arrese il 7 maggio dopo la battaglia di Berlino e infine il Giappone ricevette una batosta dopo l'altra, fino alle famose bombe di Hiroshima e Nagasaki. Poco dopo le esplosioni atomiche, a Tokyo giunse l'invito alla resa da parte degli Alleati e il governo iniziò a discuterne con l'imperatore.


Ma il Giappone era una paese diverso da Germania e Italia: il governo si spaccò in due fazioni, cioè tra coloro che volevano la pace con i vincitori e un gruppo di militari guerrafondai e irriducibili decisi a prolungare la guerra.

Dopo una serie di sedute molto tese con militari e ministri, l'imperatore Hiroito decise di prendere in mano la situazione e annunciare al suo popolo che il paese si sarebbe arreso. Il discorso di resa fu scritto in breve tempo e una stanza del palazzo dell'imperatore fu trasformata in uno studio di registrazione. Hiroito lesse e registrò il discorso e si preparò a farlo trasmettere via radio, per rendere ufficiale la cosa.


Fu allora che nelle alte sfere dell'esercito maturò una decisione terribile: attaccare il palazzo imperiale! I guerrafondai, guidati dal maggiore Kenji Hatanaka, assalirono il palazzo imperiale e si misero a cercare la registrazione, per poterla distruggere e continuare così lo stillicidio di uomini e risorse.

Fortunatamente, il ciambellano Tokugawa era già riuscito a nascondere il fatidico nastro e nonostante le minacce e torture dei militari ribelli non rivelò mai la posizione.


A quel punto le cose si misero male per Hatanaka: fallito il suo obbiettivo, si accorse che mezzo esercito giapponese stava avanzando verso il castello reale e optò per il suicidio, sparandosi assieme ad altri ufficiali prima che potessero arrestarli.


Tornata la calma a a palazzo, il discorso di resa fu trasmesso alla radio e raggiunse tutto il paese: il Giappone pochi giorni dopo firmò la pace, mettendo ufficialmente termine alla Seconda Guerra Mondiale.

Chissà cosa sarebbe successo se il piano di Hatanaka fosse andato in porto...


Fonte: HistoRick