questa poesia nasce da una esperienza, che qui racconto.
Una bellissima esperienza di crescita e di formazione, assieme a buoni amici. Quello che mi è rimasto, di questa esperienza, è la proprio la poesia: ovvero il senso che si possa vivere quel che si pensa possibile, essere veramente quello che possiamo essere.
L'inesistenza, qualsiasi pensiero al di là del nostro essere "qui ed ora" è bandita: nel teatro, nella poesia, nella vita. Se si è fiume possiamo anche essere albero, e solo così davvero noi stessi.
Vietato fingere, Santerno!
Ma farsi torrente,
lavare profondamente in te i miei piedi
come volersi schiuma, e limpidezza.
Sasso-liscio di acqua ed alga verde,
pugno di pianta alla parete e terra
voglio,
nell’aggrapparmi,
sciogliermi in vita e linfa in voi corrente.
Siccome pesce, siccome fiore di radicchio viola, ed equiseto…
Illimitati nell’esser mio di voi in cosa-luce!
Nella potenza di Essere Passaggio
semplicemente volersi
(e ora) in versi
scorrere:
acqua di te e di me.
Albero-Fiume.