Paolo Paciaroni

Cos'è il triangolo delle Bermuda?

2018-12-09 15:23:44

Da sempre questa parte del mondo è stata definita misteriosa e pericolosa in quanto si sono verificati molti indicenti a navi e aerei. Ma è tutto vero oppure no? E se è vero a cosa è dovuta tale mistriosità e pericoloisità?

Il triangolo delle Bermuda è una fetta di oceano a forma di triangolo delimitata a nord dall’arcipelago delle Bermuda, a sud dall’isola di Porto Rico e a ovest dalla Florida, un tratto di mare dalle dimensioni gigantesche, noto anche come “triangolo del diavolo”, esteso per 1,3 milioni di chilometri quadrati. Secondo lo scienziato australiano Karl Kruszelknicki, che ha ripreso studi già affrontati in precedenza dal ricercatore Lawrence David Kusche, il Triangolo delle Bermuda non ha nulla di straordinario rispetto ad altre zone dell’oceano. Anche l’agenzia del governo statunitense Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) e la Guardia costiera americana ne sono convinte: «La percentuale di aerei che scompaiono in quell’area è la stessa di quelli scomparsi in altre aree del pianeta» ha spiegato Kruszelknicki. Dunque niente alieni, mondi paralleli, forze geomagnetiche e quant’altro (come suggerito, per esempio, dal libro “The Bermuda Triangle” del 1974 di Charles Berlitz).
Allora com'è nato il mito che tale zona dell'Oceano sia misteriosa e pericolosa? A far nascere il caso fu la scomparsa di una squadriglia di bombardieri americani il 5 dicembre 1945. Il capitano lanciò un messaggio enigmatico: «Non sappiamo più dov’è l’ovest, è tutto così strano, l‘oceano non è più come dovrebbe essere». I detective del mistero contano altri 75 aeromobili e diverse centinaia di navi scomparse. Il nome “Triangolo delle Bermuda” è stato coniato dal giornalista Edward Van Winkle Jones, che scrisse una storia per l’Associated Press sulle navi e gli aerei spariti nella regione. Negli anni ’50 molti ricercatori si sono dedicati alla questione ricostruendo la scomparsa di molte navi in quell’area a partire dall’800. Lo scorso anno (2017) un team di scienziati americani dell’Università del Colorado aveva proposto una soluzione meteorologica al problema, dopo aver notato insolite nuvole esagonali sull’area. Queste nuvole avrebbero la capacità di creare bombe d’aria che si spostano a 270 km/h, letali per gli aerei e in grado di alzare onde di 13 metri difficilmente affrontabili dalle navi. Ma, statistiche alla mano, il numero di velivoli e imbarcazioni scomparse tra Florida, Bermuda e Puerto Rico non è diverso da quello di altre zone ad alta densità di traffico aeronavale, quindi non serve neppure fare appello a condizioni meteo fuori dal comune. Le sparizioni sarebbero quindi dovute a errori umani o a un meteo instabile, ma non necessariamente a fenomeni eccezionali, inspiegabili o addirittura soprannaturali. Peraltro è del tutto possibile che il mare ingoi relitti senza lasciarne traccia, vista la profondità di quel tratto che rende le ricerche assai complicate. «Molte persone ogni giorno navigano in quella zona o la sorvolano senza incidenti - dicono gli studiosi - quando si verificano, vengono spesso coinvolte persone inesperte o mezzi non adatti a una grande traversata. In sostanza il mistero si risolve in una banale questione statistica».
Ovviamente, anche in questo caso, non mancano le solite teorie cospirazioniste sul Triangolo delle Bermuda.
Alcuni sostengono sia una zona controllata dagli alieni, che hanno scelto quel ritaglio di Atlantico come territorio di volo. Il più tenace sostenitore di questa tesi è il noto ufologo americano Jessup, che però decise di suicidarsi lasciandoci con un pugno di mosche in mano.
In sostanza, l'idea di Jessup era che sui fondali del triangolo ci fosse una base aliena sottomarina, il che spiegherebbe (sempre secondo lui) sia le sparizioni (rapimenti alieni), sia le perturbazioni elettromagnetiche in quell'area (attività aliene).
Secondo altri, la regione sarebbe in realtà un enorme portale spazio-temporale, una distorsione dello spazio-tempo che conduce in un’altra epoca e in un un altro luogo. Questo spiegherebbe la sparizione dei 5 Avenger, la sparizione della nave Ellen Austin che poi riapparve ma priva di equipaggio, ecc.
Queste ultime due teorie, oltre a non essere supportate da nessuna prova scientifica, presentano una singolare irregolarità.
Le notizie sui misteri fino al 1881 (Nave americana Ellen Austin) parlano di navi scomparse, poi riapparse completamente intatte, con il carico intatto, ma senza equipaggio.
Stranamente dal 1925 (Nave da Carico SS Cotopaxi) in poi, quando le trasmissioni radio tra la nave ed un porto esistono si parla di sole sparizioni e nessuna apparizione...gli alieni o le porte dimensionali hanno cambiato il “modus operandi”?
Quindi questo tratto di mare non ha nulla di strano. Le sparizioni di navi e aerei è pressoché identico (in termini percentuali) in tutte le altre aree della Terra: più navi e arei transitano in quel luogo e più sparizioni ci sono dovute semplicemente a incidenti per vari motivi, ma non fantascientifici.

 

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