Renato Poletti

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Internet e il tempo.

2019-06-03 18:20:57

Considerazioni personali sull'uso che facciamo della rete.

    Internet. Questa parola è apparsa nelle nostre vite da pochi anni, ma sicuramente le ha modificate in modo profondo. Anche chi non utilizza direttamente questo strumento deve fare i conti con una società in rapido mutamento.


    Parliamo però di chi lo utilizza, in particolare guardando agli strumenti di comunicazione (social network).


    Prima di internet si restava collegati con i propri contatti tramite telefono, per le cose più urgenti; altrimenti la cara vecchia carta e penna , con tempi di attesa anche di settimane se il contatto stava in un altro continente. Ricordo ancora quando il postino portava una busta con scritto “Air mail, posta aerea”, erano le notizie della zia in Canada…


    Poi siamo stati avvolti nella Grande Rete, e tutto è cambiato.

Inizialmente la posta elettronica, che grande salto! Poter scrivere e qualcuno dall’altra parte del mondo legge nel giro di minuti. Poter allegare fotografie o documenti, e ricevere subito risposte e commenti.

In pratica è come se tre persone che stanno a Roma, New York e Sidney fossero invece sullo stesso pianerottolo.


    Il passaggio successivo è stato la videochiamata (Skype il sistema più noto), che permette di vedersi e parlarsi da qualsiasi angolo del pianeta; arriviamo ad oggi con Facebook & co.


    Ma come utilizziamo questi strumenti, in particolare quelli in forma testuale? Ecco, secondo me molte persone hanno un approccio a queste forme di comunicazione che non condivido. Cercherò di spiegarvi il perché.


    A mia impressione, spesso l’unica caratteristica della comunicazione digitale che viene considerata essenziale è la rapidità di risposta, portando questo concetto all’estremo; mi capita di postare qualcosa e all’istante vedo apparire i like, scrivo un commento e come premo il tasto “invio” si accende la campanella col numerino, c’è già una risposta.

Al che mi chiedo: ma come hanno fatto a leggere prima di rispondere?


    A volte vedo persone al computer che hanno scambiato il mouse per il tasto di un telegrafo, da tanto che cliccano a raffica. Forse sono dei nostalgici, stanno scrivendo in codice Morse.

Oppure ci sono quelli con lo smartphone, che appena sentono il suono delle notifiche iniziano a tamburellare freneticamente con le dita sullo schermo; poi sul loro volto appare un sorriso di soddisfazione come a dire: “meno male che ho risposto subito!”.


    Devo dire che ogni tanto anche io mi faccio prendere da questo tipo di atteggiamenti, quindi più che agli altri queste parole sono rivolte a me stesso.


    Non è che tutto questo va a discapito della qualità della comunicazione? 


Secondo me scriversi via internet è un mezzo che si presta molto bene al ragionamento, a trovare la giusta misura nell’esprimersi.

Se sto parlando con qualcuno, di persona o in video, a domanda devo rispondere subito; magari mi faccio anche trascinare dall’atteggiamento di chi mi parla e rispondo allo stesso modo, così rischio di farmi capire male.

Se rispondo a una cosa scritta ho invece la possibilità di valutare con calma ciò che mi si dice, se non so qualcosa posso anche documentarmi, cercare in rete. Posso anche lasciar svanire un qualche sentimento negativo che quello scritto mi aveva indotto. E rispondere in modo più costruttivo.

Lo stesso vale se leggo un post e voglio commentare, è meglio se mi prendo qualche istante.


    In fondo, cosa cambia rispondere in tre minuti invece che in trenta secondi? Come dicevo sopra, pochi anni fa ci volevano giorni o settimane.


    Io credo che la vera forza di internet sia che annulla lo spazio, non il tempo. Voi cosa ne pensate?


Foto di Muhammad Ribkhan da Pixabay

by Renato Poletti