Psicologia & Relazioni
QUAL È IL PROBLEMA? IL PROBLEMA NON ESISTE! IL PROBLEMA È IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO RISPETTO AD UNA SITUAZIONE.
A sopravvivere non saranno quelli dotati di maggiore forza o intelligenza. Ce la faranno coloro che tra noi si adatteranno meglio al cambiamento.
La buona notizia è che tutto è transitorio. Certi atteggiamenti abituali non sono un destino a cui piegarsi. Ogni nostra tendenza psicologica che influisce sul nostro comportamento è un aspetto non stabile nel tempo e noi abbiamo il potere di cambiarla.
I nostri valori, le nostre credenze, l'educazione, l'ambiente e le esperienze influenzano i nostri pensieri e le nostre abitudini fino a condizionare le nostre relazioni, la riuscita dei nostri progetti e addirittura il nostro benessere.
Se è vero che l'innescarsi di certi automatismi ha un vantaggio in termini di economia di risorse, è altrettanto vero che le abitudini, in quanto tali, non possono essere efficaci sempre. Ovviamente, abbiamo creato il circolo dell’abitudine (segnale, routine, gratificazione) in un passato in cui ripetere quella stessa azione ci ha portato un vantaggio. Ma è anche vero che, come si è convenuto all’inizio, tutto è transitorio! Noi stessi e il contesto siamo in continua trasformazione. Non è detto che quell’abitudine aggi sia ancora efficace in termini di adattamento. Ecco perché si rende necessario riprogrammare la propria mente e il proprio comportamento associato attraverso emozioni e sentimenti positivi che premino azioni creative alternative.
Come? Prima di tutto attraverso la consapevolezza e l'essere presenti momento per momento (MINDFULNESS) al fine di prendere decisioni ponderate e non reattive.
Qualsiasi abitudine può essere riconfigurata, anche la più radicata. A volte capiterà di fallire, non sempre il cambiamento avverrà con semplicità e velocemente. Il segreto è avere pazienza, fiducia, determinazione e soprattutto darsi tempo.
Scomponendo un'abitudine nelle sue parti, possiamo modificarne la struttura.
Le strategie sono semplici, ma occorre perseverare e applicarle con metodo:
- prendere coscienza del SEGNALE/attivatore che funge da grilletto per innescare l’abitudine ed intervenire su di esso isolandolo;
- sperimentare una GRATIFICAZIONE alternativa: il nuovo comportamento deve produrre sempre e comunque delle ricompense emotive percepibili come guadagno;
- Intervenire sulla ROUTINE, inserendone una nuova parimente gratificante;
- Credere che funzionerà. Perché vi sia una reale urgenza di cambiamento, deve esserci una buona ragione per cambiare. Dobbiamo poter immaginare un vantaggio vivido e presente conseguente al cambiamento, dobbiamo identificarci con chi vorremmo diventare;
- Coinvolgere altre persone nel cambiamento: la fiducia nella riuscita è tanto più potente quanto più è condivisa in una collettività. Implementare un progetto con un gruppo di persone con il quale si condividono le intenzioni, ne moltiplica esponenzialmente la portata;
- Mettere per iscritto l’obiettivo e monitorare e premiare il progresso.
Bene, fin qui ci siamo detti che è possibile cambiare un'abitudine ed abbiamo accennato ai passaggi da mettere in atto per farlo, ma a questo punto dobbiamo anche dirci un'altra verità: le abitudini non scompaiono mai davvero. Possono essere modificate, ignorate, sostituite, ma una cattiva abitudine non può essere eliminata. Sono un’ex-fumatrice e lo so bene! Non sarò mai una non fumatrice. Questa mia cattiva abitudine è sempre lì in agguato, sensibile a determinati segnali attivatori e a certi bisogni da gratificare.
Le abitudini, tutte le abitudini, restano codificate nella struttura profonda del cervello. il problema è che lui, il cervello, non sa distinguere tra quelle buone e quelle cattive. Se abbiamo sviluppato una routine, questa rimarrà per sempre nella nostra testa. E allora che si fa? La strategia è quella di sfruttare lo stesso meccanismo, ovvero costruire nuove routine neurologiche in grado di dominare certi comportamenti. In questo modo, assumendo il controllo del circolo dell'abitudine, possiamo mettere in secondo piano le tendenze negative e sovrapporre ad esse nuove routine automatiche più efficaci in un ottica di evoluzione personale e miglioramento della nostra qualità di vita.
Non è semplice e non è tanto meno veloce, ma è certamente possibile. Cambiando un atteggiamento mentale (opinione), possiamo cambiare i nostri comportamenti (condotta) e il nostro destino (VITA!).
Il potere è nelle nostre mani!
Se puoi cambiare un'idea, puoi cambiare la tua vita (William James)