Pino Cargnel

Top Founder Executive

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IL GIMNASIO NELL'ANTICA GRECIA

2019-10-05 11:31:17

Ogni cittadino greco che frequentava il gimnasio consumava una quantità di olio stimata intorno ai 55 litri annui

Ad Atene, a Sparta, in tutte le grandi città, i Greci si riunivano nei ginnasi (da gymnós, nudo), tanto che dagli altri popoli del Mediterraneo venivano chiamati quelli del ginnasio, per la loro bellezza atletica.

Secondo Solone e Cicerone, il ginnasio era un’istituzione greca, e, secondo Plinio, dall’Arcadia i giochi ginnici si diffusero in tutta la Grecia e giunsero a Roma.

Il ginnasio era un edificio pubblico di grandi dimensioni, suddiviso in tanti reparti. 

Nel ginnasterion si lasciavano gli abiti; seguivano: l’elaeothesium, l’alipterion, l’unctuarium dove si ungevano d’olio gli atleti, prima e dopo le competizioni; la palaestra, propriamente detta, dove si svolgevano i vari tipi di lotta; lo sphaeristerium, per giocare a palla; infine ho stadio, dove si esercitavano gli atleti alla corsa - in terreno semicircolare circondato da gradini per gli spettatori - così chiamato perché il suo diametro, all’origine, era di uno stadio, misura lineare presso gli antichi corrispondente a 185 metri.

I bagni avevano parecchie stanze, con acqua calda e fredda.

Molto importanti erano i portici esterni riservati ai filosofi, ai medici, ai matematici e ai sapienti in genere, i quali, oltre a darvi lezioni, disputavano o leggevano le proprie opere.

Ogni cittadino greco che frequentava il gimnasio consumava una quantità di olio stimata intorno ai 55 litri annui: 

  • circa 20 litri venivano usati per l'alimentazione 
  • circa 3 litri venivano usati l'illuminazione 
  • circa 30 litri per l'igiene corporea dell'individuo 
  • circa 2 litri venivano usati in ambito religioso per riti spirituali 
  • circa 0,5 litri per il medica

La ginnastica era suddivisa in tre specialità: militare, medica, atletica.

La ginnastica militare aveva il compito di rendere più forti ed agguerriti i giovani; dapprima si rivelò un valido coefficiente di vittoria nell’arte marziale, ma, in seguito (I -II sec. d.C.), degenerò in spettacoli lascivi di soldati effeminati.

La ginnastica medica, si proponeva di ristabilire o almeno di conservare ho stato di salute attraverso esercizi da eseguirsi dietro consiglio medico.

Era stato Platone a indicare il medico Erodico come inventore della ginnastica medica perché egli, avendo notato che, con la ginnastica, i giovani godevano, generalmente, di ottima salute, aveva attribuito agli esercizi ginnici simile risultato.

 

Ippocrate andò oltre, selezionando particolari esercizi ritenuti adatti ad ostacolare alcune malattie.

La ginnastica medica aveva la sua base nei bagni e nella iatraliptica, l’arte di curarsi con massaggi e unzioni d’olio e d’unguenti.

La terza branca, la ginnastica atletica, metteva in risalto prove di agilità e di abilità in spettacoli pubblici; era la più rinomata.

Platone era entusiasta della ginnastica atletica, Solone, pur se favorevole, ne sottolineava l’elevato costo pubblico, Plutarco la criticava e Galeno (II sec. d.C.) ne stigmatizzava i difetti cui era arrivata ai suoi tempi.

Aristofane invitava i saggi a star lontano dai ginnasi, dal vino e da altre follie del genere.

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