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Borragine, il fiore che allontana la tristezza e dà la gioia di vivere!
Secondo Plinio "in decotto la Borragine allontana la tristezza e dà la gioia di vivere".
Quest'erba cresce allo stato selvatico in tutto il bacino Mediterraneo ed è coltivata da secoli come pianta da giardino per il suo valore ornamentale, per i benefici sulla salute, e per i numerosi effetti medicinali. Sin dai tempi antichi, era usata per allontanare la malinconia e per abbassare la febbre, ma veniva anche utilizzata per aromatizzare il vino: i romani con lo scopo di infondere allegria, mentre i Celti per incoraggiare i guerrieri.
La Borragine è molto utile, sia nell'orto che nel giardino: attira le api del miele, e stimola la crescita delle fragole quando viene piantata vicino ad esse. Inoltre, se la semini accanto ai pomodori, terrai lontani gli insetti nocivi, come ad esempio i bruchi. La Borragine predilige i terreni calcarei ma ricchi di sostanze nutritive.
I fiori di Borragine hanno una fragranza simile a quella del cetriolo e quando vengono immersi in acqua, combinati con il limone, diventano una bevanda gustosa e rinfrescante: i fiori poi sono buonissimi quando vengono canditi e utilizzati per decorare dolci o semplicemente per essere mangiati come fossero caramelle! E' molto facile trovarli in insalata per esaltare e rallegrare la mente, ma si possono anche friggere in pastella o cucinarli nel risotto. Esiste anche lo sciroppo di borragine: fatto con i preziosi fiori blu, questa dolcezza rafforza il cuore e calma i nervi. E per non farci mancare nulla... i fiori vengono anche impiegati per la colorazione dell’aceto.
Tuttavia, in cucina si utilizzano soprattutto le foglie giovani, che vengono sempre cotte per eliminare la peluria che le ricopre: si possono mettere nelle minestre, nelle frittate, o nei ripieni dei ravioli. Le foglie invece, nel passato, venivano messe nel vino per rallegrare gli uomini e per scacciare la tristezza e la malinconia nelle donne. Insomma, stiamo parlando di una pianta davvero versatile!
Perchè si chiama Borragine?
Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall'arabo abu araq (padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta. Alcune autorità ritengono invece che il nome latino Borago, da cui il nostro nome popolare è preso, sia una corruzione di corago, da "cor" ovvero cuore, e "ago", ovvero "portatore": portatore di coraggio, per la sensazione di cordialità che offre questo fiore.
Secondo Plinio, la Borragine era la famosa "Nepente" di Omero. Nella mitologia greca, il nepente è un farmaco che lenisce i dolori: presente in un unico passo dell'Odissea, Omero sostiene che quando veniva immersa nel vino, portava l'assoluta dimenticanza.
John Evelyn, alla fine del diciassettesimo secolo, scrive: "I fiori di borragine sono noti per far rivivere l'ipocondriaco e rallegrare lo studente accanito".
Parkinson lo raccomanda per "espellere la pensosità e la malinconia".
Bacon dice che "ha uno spirito eccellente per reprimere il vapore fuligginoso della melanconia oscura".
Culpepper trova la pianta utile per la febbre, contro il veleno di serpenti, per l'itterizia, per il mal di gola e per i reumatismi. "
Insomma un fiore, come tutti, magico, utile e da conoscere e riconoscere!