Renato Poletti

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Operazione nostalgia: aumentare RAM e HDD di un pc portatile.

2020-08-31 14:25:34

Sostituire certe parti di un notebook era alla portata di chiunque, senza ricorrere ad un tecnico, oggi non è più così, sarà meglio o peggio?

   Ogni tanto mi capita ancora per le mani un notebook di quelli costruiti con un design oramai desueto, ma che permetteva di compiere alcune operazioni di modifica e ampliamento con molta facilità.


Nello specifico, un amico mi ha chiesto di aggiornare un vecchio portatile, ancora perfettamente funzionante ma con prestazioni non adeguate ai tempi, in modo da poterlo sfruttare ancora per dei compiti di base (videoscrittura, e-mail…).


Reperite le parti necessarie dal cassetto dei reperti (non ha senso acquistare parti nuove su una macchina del genere, anche ammesso di trovarle), la sostituzione è stata rapidissima.


Un semplice cacciavite, tolte poche viti per aprire gli sportelli, ed il cambio è fatto.

Se dico che ho impiegato più tempo a fare la foto che il lavoro non sono molto lontano dalla realtà.


Perché la chiamo operazione nostalgia? Perché adesso non si può fare più, i computer attuali non sono dotati di sportelli apribili, neppure la batteria è staccabile, tutto è racchiuso dentro al fondello.


Per qualsiasi operazione è necessario smontare tutto, nella migliore delle ipotesi ci vuole mezz’ora, ma in certi casi molto di più. Bisogna togliere dalle 10 alle 20 viti di varie misure, e ricordarsi poi dove andavano; spesso ci sono degli incastri che vanno sbloccati e si rompono facilmente.


Quindi un cambio di parti interne, quando non impossibile, diventa sicuramente più costoso per via del tempo che richiede e si rischia di ritrovarsi con un pc non più perfettamente assemblato, con qualche graffio e delle parti di carrozzeria che si muovono.


    Certo i notebook nuovi sono molto più sottili e leggeri, sono davvero portatili, ma rispetto a quelli di qualche anno fa li trovo anche più fragili, a parità di prezzo e categoria.


La realtà dei fatti è che il mercato si è orientato verso una “non riparabilità” degli apparecchi elettronici in generale, non solo dei computer; il concetto è “così nasce e così muore”, bisogna togliersi dalla testa di fare modifiche, ampliamenti o riparazioni. In caso di problemi fuori garanzia o quando le esigenze diventano maggiori si cambia, se ne compra un altro.


Bisogna anche dire che l’evoluzione tecnologica è stata rapidissima, macchine con pochi anni di vita hanno prestazioni non più adatte alle esigenze e quindi sarebbero pensionate comunque; in molti casi ci si ritrova però a dover rottamare apparecchi ancora con una vita utile residua solo perché non è stata prevista la possibilità di metterci mano, con buona pace di ecologia ed ambiente (e delle nostre tasche).


Personalmente non sono molto contento di questa tendenza, dato che nasco come tecnico e agire col cacciavite in mano è la parte che preferisco, ma tant’è mi devo adeguare.

by Renato Poletti