Renato Poletti

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Web tax, verso una soluzione condivisa?

2020-02-03 16:37:51

I rappresentanti di 137 nazioni si sono riuniti per discutere su come arrivare ad una fiscalità uniforme per le aziende operanti in rete.

    La diffusione planetaria di internet ha portato alcune aziende del settore a diventare dei giganti, a volte con bilanci superiori a quello di certe nazioni; queste aziende hanno approfittato delle diverse legislazioni fiscali spostando le sedi (e quindi pagando le tasse) in quei luoghi dove le aliquote sono più favorevoli.


Da tempo si dibatte su come far invece pagare loro le tasse nel luogo in cui vengono venduti i prodotti/servizi; questo tipo di imposizione è chiamata comunemente “web tax”.

Ad oggi solo alcune nazioni hanno avanzato delle proposte, ma si agisce in ordine sparso, senza coordinazione.


    Forse qualcosa sta cambiando, negli scorsi giorni a Parigi si è tenuta una riunione presso l’ OECD (in Italia meglio nota come OCSE), incentrata proprio su questa tematica.


Pur senza trovare al momento una uniformità di vedute, molti dei partecipanti hanno espresso la volontà di arrivare, entro l’anno, ad una soluzione condivisa.

Leggi qui il comunicato ANSA.


    Personalmente non so se sarà possibile mettere tutti d’accordo in così poco tempo; la mia speranza è che la necessità di applicare queste misure, e controllare fiscalmente le web-aziende dovunque abbiano la sede, faccia da apripista per creare un sistema globale di “polizia di internet” in modo da poter perseguire i reati informatici ovunque vengano commessi.


Dove non può la volontà, chissà che non arrivi il denaro…



Immagine di testata da Pixabay.

by Renato Poletti