Pietro Del Bello

LA MOLECOLA DELLA MEMORIZZAZIONE

2020-05-04 18:10:53

Sapete che Bill Gates legge 50 libri all’anno. Warren Buffett passa l’80% della sua giornata leggendo. Come fanno a ricordare e soprattutto a spendere l’enorme mole di informazione che assimilano?

Sapete che Bill Gates legge 50 libri all’anno.

Warren Buffett passa l’80% della sua giornata leggendo. Potrei continuare con decine di miliardari, leader mondiali e grandi pensatori.

Molti si chiedono cosa leggono. La vera domanda da farsi però è un’altra: Come fanno a ricordare e soprattutto a spendere l’enorme mole di informazione che assimilano?

Infatti dal punto di vista imprenditoriale è poco profittevole leggere tanto se non impariamo nulla di utile per il business.

La risposta sta in quella che si definisce la molecola della memorizzazione.

È presente allo stato naturale in ciascuno di noi, ma può essere allenata per ricordare (meglio) più informazioni. In questo post voglio spiegarvi come fare nel concreto.

Lasciate che vi spieghi.

Non possiamo ricordare tutto: è scientifico e biologico. Sarebbe strano e controproducente il contrario. (Immaginate che follia sarebbe ricordarsi ogni minimo dettaglio del proprio passato).

La nostra mente perciò sottopone le informazioni con cui veniamo a contatto a un processo di selezione naturale: solo una parte passa dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine.

La memoria è come un enorme magazzino diviso in due parti uguali.

Nella prima parte (la memoria a breve termine) passano tutti i pacchi che arrivano. Nella seconda parte (la memoria a lungo termine) vengono conservati solo quelli necessari.

Capite bene che c’è bisogno di un sistema efficace per riconoscere i pacchi da conservare e quelli invece da buttar via.

Come fa la mente umana a individuare i concetti da lasciare andare e quelli da mantenere?

Molto semplice, ha sviluppato un meccanismo per dedurre la rilevanza dell’informazione per noi.

Quando leggiamo o ascoltiamo una frase la nostra mente è attenta alle emozioni che proviamo. In base al nostro entusiasmo nell’apprendimento capisce se quella cosa è interessante o importante.

La molecola della memorizzazione è proprio l’entusiasmo.

Pensateci, qual è stata l’ultima volta in cui eravate entusiasti di star leggendo un libro oppure seguire un corso? È probabile sia stata una volta in cui avete appreso decisamente più del normale.

Il punto è che la mente tende a rifiutare informazioni che troviamo noiose. Di conseguenza tratteniamo meno conoscenze se non proviamo passione.

Ora, il problema è molto semplice. Dobbiamo leggermente riformulare la domanda da cui siamo partiti: Non dobbiamo chiederci come ricordare più informazioni, ma come provare più entusiasmo verso le informazioni.

Capite che intendo?

Di base potremmo provare passione verso le storie di avventura oppure i libri di psicologia. Però, se siete imprenditori, potrebbe capitare di dover leggere libri che non vi entusiasmano di per sé.

Cosa fare quindi? Bisogna ingegnerizzare l’entusiasmo. Un metodo molto potente per riuscirci è leggere con un obiettivo.

È estremamente semplice.

La prima cosa da evitare è farsi enormi liste di libri da leggere senza alcun criterio che direzioni l’apprendimento.

Quello che vi consiglio è questo: sedetevi, prendete carta e penna, quindi ragionate sugli obiettivi (personali e professionali) che volete raggiungere.

Qualche esempio? Voglio conoscere la filosofia di Gurdjieff...desidero accrescere le mie capacità di copywriting... ho bisogno di aumentare il fatturato della mia azienda.

Solo quando avete chiari gli obiettivi potete iniziare la ricerca dei libri (siti come Goodreads sono molto utili in questo senso).

La promessa di un risultato finale, ovvero l’obiettivo, scatena entusiasmo.

Così quando inizierò a leggere i miei libri su Gurdjieff o sul copywriting oppure sulle tecniche per aumentare il fatturato la mente inizierà a immagazzinare molta più informazione.

So perché lo sto facendo e so dove sto andando…al resto penserà la più potente macchina mai inventata: il cervello umano.