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ZERO DIFETTI E' UN OBIETTIVO IMPOSSIBILE?

2021-03-19 21:18:53

ZERO QUALITY CONTROL - COME RIDURRE STABILMENTE I PROBLEMI DI QUALITA' IN PRODUZIONE

Zero Difetti: è un Obiettivo Impossibile?

Zero Quality Control - Come Ridurre Stabilmente i Problemi di Qualità in Produzione


È davvero impossibile raggiungere il leggendario obiettivo dello  “Zero Difetti”? 


Più di 40 anni fa Shigeo Shingo, uno dei fondatori del “Toyota Production System”, rivoluzionò i principi del Controllo Qualità divulgando il metodo da lui chiamato Zero Quality Control. 


Fino ad allora, la presenza più o meno saltuaria di prodotti difettosi era considerata inevitabile basandosi sul fatto che nessuna attività umana è perfetta. 

Shigeo Shingo, fu il primo a capire che questo modo di pensare si basa su una assunzione sbagliata. 


Ecco cosa diceva a tal proposito:


“Molte persone sostengono che è impossibile eliminare i difetti da qualsiasi attività eseguita dall’uomo.

Questo modo di pensare deriva dal non aver compreso la netta separazione che esiste tra errori e difetti.

I difetti si manifestano come conseguenza degli errori commessi. Gli errori sono le cause dei difetti.

Io sostengo che è impossibile eliminare tutti gli errori da qualsiasi attività eseguita dall’uomo…

…però gli errori non causeranno dei difetti se il feedback e l’azione correttiva avvengono nella fase dell’errore.

 Shigeo Shingo


In queste poche frasi Shingo descrive il principio alla base dello Zero Quality Control.


In pratica, dice che un processo produttivo può raggiungere l’obiettivo dello Zero Difetti, se lo si controlla in modo tale che gli errori di produzione sono scoperti e corretti prima che causino dei difetti nei prodotti.


Facciamo un esempio: 

In una linea d’assemblaggio un operatore deve eseguire un’operazione di avvitatura di quattro viti.


Per quanto l’operatore  sia bravo e attento, non è un robot ed è sicuro al 100% che prima o poi per distrazione si dimenticherà di avvitarne una.


Che fare quindi per essere sicuri di non produrre e vendere prodotti con questo difetto?


Una soluzione tradizionale potrebbe essere quella di controllare al 100% la presenza delle viti con un controllo automatico alla fine della linea d’assemblaggio.


Ma, questa soluzione altro non fa che scoprire un prodotto difettoso e scartarlo.

Non è quindi una soluzione accettabile se si vuole raggiungere l’obiettivo dello Zero Difetti.  


Un controllo invece in linea con l’obiettivo Zero Difetti, potrebbe essere quello di collegare l’avvitatore a un contatore che avvisi l’operatore con un segnale luminoso o sonoro quando ha avvitato tutte e quattro le viti.


Questo semplice dispositivo rende molto più difficile l’errore dell’operatore.

Oppure, un modo ancora più sicuro, potrebbe essere quello di collegare l’avvitatore a un contatore che dà il consenso allo sblocco del pezzo in lavorazione, solo quando registra che sono state fatte tutte e quattro le operazioni di avvitatura.


Quando l’operatore si dimentica di avvitare una vite, non potendo sbloccare il pezzo in lavorazione si accorge dell’errore e lo corregge immediatamente senza perciò produrre un prodotto difettoso.


Questo è un esempio, spero abbastanza chiaro, di cosa Shingo intendesse dire quando diceva “gli errori non causeranno dei difetti se il feedback e l’azione correttiva avvengono nella fase dell’errore”.


Ecco perché lo Zero Quality Control prevede un largo uso di sistemi a prova d’errore nei processi produttivi. 


I sistemi a prova d’errore (conosciuti anche con il nome giapponese: poka-yoke) appartengono a quel tipo di controlli che Shigeo Shingo chiamava “Source Inspection”. 

Source Inspection, tradotto più estesamente in italiano come  “Controllo delle Sorgenti dei Difetti”, indica un tipo di controllo mirato a prevenire o rilevare un errore o un malfunzionamento del processo prima che possa generare un prodotto difettoso.


Ora se adesso ti stai quindi domandano se con lo Zero Quality Control è possibile raggiungere il leggendario obiettivo di Zero Difetti, ti dico che è possibile, a patto che tu conosca e controlli tutte le sorgenti dei difetti del tuo processo produttivo.


Per un processo consolidato che usi da più anni questa conoscenza è assolutamente possibile, se invece hai a che fare con un nuovo processo, dovrai ovviamente darti da fare per conoscerne nel tempo tutte le sue sorgenti dei difetti.


Comunque sia, non pensare di raggiungere questo obiettivo dall’oggi al domani.


Come dicevo diversi anni fa ai miei colleghi allora molto scettici:

“Non è importante per il momento sapere se raggiungeremo o no il leggendario obiettivo dello Zero Difetti.


Provate anche solo a pensare a come migliorerebbe il nostro modo di lavorare se per esempio, invece di cinque problemi di qualità al mese avessimo a che fare con un solo problema al mese o con un solo problema ogni tre mesi.


Ridurre progressivamente e stabilmente la frequenza dei problemi di qualità della nostra azienda è il nostro primo obiettivo, ed è sicuramente possibile”. 


Questo di fatto è il primo obiettivo di un Responsabile Qualità indipendentemente dal fatto che tu creda sia possibile o meno raggiungere il leggendario Zero Difetti.


Nel video “Sei un Responsabile di Qualità Autorevole?” ti mostro quali sono i sei passi che anche tu puoi fare per ridurre stabilmente la frequenza dei problemi di qualità della tua azienda.


L’approccio Zero Quality Control ti sarà utile soprattutto quando nel 5° passo dovrai definire le azioni necessarie per eliminare le cause radice dei problemi.

Se sei interessato ad approfondirlo, seguimi sul canale “Qualità Zero Difetti”.

Ti fornirò conoscenze e supporto per aiutarti a ottenere quei risultati concreti che sono il miglior biglietto da visita che tu possa dare a qualsiasi Direzione Aziendale.

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