Piante Benefiche

I benefici delle piante

Piante Benefiche

I benefici delle piante

Ginseng, che in Cinese significa “Uomo Radice”

2020-10-03 17:08:27

Il ginseng una pianta conosciuta dalla maggior parte delle persone, viene utilizzato in casi di debolezza, esaurimento sia fisico che mentale, stanchezza, perdita della concentrazione; durante la convalescenza per recuperare più rapidamente le energie...

Il ginseng è una piccola pianta perenne presenta un singolo fusto che emerge ogni anno da un corto rizoma il quale si forma a sua volta da una radice carnosa. 
Ha foglie composte palmate, fiori bianchi e frutti rosso brillante. Originario delle foreste dell’Asia orientale, viene coltivato in Cina, Russia, Corea, e Giappone.
Attività principali: Adattogeno, tonico, immunomodulante, supporto delle capacità cognitive.

Il ginseng viene utilizzato in casi di debolezza, esaurimento sia fisico che mentale, stanchezza, perdita della concentrazione; durante la convalescenza per recuperare più rapidamente le energie.
Di norma ben tollerato, in caso di sovradosaggio potrebbe dare eccitazione, in questo caso ridurre opportunamente il dosaggio. Evitare in caso di ipertensione. Se si assumono farmaci anticoagulanti (quali Cumadin) e inibitori della monoammino ossidasi, consultare il medico prima dell’assunzione.
Ginseng in cinese significa “uomo radice” facendo chiaramente riferimento alle caratteristiche antropomorfe della sua radice, che similmente a quella della mandragola ricordano la forma del corpo umano.
Tra gli adattogeni è certamente quello vissuto come più forte. In effetti la sua attività di stimolo è piuttosto evidente e facilmente percepibile. È una pianta particolarmente indicata a chi, a causa dello stress, si trova in uno stato di stanchezza e prostrazione sia fisica che mentale. Tuttavia ricordiamo che la sensibilità individuale è molto variabile pertanto qualora l’effetto di stimolo risulti eccessivo è opportuno ridurre il dosaggio. Va comunque detto che per certi versi l’effetto stimolante, immediatamente percepibile, è l’attività più superficiale ed in realtà meno interessante di questa pianta. Il Ginseng agisce profondamente sul nostro organismo ed è l’uso prolungato che in effetti migliora in modo più sostanziale la nostra capacità di rispondere allo stress o ci permette di recuperare più facilmente il nostro stato di salute nella convalescenza. Ovviamente si tratta sempre di un uso che non deve superare i 2-3 mesi.
Riduce la stanchezza: Si tratta di una delle proprietà che hanno reso famosa questa pianta.
Il ginseng infatti agevola la riduzione della sindrome da stanchezza cronica (astenia). Essendo attualmente impiegato in fitoterapia per contrastare la fatica fisica e mentale, stimola il sistema immunitario, grazie alle proprietà adattogene di cui è dotato. Più precisamente, tali proprietà sono ascritte all'insieme di ginsenosidi contenuti nella pianta. Alcuni studi hanno dimostrato che questi agiscono a livello dell'asse ipotalamo-ipofisi favorendo il rilascio dell'ormone adrenocorticotropo (o ACTH) che - a sua volta - favorisce il rilascio di cortisolo dalle ghiandole surrenali. Il cortisolo agisce a livello centrale e migliora le resistenze aspecifiche dell'organismo nei confronti dei fattori di stress esterni.
Protegge il fegato: Alcune ricerche svolte hanno evidenziato che numerosi ginsenosidi sono in grado di esercitare un’azione epatoprotettiva ed antiossidante. Il vostro fegato vi ringrazierà.
Benefici sessuali: Il ginseng è anche in grado di stimolare l'ossido nitrico sintetasi a livello del tessuto cardiaco, inducendo, quindi, un aumento della sintesi di ossido nitrico (NO) il cui rilascio favorisce la dilatazione dai vasi sanguini, in particolare, a livello dei corpi cavernosi. Ciò potrebbe rendere il ginseng un valido alleato contro la disfunzione erettile.
Riduce colesterolo e glicemia: Al ginseng vengono poi attribuite altre proprietà, quali la capacità di ridurre la colesterolemia e la glicemia.

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