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Parole alla Poesia.

Un bell'articolo di Paolo Steffan

2019-02-24 21:27:05

Ecco un articolo di qualche tempo fa, sul tema ritmo, musicalità e poesia.

L'articolo di Paolo Steffan

«Vibranti alimenti / di luce pensosa / diffusa in attesa / del ritmo di un mondo mai stanco» (da Gocce, p. 20)… «Veste e ricopre l’esistente / come desiderio ardente / di morte, e vita rinnovante» (da Ghiaccio, p. 21): già nelle prime pagine della tua raccolta di poesie, Parole di senso incompiuto (Panda edizioni, 2005), si sente forte la ciclicità della vita, qualcosa che ci avvicina ai ritmi della Terra…


Citi poesie che mi ricordo, e ricordo anche come sono nate. Originano da una cantilena, da un ritmo, che non aveva in origine il significato razionale che poi è stato dato alla poesia, ma un senso che derivava dalla stessa musicalità della parola, che ha come cooptato e intercettato un modo di sentire. È come un “rumore di fondo” mai spento, se vogliamo citare un’altra poesia della raccolta, dedicata a mio padre, che ci dice del nostro essere una vita che scorre, una continua produzione di “parole di senso incompiuto” che cercano di interpretare la nostra natura di uomini. Il “ritmo” cui alludevo è quello intercettato dalle stesse parole: è come se con queste poesie mi fosse accaduto di riprodurre un riflesso della Natura in me, con una scrittura che cerca di essere una sorta di risposta consonante in parole a un senso della Natura, al ciclico andare del tempo.

Tratto dall'bell'articolo scritto da Paolo Steffan, che si può trovare qui