Paola Bernasconi

Sciopero delle donne: utile o no?

2019-06-15 19:33:24

10mila persone in Piazza a Bellinzona, solo per restare in Ticino, e molte in tutte le manifestazioni collaterali. Ma non tutti ritengono che sia stato utile, anzi qualcuno lancia provocazioni. Da che parte state?

Il bilancio di Unia

Circa 10.000 donne e uomini stanno sfilando per le vie di Bellinzona, dando vita all’atto conclusivo della giornata di sciopero femminista e delle donne, che in tutta la Svizzera ha ottenuto un’adesione eccezionale, con centinaia di migliaia di partecipanti paragonabile al successo del primo storico sciopero del 1991. Per il sindacato Unia Ticino e Moesa, che ha coordinato numerose azioni sui luoghi di lavoro e contribuito a far confluire nelle piazze lavoratrici, donne e uomini solidali, siamo di fronte a uno dei più grandi movimenti sociali del paese.

Alla manifestazione partita alle 17:30 da Piazza del Sole sono presenti donne e uomini di ogni età (moltissimi i giovani) e provenienza, con decine di striscioni e cartelli inneggianti alla parità e contro ogni forma di discriminazione, sessismo e violenza nei confronti delle donne. Una "manifestazione imponente che il Ticino ricorderà per un pezzo", commenta Chiara Landi, sindacalista Unia e presidente delle donne USS Ticino e Moesa.

Ma il bilancio estremamente positivo riguarda l’intera giornata e la fisionomia che ha dimostrato di avere il movimento femminista. Un movimento "che ha travalicato i suoi confini naturali, essendo capace di avvicinare anche donne non organizzate nei sindacati e non attive in politica", aggiunge Landi. "La massiccia adesione allo sciopero e alle varie iniziative da parte delle donne (nel pubblico come nel privato), ovviamente nei limiti delle possibilità che hanno avuto, dimostra che questo è uno dei più grandi movimenti sociali del paese", conclude la sindacalista.

La giornata, per quel che riguarda in particolare Unia, era iniziata con l’azione delle lavoratrici della Coop di Magliaso e di altre filiali. In seguito ad unirsi alla mobilitazione sono state le colleghe del Fox Town (radunatesi in tarda mattinata a Mendrisio con lavoratrici della Consitex di Stabio), le venditrici dei negozi delle città e le dipendenti della Multitime di Losone. Dalle 11 hanno poi iniziato a riempirsi anche le piazze dei principali centri del cantone: circa 500 persone a Mendrisio, altrettante a Bellinzona e 300 a Locarno; a Lugano si è registrata la presenza di un migliaio di manifestanti, tra cui anche un centinaio di studenti che hanno raggiunto la Piazza della Riforma in corteo.


Poi, tutti a Bellinzona, in molti a bordo di due treni speciali, a dar vita alla sfilata dei 10.000. 


Così ha detto Unia.


Guarda le foto della giornata: 


https://www.ticinolibero.ch/attualita/cronaca/1375231/uno-dei-piu-grandi-movimenti-sociali-del-paese-la-carica-dei-10mila-in-corteo


https://www.ticinolibero.ch/attualita/cronaca/1375157/le-donne-in-piazza-sono-centinaia-il-corteo-unitario-sara-alle-17-a-bellinzona-ecco-le-foto

Ma non tutti sono d'accordo!


"Sono passato da Piazza della Riforma a Lugano e c’era una manifestazione in corso. Poche persone fra le quali alcuni turisti curiosi, un palchetto dal quale partiva una musica popolare un po’distorta da altoparlanti di poco prezzo e un’atmosfera da centro sociale stile anni settanta. Se questo era il temuto sciopero delle donne scontente, significa che la Sinistra a Lugano non è riuscita ad approfittare del malcontento e che le Luganesi sono emancipate”, ha detto un ex Consigliere Comunale del PPD di Lugano.


“I Giovani UDC Ticino sono convinti che in una società moderna come la nostra, oltre ai pari diritti richiesti a gran voce dai movimenti femministi, occorrano anche pari doveri. Questo per mantenere coerenza e non cadere nell'ipocrisia”, ha sostenuto il movimento giovanile del partito di destra. 


“Pertanto i Giovani UDC, al fine di preservare la coerenza e di sostenere le rivendicazioni dei vari movimenti femministi richiedono che in tutti i settori donne e uomini vengano trattati in modo uguale. Pertanto riteniamo che la Confederazione debba adoperarsi per un innalzamento dell'età per il pensionamento delle donne in modo da eguagliarla a quella maschile, per evitare quindi discriminazioni di genere. Le donne sono chiaramente capaci di lavorare come gli uomini, perché devono quindi andare in pensione prima?”.


Stefano Tonini, deputato della Lega, ritiene che il pugno simbolo dello sciopero sia stato violento  e che la parità è stata ottenuta al momento in cui è stato concesso il voto alle donne.


Per una donna, chi non ha partecipato allo sciopero per contro dovrebbe vedersi revocare i diritti allo studio, al divorzio, all'aborto e non solo.


Cosa ne pensate? Scioperare sarà servito a qualcosa?


Per saperne di più: 


https://www.ticinolibero.ch/politica/politica/1375263/boneff-c-era-una-manifestazione-con-poche-persone-le-luganesi-sono-emancipate


https://www.ticinolibero.ch/politica/politica/1375164/donne-volete-pari-diritti-allora-perche-dovete-andare-in-pensione-prima-e-fate-il-servizio-militare


https://www.ticinolibero.ch/attualita/cronaca/1375310/il-post-shock-le-donne-che-non-hanno-scioperato-meritano-l-abrogazione-dei-loro-diritti-compreso-divorzio-studio-voto


https://www.ticinolibero.ch/politica/politica/1375111/tonini-la-parita-dei-sessi-l-avete-ottenuta-giustamente-col-diritto-di-voto-non-condivido-lo-sciopero