Q-Anta Energia

Forza e Vitalità dei vent'anni agli anta

Q-Anta Energia

Forza e Vitalità dei vent'anni agli anta

Ti racconto come ho combattuto e battuto lo stress

2021-05-03 04:41:40

Può un semplice rituale restituirti le energie perse? Io dico di si!

Marzo 2020 è un mese che rimarrà per sempre nella nostra memoria! Il primo lockdown imposto causa Covid ci ha rivoltato addosso un carico di stress non indifferente, generando o facendo riaffiorare in ognuno di noi dinamiche e problematiche che pensavamo di aver dimenticato. Chi più chi meno, abbiamo tutti subìto gli effetti di un evento così impattante nella nostra quotidianità e normalità. 

Cosa mi sta succedendo

Mi ritengo un positivo di natura e affronto qualsiasi evento cercando di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, quindi da subito ho cercato di "sfruttare" la situazione per ricavarne solo il meglio. Ad esempio, ho impiegato il surplus di tempo a disposizione leggendo e studiando più libri possibile!
Resta comunque il fatto che la situazione non era facile e quel carico di stress per me si è presentato come un problema che avevo dimenticato già da tempo: la sonnolenza postprandiale; non facevo in tempo a posare la forchetta sul tavolo che già mi si chiudevano gli occhi. 
In tutta sincerità, non sapevo come affrontare la situazione, perché tutti i corretti che avevo apportano al mio stile di vita anni prima avevano risolto ogni tipo di problema, tra cui questo. Non avevo cambiato niente, quindi non capivo cosa mi stesse succedendo e non sapevo cosa fare per risolvere questa problematica, decisamente invalidante soprattutto a livello lavorativo.

La svolta

Il primo passo verso la soluzione è stato sicuramente accettare il fatto che quella situazione stava creando dei disagi anche ad un iperpositivo come me. Ho dovuto riconoscere a me stesso il diritto di soffrire per quella situazione così anomala
Ma la svolta vera e propria c'è stata quando sono venuto in contatto con un antico rituale orientale: I riti tibetani, 5 esercizi yoga che hanno il potere di donare benessere al corpo e soprattutto alla mente
Lo so cosa stai pensando, anche per me era impossibile ed ho provato tanto per provare. Quello che è successo poi è indescrivibile per chi non li ha mai provati. Per quanto mi riguarda, però, posso dirti che la mia sonnolenza è sparita all'istante. Dal giorno stesso che ho iniziato a praticarli, non ho avuto più necessità di coricarmi dopo mangiato. Ero così sorpreso che i primi giorni ho continuato a praticare per vedere se fosse solo un caso o avessero realmente questo potere. Se li ripeto tutti i giorni da oltre un anno forse qualche merito ce lo hanno!

La storia dei riti Tibetani

I riti sembrano affondare le loro radici centinaia di anni prima della nascita di Cristo, quando furono creati dai monaci tibetani come elisir di eterna giovinezza, ma si sono diffusi in Occidente solo nel 1985, grazie all'opera di Peter Kelder. 
I riti vanno ad agire sui centri energetici del nostro organismo, i cosiddetti chakra, regolando, in particolar modo, l'operato del sistema endocrino. Li potremmo definire una sorta di doping naturale, provare per credere!
I loro benefici sono molteplici:

  • miglioramento della flessibilità e coordinazione strutturale
  • miglioramento della circolazione e della respirazione
  • aumento dell'energia e allo stesso tempo della qualità del sonno
  • miglioramento dell'associazione cognitiva
  • migliore gestione delle situazioni stressanti

La pratica

Prima di iniziare i 5 riti, mettiti seduto su una sedia o sdraiati a terra, rilassati e poni particolare attenzione al respiro. Concediti un paio di minuti per rallentare la respirazione. Inspira ed espira con il naso.
Esegui i riti tutti i giorni, possibilmente alla stessa ora al mattino a digiuno.
Inizia con 3 ripetizioni al giorno di ogni rito, con movimenti delicati, e aumenta, se ne senti la necessità, di 2 ripetizioni ogni settimana. Gli esperti hanno appurato che più di 21 ripetizioni non apportano maggiori benefici, quindi fermati a 21 e non andare oltre.

I° RITO

Alcuni monaci affermano che il I° rito può anche essere eseguito a conclusione degli altri quattro, sembra per dare maggiore stabilità emotiva.
La sua funzione, come per gli altri, del resto, è quella di accelerare i 7 principali vortici energetici (chakra).

  1. In piedi, gambe parallele leggermente separate;
  2. Porta le braccia parallele al terreno, lateralmente al corpo, con i palmi rivolti verso il basso;
  3. Prendi un punto di riferimento davanti a te e rivolgici lo sguardo;
  4. Ruota tutto il corpo da destra a sinistra in senso orario fissando sempre quel punto (la testa gira per ultima rispetto al resto del corpo) e torna a fissarlo una volta completato il giro;
  5. Se avverti giramenti di testa, alla fine dell’esercizio unisci i pollici delle mani di fronte alla testa e fissali.

Respira come hai fatto nella fase preliminare. Datti un ritmo.

II° RITO

  1. Sdraiati supino;
  2. Stendi le braccia lungo i fianchi con i palmi delle mani a terra e le dita unite;
  3. Solleva contemporaneamente testa, portando il mento al petto, e gambe tese verso l’alto;

“se all’inizio non riesci a tenere le gambe tese durante la salita, puoi tenerle leggermente flesse “

  1. Inspira profondamente mentre porti in alto testa e gambe ed espira lentamente mentre torni in posizione di partenza.

III° RITO

  1. Mettiti in ginocchio con le punte delle dita dei piedi flesse sul pavimento;
  2. Posiziona le mani sui glutei (sui reni se hai fastidi alla zona lombare);
  3. Porta il collo in avanti con il mento verso il petto;
  4. Inspira profondamente mentre porti il collo all’indietro e contemporaneamente, spingendo sui glutei, inarchi la colonna;
  5. Espira tornando in posizione di partenza.

IV° RITO

  1. Siediti a terra con la schiena dritta, mani a terra lungo il busto e gambe distese;
  2. Inspira profondamente mentre sollevi il bacino e porti contemporaneamente il collo all’indietro;
  3. Trattieni un attimo il respiro nel punto più alto (i muscoli sono contratti);
  4. Espira tornando in posizione di partenza.

V° RITO

  1. Sdraiati in posizione prona, mani e punte delle dita dei piedi toccano terra;
  2. Le mani e i piedi sono distanziati tra loro una cinquantina di centimetri;
  3. Mentre inspiri, solleva il bacino in alto formando un V rovesciata, portando indietro le spalle e piegando il mento sul petto;
  4. Espira tornando in posizione di partenza.

Le ginocchia non toccano mai terra, gli unici punti di contatto sono piedi e mani.

Ora tocca a te!

Non dimenticarti di farci sapere com'è andata!

Un Abbraccio
Andrea
Personal Trainer Q-Anta Energia




by Gianluca Caciotta