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Dancing SCORE - PNL Practitioner Advanced Lez. 4

2020-02-13 06:08:57

A CURA DI STEFANO MOZZETTINI E ANDREA DI GREGORIO Il formato Dancing SCORE fu sviluppato da Judith DeLozier nel 1993 per utilizzare il movimento fisico e l’ordinamento spaziale per massimizzare l’intuizione e la saggezza del corpo verso i problem solving.

Le tecniche sono strutture sequenziali per l’identificazione, l’accesso e l’applicazione di particolari risorse ad uno specifico insieme di sintomi, cause ed effetti. 

Una tecnica non è di per sé una risorsa. La tecnica è efficace solo nella misura in cui accede e applica le risorse appropriate per affrontare l’intero sistema definito dagli elementi dello SCORE.

In questa tecnica si ordinano gli elementi del modello SCORE in una linea del tempo.

Uno dei vantaggi del posizionare fisicamente le diverse parti dello SCORE consiste nell’aiutare a dividere più facilmente e chiaramente e a tenerle separate. Inoltre rende possibile l’esplorazione concreta e sperimentale dei modelli fisiologici (ad esempio la postura, la respirazione, il movimento, eccetera) associate a ciascun elemento.

Secondo il dizionario Webster, la danza è un insieme di movimenti ritmici che hanno come obiettivo la creazione di un disegno visivo attraverso una serie di pose e attraverso la tracciabilità di schemi nello spazio e nel tempo. 

La danza inizia spesso come semplice espressione emotiva, ma poi si sviluppa come un disegno, un progetto organizzato di schemi di movimento che unisce lo spazio, la sequenza ed il ritmo. Quando un particolare schema fisico di espressione ha una propria serie di passi, gesti e dinamiche, diventa un ballo specifico.

Il formato del Dancing SCORE riprende i principi di entrambi, Danza e Modello SCORE, al fine di promuovere il rapporto mente-corpo, l’accesso e la mobilitazione di risorse profonde, creando un percorso auto-organizzato verso lo stato che si vuole ottenere.

Si possono trovare molti spunti di approfondimento su questo tema cercando in rete: l’intelligenza del corpo.

Dalla Lezione di Andrea:

Il corpo apprende di continuo plasmandosi attraverso la raffigurazione fisica delle emozioni. Esprime l’effetto emozionale delle azioni quotidiane, accompagna la comunicazione verso l’interno e l’esterno di noi stessi. Esso ci esprime in modo spontaneo e vero, congruo all’emozione che viviamo.

Noi possiamo quindi accedere a questa conoscenza spesso inconscia.

Dal Dancing SCORE si parte sempre dal sintomo del problema concentrandosi ed associandoci alle sensazioni ed alle emozioni che prendono forma attraverso il nostro corpo. La mente in questo processo è secondaria e irrilevante.

Quando entriamo nell’espressione del sintomo lo facciamo con coraggio, come se provassimo il veleno (antidoto) nel tentativo di guarire. Accogliamo le sensazioni al fine di comprenderle più in profondità. Ci mettiamo nello stato di ascolto permettendo al corpo di esprimersi e comunicarci la sua saggezza. Proposta di approfondimento attraverso la lettura di testi di Stephen G. Gilligan.

A questo punto Andrea propone un esercizio dimostrativo con una discente.

Posizioniamo in una linea del tempo le varie componenti dello score partendo dal qui ed ora del sintomo del problema che intendiamo trattare senza doverlo verbalizzare nel suo contenuto.

Causa Sintomo Risorse Obiettivo Effetti

Stato presente Stato ponte Stato desiderato

  1. Inizio a percepire il mio corpo andando ad acquisire quella postura e fisiologia che più rappresenti le sensazioni ed emozioni che descrivono il sintomo. Sento che la fisiologia manifestata attraverso il mio corpo è rappresentativa (in sintonia) quando entro in risonanza con il mio stato emozionale. Memorizzo la fisiologia.  Posso uscire brevemente e rientrare nello spazio sintomo riassumendo la fisiologia. Se la fisiologia mi riconnette subito alle emozioni significa che ho ben ancorato l’espressione del sintomo.
  2. Dopo essermi scrollato di dosso la fisiologia precedente, entro nello spazio delle Cause assumendone la fisiologia che le sensazioni e le emozioni trasmettono al mio corpo. Continuo come sopra descritto ancorando bene la fisiologia allo spazio cause.
  3. In seguito faccio lo stesso nello spazio obiettivo ed effetti. La raffigurazione non deve per forza essere statica ma potrebbe assumere anche una certa dinamica.
  4. Quando ho ancorato bene le varie fisiologie espresse attraverso il corpo, inizio un percorso che parte questa volta dalle cause e sintomo, percependo ciò che il corpo mi propone nel passaggio tra lo stato problema e lo stato desiderato in una sua continuità. In seguito passiamo nello stato desiderato lasciando esprimere le varie fisiologie dell’obiettivo e degli effetti.
  5. Rifacendo più volte questo passaggio sulla linea del tempo sempre più velocemente lasciandomi guidare da ciò che il mio corpo mi propone arrivo a mettere in scena una danza che esprime come il mio corpo trova un suo modo di sciogliere il problema acquisendo risorse inconsce e profonde proposte dall’intelligenza del nostro corpo.
  6. È possibile ripetere in seguito a casa per più giorni questa nuova danza appresa, semplicemente senza cercare interpretazioni. È possibile che ripetendo questa danza, spontaneamente il problema si dissolverà o emergono alla vostra coscienza risorse nuove a cui non avevate pensato in precedenza. Questa sensazione liberatoria vi permette di risolvere la problematica con meno resistenze e con più forza.

In seguito, nella seconda parte della lezione, si permette ai discenti di esperimentare ed esplorare questa tecnica in coppie o autonomamente.