Renato Poletti

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Ho cancellato tutte le foto dal pc, che posso fare? Leggi qui!

2020-07-22 14:31:27

Non è detto che la perdita accidentale di dati digitali sia per forza un evento catastrofico, a volte si risolve con un grosso spavento e qualche ora di tempo, l’importante è sapere da subito come agire.

   Perdere i propri dati memorizzati sul computer (foto, musica, documenti…) è una eventualità tutt’altro che infrequente; può succedere per problemi hardware o per uno spegnimento improvviso del computer, dovuto a mancanza di corrente. Se i dati si trovano su un disco esterno bisogna evitare di disconnetterlo improvvisamente e senza fare l’apposita procedura, lo stesso vale per le chiavette USB.

A volte capita anche di cancellare delle cose per errore, e di vuotare anche il cestino.


Quando succede questo, si può fare qualcosa per riavere i dati? Molte volte si.


Cominciamo col dire che se si tratta di un problema hardware di un disco fisso/chiavetta è meglio non farsi illusioni, consideriamo il tutto come perso.


Per gli altri casi ci sono speranze, ma bisogna valutare caso per caso e bisogna intervenire immediatamente, appena ci si accorge del problema. Anche qui però meglio partire coll’idea che tutto è perso ed essere contenti di quello che arriva.


Perché i dati cancellati sono ancora lì?


Su questo argomento la domanda che mi fanno più spesso è: “Ma se i dati sono stati cancellati come mai si ritrovano?”


Senza entrare in discorsi troppo tecnici, si può paragonare una qualsiasi unità di memoria ad un libro, dove troviamo un indice e le pagine. Quando si cancella qualcosa viene solo scritto nell’indice che la tal pagina è vuota e pronta per ospitare altri dati; in realtà ciò che era scritto in quella pagina è ancora lì, e verrà cancellato effettivamente solo quando ci si scriverà qualcos’altro.


Quello che fanno i programmi di recupero dati è proprio di andare a leggere fisicamente le pagine infischiandosene dell’indice, così ritrovano il contenuto di quelle pagine segnalate come vuote.


Facciamo una piccola divagazione, e vediamo anche il problema contrario: e se io i miei dati li voglio cancellare definitivamente, ad esempio perché sto cedendo il mio computer o disco esterno a qualcun altro, e non voglio che si vedano ancora i fatti miei? Su questo si trovano delle indicazioni nel seguente articolo:


Tornando al recupero dei dati persi, vediamo qualche indicazione su come muoversi in questa evenienza.


1. Agire subito.


Se noi continuiamo ad utilizzare il computer, se ci carichiamo altri dati o facciamo dei download dalla rete, questi andranno ad essere scritti in quelle pagine segnate come vuote, anche in quelle che contengono i dati da recuperare che quindi si perderanno definitivamente. Il sistema operativo stesso scrive continuamente dei dati sul disco, è una necessità per il suo funzionamento, quindi anche il semplice uso del pc può causare la perdita definitiva di qualche foto o documento.


Se i dati persi erano su una unità esterna, meglio non ricollegarla al pc finché non si tenterà una procedura di recupero.


2. Far girare un programma di recupero dati.


Tra i programmi gratuiti, quello considerato più efficace e facile da usare per tutti è Recuva, lo si può scaricare dal seguente link:

Personalmente l’ho utilizzato in varie occasioni e mi è stato molto utile, c’è da dire che in genere non recupera le cartelle ma solo i file, quindi ci si ritrova con una quantità di foto o canzoni tutte mischiate che poi bisogna riordinare. Sempre meglio che non averle del tutto…


Altro valido software free è Testdisk-photorec, questo è forse anche più approfondito di Recuva come recupero, però meno intuitivo da usare e non dà la possibilità di scegliere cosa recuperare dai risultati della ricerca, parte a cercare e salva automaticamente tutto ciò che trova.


Ci sono svariati altri programmi adatti, che permettono in certi casi di ricostruire anche le cartelle e riordinare gli archivi come in origine, si tratta però di software a pagamento.

Spesso vengono proposti come free, si possono installare ed utilizzare per la ricerca dei dati persi; quando però si va per salvare i file ritrovati si scopre che c’è un limite di 500 MB o 1GB poi bisogna pagare.


3. Prepararsi ad investire, in tempo e in soldi.


Fare un recupero dati non è una cosa veloce, possono bastare pochi minuti per una chiavetta USB di piccola capacità, come invece ci vogliono parecchie ore per un HDD da 1TB.

Una volta fatta la ricerca, occorre avere un’altra unità di memoria di capacità sufficiente a contenere i dati ritrovati; se li salviamo sulla stessa unità dove erano stati cancellati ci precluderemo altri tentativi di recupero se il primo non basta, perché come detto prima sovrascriveremo le “pagine vuote” che vuote non sono.


Una volta recuperati i dati, non è detto che avremo anche le cartelle ordinate come in origine, o i nomi originali dei file; inoltre il recupero ritrova anche tutto ciò che era stato cancellato volontariamente o dati che non ci interessano (ad esempio si ritrovano una miriade di piccole immagini provenienti dai file temporanei di navigazione internet).

Ci vorrà quindi molto tempo per selezionare e riordinare il tutto.


Parlando di soldi, se un software free non ci risolve il problema si dovrà passare ad uno a pagamento; in genere è possibile fare la prova gratis, e pagare solo se il programma ci mostra che potrà recuperare i dati realmente necessari.


Se invece affidiamo il lavoro ad un professionista, consideriamo che dovremo pagarlo anche se il recupero non riesce, il tempo comunque ce lo deve dedicare.


Quindi prima di lanciarsi in recuperi bisogna valutare se i dati persi sono realmente importanti.

Prevenire è meglio che curare.


Avere una certa cura nell’uso di computer e dischi esterni è senz’altro una buona cosa, non ci mette del tutto al riparo da una possibile perdita di dati.

La cosa realmente utile da fare è solo una: avere sempre il doppione dei dati davvero importanti.


Quindi non teniamo mai le foto di famiglia o i documenti di lavoro solo sul computer, facciamo sempre una copia su un disco esterno/chiavetta e teniamola aggiornata.


Altra possibilità è di utilizzare un servizio di archiviazione cloud (cito ad esempio Google Foto o Microsoft OneDrive); con questi c’è anche il vantaggio di poter attivare la sincronizzazione automatica e quindi avere sempre il salvataggio “in diretta”. Il lato negativo è che questa sincronizzazione consuma dati internet, attenzione quindi se si utilizza una connessione cellulare a consumo, i giga vanno via in un attimo. Occhio anche che la sincronizzazione avviene solo se siamo connessi in rete, niente internet niente salvataggio.

Da tenere presente che questi servizi forniscono gratuitamente un certo spazio, oltre bisogna acquistare spazio extra.


Consiglio a chi utilizza questi sistemi cloud di accedere periodicamente al proprio archivio tramite browser, per verificare che i salvataggi automatici siano stati fatti e i dati siano aggiornati; meglio non fidarsi ciecamente della sincronizzazione automatica.


In conclusione un piccolo trucco: se abbiamo un documento o qualche foto (parlo di pochi MB) realmente importanti che vogliamo salvare al volo, e in quel momento non disponiamo di un disco per i salvataggi, possiamo allegarli ad una nuova e-mail e spedirla a noi stessi; così resteranno salvati sul server di posta e potremo sempre recuperarli.



Immagine di testata da Pixabay.

by Renato Poletti