Business & Finanza
Faremo la fine della Grecia? No, solo se ...
Cosa lega lo spread, il rating e il debito pubblico? Perché a fine anni ''80 si è passati da un debito pubblico basato su BOT e CCT ad uno su BTP? Perché la scelta di internazionalizzare il debito è avvenuta all'insaputa dei cittadini? Se vogliamo essere liberi dobbiamo conoscere...
E' tempo delle responsabilità diffuse e condivise
Se non avete mai capito come funziona la macchina infernale del debito pubblico, guardate questo intervento illuminante di Guido Grossi (giurista ed ex manager BNL) e comprenderete che si tratta di un furto con destrezza che la speculazione finanziaria ha perpetrato ai danni dei cittadini.
E' arrivato il tempo delle responsabilità diffuse e condivise, altrimenti rimarrà come è sempre stato:
- la verità è, ed è bene che rimanga, riservata a pochi: tecnici, iniziati, specialisti, esperti. Le persone comuni non se ne debbono occupare e, comunque, non sarebbero in grado di capire, meno che mai approfondire.
- L’Italia è, ed è bene che rimanga, bisognosa e dipendente da prestiti esteri.
I default avvengono per strozzatura da debito estero, mai da debito pubblico
Le catastrofi che la storia ci racconta di Paesi e popolazioni sono sempre avvenute per strozzatura da debito estero (debito detenuto da soggetti esteri o la cui proprietà o controllo è estero), e mai dal debito pubblico.
Un esempio concreto:
"Nell’estate del 2011, pare, la Deutsche Bank ha venduto 7 (sette) miliardi di euro di BTP, titoli di stato italiani; sembra che lo abbia fatto senza avvisare nessuna autorità, come dovuto, né tantomeno Parlamento e Governo italiano (sai, per discrezione), mentre acquistava più o meno contemporaneamente 1,4 miliardi (un miliardo e quattrocento milioni) di derivati, che scommettevano sulla salita dello spread italiano.
Nelle settimane successive lo spread, guarda caso, è esploso fino a quota 550, entrando prepotentemente a sconvolgere le nostre vite (e a far cadere un Governo eletto). Bada bene: fino ad allora, prima di assurgere all’onore delle prime pagine, lo Spread viaggiava tranquillo su due cifre, (10, 30… 50… e da anni). Nell’immaginario collettivo non era mai esistito, e neppure sui giornali che fanno opinione."
Video e articolo Byoblu