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Vivere bene è la miglior vendetta

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Usare la manipolazione emotiva per risolvere i conflitti

2021-05-29 18:19:30

Il manipolatore emotivo ha nella testa un piano d’azione definito nei minimi dettagli.

È consapevole dei punti deboli della sua preda e sa come smontare le sue difese per ottenere ciò che vuole. Per riuscirci, può persino far credere alla vittima che sia lei la colpevole, finché questa non cederà e acconsentirà a soddisfare le sue richieste.

I manipolatori ottengono ciò che vogliono anche generando determinate emozioni negli altri, in funzione dei loro interessi. Come abbiamo appena detto, il piano è già stato stabilito. E il carnefice non avrà alcuna remora: utilizzerà ogni mezzo necessario per ottenere il controllo sulla sua vittima, fino a raggiungere i suoi propositi.

La dissonanza cognitiva: causa frequente della manipolazione emotiva

Forse vi sarete accorti che le persone manipolatrici utilizzano ciò che in psicologia viene denominata “dissonanza cognitiva”. La dissonanza cognitiva si riferisce ad un conflitto interiore che si verifica quando nella nostra mente convivono due pensieri in apparenza incongruenti oppure quando un dato pensiero non s’incastra all’interno del nostro sistema di convinzioni o delle nostre abitudini comportamentali.

Questo conflitto interiore, questa tensione che logora il pensiero, genera conseguenze spesso molto peculiari, che hanno lo scopo di porre fine a quella sensazione di caos cognitivo in cui ci siamo addentrati senza rendercene conto. Una sensazione di inconsistenza interna che ci sconvolge a tal punto da farci fare qualsiasi cosa pur di eliminarla.

Abbiamo bisogno di ripristinare una congruenza oggettiva tra ciò che proviamo e ciò che crediamo, tra le nostre convinzioni e il nostro comportamento… tra i nostri pensieri e le nostre azioni. Quando ci troviamo davanti a questo bivio, pur di uscirne vivi, siamo disposti a farci condurre mano nella mano dall’autoinganno.

L’autoinganno è il sotterfugio per eccellenza della dissonanza cognitiva

Come abbiamo spiegato, faremmo di tutto pur di non dover sopportare costantemente quella sensazione così sgradevole che sentiamo crescere dentro di noi. Eviteremo, quindi, di prendere consapevolezza di tutte quelle informazioni che alimentano questa dissonanza, ci tapperemo occhi e orecchie di fronte a tutto ciò che possa destabilizzarci ulteriormente.

Il manipolatore emotivo sa come comportarsi in presenza di dissonanza cognitiva e si auto inganna per raggiungere i suoi obiettivi. Un chiaro esempio di questo meccanismo è il caso delle persone che sentono di non essere in grado di chiudere una relazione di coppia: faranno tutto il possibile per invertire la situazione e indurre il partner a farlo.


Luca vuole lasciare Elisa, perché ha appena conosciuto un’altra ragazza con cui ha provato un’intesa particolare. Elisa, invece, che non ne sa nulla, non vorrebbe mai lasciarlo, perché è innamorata di lui. Dinanzi a questa situazione, Luca si comporterà in modo tale da far sentire ad Elisa che la loro relazione non ha più senso, finché non sarà lei a chiudere. In seguito, la farà sentire l’unica responsabile di quella rottura: “Ma se sei stata tu a lasciarmi! Io non avrei mai voluto!”

Il manipolatore passa la colpa all’altro, liberandosi da ogni responsabilità.


Sopraffatto dalla difficile sensazione prodotta dallo scontro tra la persona che vorrebbe essere, un fidanzato fedele, e la persona che è in quel momento, un partner infedele, Luca opta per la manipolazione emotiva. In questo modo, sarà Elisa a risolvere la situazione rendendola l’unica responsabile. Molto probabilmente Elisa non capirà davvero cosa sta succedendo, perché pochi crederebbero mai che il proprio partner possa agire in questo modo. Per di più, lo stesso comportamento di Luca potrebbe non essere del tutto consapevole.

by Dario Alessandro
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