Renato Poletti

Founder Starter

Che fine ha fatto quella marca di computer?

2020-03-08 18:54:50

Alcuni nomi storici dell’informatica non sono più in vendita, scopriamo che fine hanno fatto.

    Il mercato dell’informatica, almeno nella versione di massa, è piuttosto recente, alcuni di noi lo hanno visto praticamente dall’inizio con l’arrivo dei primi personal computer negli uffici e nelle case.


Con quei primi elaboratori dal costo accessibile abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare alcune marche, ma se andiamo oggi a guardare sugli scaffali dei negozi (non solo fisici come allora ma anche online) non vediamo più quei nomi, sostituiti da altri produttori.


Con un pizzico di nostalgia, vediamo la storia di alcuni di essi.


I.B.M.


Come non iniziare dal produttore americano, che è stato il primo a proporre un computer definibile “personal”  in maniera realmente industrializzata? Il PC IBM è diventato di fatto lo standard da seguire, infatti tanti altri produttori hanno avuto successo sul mercato producendo i pc “IBM Compatibile”.

Qualche anno fa ha deciso di focalizzarsi sui servizi e altro hardware, tralasciando i personal computer; quindi ha ceduto questa parte  del suo businnes alla cinese Lenovo, diventata così uno dei primi produttori mondiali.

Più di recente Lenovo ha fatto altro shopping, acquisendo anche il marchio di telefonia Motorola.


Texas Instruments


L’azienda che ha prodotto il primo transistor al silicio è tutt’oggi uno dei primi produttori mondiali di componenti elettronici, fino a metà anni ‘90 ha avuto una buona diffusione nel campo dei computer portatili, molto apprezzati dagli utilizzatori.

Poi ha scelto di uscire da questo mercato e i nomi di prodotto come Travelmate ed Extensa sono passati sotto l’egida della taiwanese Acer, che già aveva accordi produttivi con T.I.

Qualche anno dopo Acer ha acquisito anche Packard Bell, marchio che oggi propone solo dei computer portatili mentre in passato aveva una gamma ampia ed ha raggiunto una buona notorietà.


Compaq


Il marchio americano era arrivato ad essere il primo produttore al mondo di personal computer; attorno al 2000 si è però trovato in difficoltà ed ha finito per fondersi con Hewlett Packard.

Da allora HP ha progressivamente diminuito il numero di prodotti con il marchio Compaq, ad oggi praticamente scomparso.

Sony


Quando citiamo il colosso giapponese vengono subito in mente i nomi Walkman e Playstation, ma ha costruito anche i validi pc portatili della linea Vaio.


Sono stati prodotti piuttosto apprezzati e, tra l’altro, tra i primi a proporre qualcosa di diverso a livello estetico, discostandosi dal tipico colore nero dei pc. Per questa caratteristica si potevano proporre come  “alternativa” ai prodotti Apple per chi voleva qualcosa che appagasse l’occhio.

Nel 2014 Sony ha preferito concentrarsi su altri prodotti ed ha ceduto i diritti sul marchio Vaio alla Japan Industrial Partners Inc, che lo usa su personal computer di fascia alta in Giappone, Asia e pochi altri mercati.


Samsung


Il produttore sudcoreano è più noto per gli smartphone e per i televisori, ma è un gigante e si occupa di tantissimi prodotti. Anche di personal computer, naturalmente.

Personalmente mi è capitato tante volte di mettere mano a portatili di questa marca, e ne ho apprezzato la costruzione ben fatta.

Samsung ha però deciso nel 2014 di lasciare il mercato europeo, oggi vende i suoi computer in Asia e America; chissà che in futuro non ritorni.

Toshiba


La società giapponese è un vero gigante, nel campo elettronico ma non solo. I suoi computer portatili magari sono meno conosciuti al grande pubblico, perché si è rivolta perlopiù all’utenza professionale anziché al mercato consumer.

Nel 2019, per una crisi aziendale, Toshiba ha ceduto la divisione pc Europa e USA a Sharp (a sua volta controllata da Foxconn); il nuovo proprietario ha deciso di usare il marchio commerciale Dynabook, dal nome del primo portatile prodotto da Toshiba.

Quindi potremo ritrovare le note linee di prodotto Tecra, Satellite, Portegè con il nuovo brand Dynabook.

Olivetti


Non potevo non citare anche una azienda italiana, che probabilmente meritava di avere oggi una posizione di rilievo nel mercato dei computer.

Ci sarebbe tanto da dire su come mai chi ha di fatto inventato il computer personale (provate a cercare Olivetti Programma 101) non sia al livello dei maggiori player del settore, ma è un discorso lungo e complicato, forse ci vuole qualcuno più competente di me.

Solo mi dispiace, essendo anche nato come tecnico proprio in una concessionaria Olivetti, di non vedere un nome nostrano tra i prodotti oggi in vendita.


    

Immagine di testata da Pixabay.

by Renato Poletti