Storia & Antichità
Date a me quel che è di Cesare!
Chi erano i pubblicani e perché venivano disprezzati?
Come negli Stati moderni, anche nell'Antica Roma le tasse erano necessarie al funzionamento dell'apparato statale: con i soldi dei tributi i romani potevano mandare avanti le loro complesse amministrazioni pubbliche e l'apparato militare che gli aveva permesso di espandersi.
Tuttavia, nelle varie province romane la riscossione "fisica" dei tributi non era mai svolta direttamente dai Romani, bensì era "appaltata" a dei personaggi autoctoni, chiamati "pubblicani".
Questa figura era diffusa in tutto l'Impero e non godeva proprio di unanime affetto, anzi molti pubblicani venivano ostracizzati e disprezzati pubblicamente dalla comunità in cui vivevano e operavano.
Il motivo di tanto odio risiede nel fatto che quegli appaltatori erano autoctoni (provinciali) venduti a Roma e che sfruttavano il loro lavoro per arricchirsi a spese dei contribuenti: dopo aver anticipato a Roma la cifra richiesta per la loro zona, i pubblicani andavano a chiedere i soldi ai loro concittadini per rifarsi dell'investimento,.
Il problema era che la legge romana non era chiara in materia di tasse e i pubblicani finivano per incassare molto più di quanto avevano speso pagando in anticipo le tasse a Roma, facendo la cresta in una maniera da far impallidire i politici di oggi.
Alla luce di questo, non c'è da stupirsi se nella Bibbia i personaggi dei pubblicani erano considerati dei gravi peccatori e alcuni di essi trovano la via della redenzione.
Considerato lo stato attuale dell'economia, chissà se un giorno resusciteranno questa figura pur di avere subito i soldi delle tasse...
Fonte: HistoRick