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Il Trattato di Aquisgrana: nasce il nuovo impero franco-tedesco?

2019-03-18 15:43:39

L'intervento di Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, sul nuovo Trattato di Aquisgrana nel quale Macron e la Merkel hanno definito la nuova anima portante dell’Unione Europea, forse in previsione della sua dissoluzione, arrivando a definire una nuova cooperazione militare a tutela dei reciproci confini.

«Noi andiamo avanti per conto nostro, gli altri possono seguirci, dovranno seguirci»

"Io credo che a dare il colpo di grazia all’Unione Europea non saranno i sovranismi, i nazionalismi che adesso sono diventati il “babau“, il mostro cattivo da affrontare: sarà proprio l’ultimo trattato (che non è europeo, ma che è bilaterale), che è il trattato franco-tedesco firmato nel gennaio scorso. Di fatto sancisce che l’Europa resta, come Unione Europea, ma sarà inevitabilmente (dopo l’uscita della Gran Bretagna) a trazione franco-tedesca

Forse – potete dire – lo era anche prima. Sì, però stavolta vengono messe nero su bianco delle cose, nel Trattato di Aquisgrana, che ci dicono molto sul fatto che l’Europa sta morendo e viene uccisa da questo trattato. Perché Francia e Germania dicono: «Noi andiamo avanti per conto nostro, gli altri possono seguirci, dovranno seguirci». Guardiamola in termini geopolitici: Francia e Germania mettono insieme 140 milioni di abitanti, come la Russia, ma con un PIL che è tre volte o quattro quello italiano. Diventano di fatto un punto di riferimento. Potenziando la difesa europea.

Oggi più che mai, in termini militari, le idee espresse in questo accordo di Aquisgrana sono molto precise: “I due Stati si dichiarano” – leggo testualmente – “si dichiarano a favore di una cooperazione quanto più stretta possibile fra le loro industrie della difesa, basata sulla fiducia reciproca“.

Per chi si era illuso che l’Europa fosse un condominio dove tutti siamo uguali e paghiamo ugualmente le spese condominiali, il risveglio adesso è brusco. Qui siamo nella “Fattoria degli animali” di Orwell dove siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri. E questo è un fatto che si può apprezzare, combattere, ma comunque dovremo affrontare con un certo pragmatismo. Del resto solo con molta ingenuità si poteva pensare che questo condominio esistesse davvero, bastava – ad esempio – far caso al fatto che alcuni Paesi sforano da anni il 3% del PIL e nessuno gli dice nulla, ma se noi andiamo oltre al 2% “siamo un Paese che vuole distruggere l’Unione Europea“."

(estratto dell'l’intervento di Gianandrea Gaiani sul nuovo Trattato di Aquisgrana)

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