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Il Rolex negli abissi delle Marianne
2018-12-19 19:54:43
È il 23 gennaio 1960. In pieno Oceano Pacifico, l’Uomo sta per compiere un altro passo fondamentale verso la conoscenza. Il batiscafo Trieste (costruito in Italia, ma proprietà della Marina americana) è pronto per esplorare la Fossa delle Marianne, il punto più profondo del pianeta: un abisso spaventoso a 10.902 metri sotto il livello del mare. Sotto lo scafo si trova una sfera dove hanno preso posto l’ingegnere e oceanografo svizzero Jacques Piccard, 37 anni, e il tenente di vascello della Us Navy Don Walsh. I due sono i primi uomini a scendere a una simile profondità: mai nessuno ci ha provato prima, mai nessuno ci proverà dopo. La Rolex segue con particolare attenzione Piccard, con cui ha collaborato già il 30 settembre 1953 al largo dell’isola di Ponza. Quel giorno il fisico Auguste Piccard, noto per essere salito fin quasi a 16.000 metri in aerostato e per aver inventato il batiscafo, era sceso con il figlio Jacques nel profondo del Tirreno a bordo del Trieste, di cui era progettista. Per la Rolex l’escursione del connazionale era stata l’ideale per testare il suo modello da profondità Deep Sea Special (cassa in acciaio, dimensioni massicce e vetro a semisfera di notevole spessore), fissato all’esterno dello scafo.Dopo due ore, il Trieste era riemerso da 3.150 metri, e la perfetta integrità dell’orologio divenne un formidabile veicolo promozionale per la casa ginevrina e per la nuova gamma di modelli Submariner che sarebbero stati commercializzati di lì a poco. Nel 1960, un Deep Sea Special viene nuovamente fissato allo scafo del Trieste per la nuova impresa nelle Marianne. L' orologio sopporterà una pressione spaventosa: pari a oltre una tonnellata per centimetro quadrato. A emersione ultimata, il Rolex risulta ancora integro e perfettamente funzionante. Due giorni dopo Piccard trasmette il seguente telegramma alla sede di Ginevra: «Lieto comunicarvi vostro orologio preciso a 11.000 metri come alla superficie. Migliori saluti, Jacques Piccard». Testo che di lì a poco diventerà protagonista di una nota campagna stampa. Grazie a questo patrimonio di notorietà, la casa svizzera realizzerà una trentina di esemplari a scopo promozionale, celebrativo e divulgativo, con la massima profondità raggiunta incisa sul fondello, un diverso movimento e piccole differenze estetiche. Successivamente produce un’altra piccola serie senza movimento, destinata prevalentemente all ’esposizione. Alcuni di questi esemplari sono oggi esposti in musei rinomati, altri sono entrati a far parte di prestigiose collezioni private.
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Tag Heuer Monaco
2018-12-19 12:53:05