Da loro possiamo solo imparare
La spietata Mantide Religiosa
Le femmine di Mantide praticano il cannibalismo sessuale, una tattica che serve a fare raccolta di alimenti per sostenere la futura prole, e il Maschio perde la testa sul vero senso della parola...
La mantide religiosa suscita sempre una grande curiosità nell’uomo. Intorno alla sua figura di mistero evocata ance da suo nome e in generale dai comportamenti decisamente particolari che sono noti nell’animale. Il suo nome ha origini greche: mantis infatti significa profeta, indovino. Una particolarità dei maschi di Mantide è che deve continuamente scontrarsi con il rischio di "perdere la testa", e non in senso metaforico: le femmine di mantide praticano il cannibalismo sessuale, una tattica che serve a fare incetta di nutrienti per sostenere la futura prole. Anche per i maschi di Miomantis caffra, una specie di mantide di origine sudafricana, accoppiarsi è una sorta di roulette russa: il 60% degli incontri romantici si conclude con il partner decapitato e divorato dalla dolce metà.
Le mantidi religiose adattano la velocità di attacco a quella della preda, con un movimento studiato, non automatico e uguale per tutte le prede. Per non fare la fine dello spuntino, i maschi di altre specie di mantide provano a cogliere la partner di sorpresa. Quelli di Miomantis caffra si lanciano invece in una lotta a corpo libero. Se ne escono vivi, avranno anche maggiori probabilità di accoppiarsi e non rimetterci la testa: questi violenti preliminari sono allo stesso tempo una tattica di corteggiamento e di sopravvivenza.
Osservando le lotte tra 52 coppie di mantidi, gli entomologi dell'Università di Auckland si sono accorti che la strategia vincente è cercare di colpire per primi: i maschi che afferravano per primi la partner con le zampe raptatorie avevano il 78% di probabilità di rimanere incolumi.
In generale, i maschi hanno la meglio nella metà di queste lotte, che durano circa 13 secondi. Per quanto i maschi si agitino, comunque, le femmine di Miomantis caffra vanno per la loro strada: sono in grado di riprodursi anche in modo asessuato, creando cloni di sé senza il contributo dei maschi. Ma se le femmine sanno "fare da sole" e oltretutto sono cannibali, perché i maschi di mantide continuano a esistere? La pericolosa tattica esaminata potrebbe essersi evoluta proprio per questa ragione: avere la possibilità di sopravvivere e continuare a essere importanti.
Le leggende sono riconducibili addirittura al 310 a.C.; Aristarco, uno noto astrologo e fisico greco, dichiarava che la mantide portava mala sorte e sventura anche solo con uno sguardo. Nell’antica Roma alla mantide erano assegnati potenti poteri magici. Le femmine di mantide depongono le uova nei periodi freddi. Le uova vengono deposte in una sorta di contenitore preparato dalla femmina con delle secrezioni collose che si solidifica e prende il nome di ooteca. Ogni ooteca può contenere un numero molto variabile di uova, dalle 60 alle 200. Questo piccolo astuccio tiene al riparo le uova fino alla nascita delle neanidi che avviene solitamente in natura a maggio. In estate piena le mantidi raggiungono l’età adulta.
L’alimentazione delle mantidi è composta principalemntedi mosche, grilli e altri piccoli insetti e, talvolta, anche di piccoli rettili e anfibi.
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