Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Carcerati in battaglia

2019-01-22 00:11:35

Quando la situazione si fa critica tutto diventa lecito, purtroppo...

Durante la Seconda Guerra Mondiale sia la Germania che l'Unione Sovietica crearono e usarono unità militari composte da criminali, usate spesso e volentieri come carne da cannone.

In particolare i sovietici usarono migliaia di prigionieri dei Gulag per creare i battaglioni penali, o Shtrafbat. Quelli venivano usati per compiti che rasentavano il suicidio, come caricare (in stile Prima Guerra Mondiale) le posizioni della Wehrmacht o ripulire i campi minati, a volte semplicemente camminandoci sopra.

In teoria gli incarichi pericolosissimi servivano a redimere i prigionieri dalle loro colpe e farli reintegrare nell'Armata Rossa, ma le cose raramente andavano in questo modo. Spesso i male armati battaglioni penali venivano spazzati via dal nemico, ma a volte avevano successo, quando ciò accadeva venivano prontamente raggruppati e rimandati nel tritacarne.

Se all'inizio i battaglioni penali sovietici furono soprattutto carne da cannone, col tempo i loro membri divennero delle macchine da guerra che non temevano la morte e combattevano con grande ferocia. Questo era dovuto soprattutto alla presenza nelle retrovie delle truppe anti-ritirata del NKVD, che prontamente ammazzavano chiunque tentasse di ritirarsi.

Anche la Germania nazista creò delle unità militari composte da carcerati, tuttavia a differenza degli omologhi sovietici esse furono usate principalmente nell'est Europa per eliminare le formazioni partigiane e schiacciare le insurrezioni, come quella di Varsavia e quella in Slovacchia del 1944.

Quegli uomini, inquadrati principalmente nelle Waffen-SS, sono passati alla storia per la ferocia inaudita e il terrore che incutevano al loro passaggio: erano dei criminali talmente sadici e violenti, che persino le altre unità delle SS gli stavano lontano...

Fonte: HistoRick