Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Il bordello delle spie

2020-02-12 00:54:14

Cosa non si fa pur di ottenere informazioni sugli altri...

Negli anni Trenta in Germania la prostituzione fu combattuta dalle autorità naziste, dato che Hitler riteneva "asociali" e quindi inutili le persone che si dedicavano al mestiere più vecchio del mondo: innumerevoli donne prelevate dalla polizia per le strade delle città tedesche furono inviate nei primi campi di concentramento, come quello di Ravensbruck.

Ma il fenomeno ovviamente non scomparve e i nazisti, tra i quali si trovavano molti clienti più o meno affezionati delle prostitute (soprattutto d'alto bordo), si resero conto che potevano sfruttarle molto meglio. 


Fu così che a Berlino, la capitale del Reich, le SS posarono gli occhi sul Salon Kitty, all'epoca la migliore casa d'appuntamenti della città e per questo frequentato da personaggi di primo piano: industriali, politici, diplomatici stranieri e gerarchi nazisti.

Il posto prendeva il nome dallo pseudonimo della maitresse, Kitty Schmidt (al secolo Katharina Zammit), che aveva aperto l'attività all'inizio del decennio. Approfittando di un suo arresto nel 1939, i nazisti imposero alla donna di collaborare con loro per scopi di intelligence e lei non potè che accettare.


Fu così che lo spionaggio tedesco si impossessò silenziosamente dell'attività: le camere furono attrezzate con microfoni e microspie, mentre le lavoratrici furono rimpiazzate da nuove ragazze addestrate dalle SS: le nuove arrivate erano tutte delle scalmanate tra le lenzuola ma anche delle naziste fanatiche, desiderose di servire il Reich usando il loro corpo e le loro abilità. Per fare un esempio, molte di loro erano poliglotte, riuscivano a distinguere le varie uniformi (Wehrmacht, SS, Gestapo) e a leggere i gradi militari.


L'idea di usare il Salon come fonte di informazioni pare che funzionò, dato che tra donne e fiumi di alcol decine di uomini rivelavano di tutto e di più, convinti che nessuno li stesse ascoltando.

Tuttavia l'attività ebbe vita breve, dato che il palazzo fu bombardato dagli inglesi e la raccolta dati cessò poco dopo, anche perché i clienti erano sempre di meno.


Una cosa interessante è che tra i clienti altolocati (e pervertiti) della casa si annoverano diversi personaggi chiave della Seconda Guerra Mondiale, la maggioranza dei quali erano uomini sposati:


- Joseph Goebbels: ministro della propaganda e borgomastro di Berlino, aveva un debole per le "esibizioni" tra sole donne


- Sepp Dietrich: generale delle SS durante la guerra, fu in precedenza autista e guardia del corpo di Hitler, era noto e temuto per il pessimo carattere


- Reinhard Heydrich: probabilmente l'uomo più malvagio del regime nazista nonché tra i maggiori responsabili dell'Olocausto, era talmente potente che quando saliva in camera con una donna faceva spegnere i microfoni


- Galeazzo Ciano: figlio di uno degli uomini più ricchi dell'Italia fascista, genero del Duce (aveva sposato Edda Mussolini) e ministro degli esteri, era noto per le opinioni contro Hitler, il quale a sua volta aveva un'opinione molto bassa di lui


Con simili premesse, c'è solo da chiedersi quante cose si siano lasciati sfuggire quegli uomini tra quelle mura...


Fonte: HistoRick