Founder Junior
Gestione del fabbisogno idrico. (Free8)
Con l’arrivo dell’estate la gestione dell’acqua è sicuramente più difficile e meticolosa. Le condizioni di estremo caldo ne determinano un consumo molto superiore e soprattutto continuo.
Gli impianti d’irrigazione sono attivati in modo assiduo, questo perché le persone pensano in modo fantasioso di “accondiscendere” alle esigenze delle piante e dare loro acqua, ancora acqua, acqua sempre……
Vige il concetto che durante l’estate i cicli irrigui debbano essere giornalieri, altrimenti il manto erboso potrebbe morire….
Se ragioniamo un istante, possiamo capire che non è proprio così. La natura come sempre è perfetta! Sempre e comunque. Chiaramente durante il periodo estivo si verificano condizioni di stress, ma comunque non mi sembra che siano sparite le graminacee da tappeto erboso dopo estati torride e secche.
In questo caso la risposta è no. Durante questi periodi si sono mantenute attive le funzioni vitali, manti erbosi sani e performanti.
Quindi possiamo pensare che esistano dei meccanismi naturali di regolazione interna delle piante e dell’intero ecosistema che ci vengono in soccorso nei momenti più critici.
Ovviamente i consumi d’acqua durante l’estate aumentano nettamente in quanto accresce il fenomeno dell’evapotraspirazione (dissipazione d’acqua attraverso l’evaporazione dal terreno e traspirazione da parte dei vegetali).
E’ importante capire e che tali dinamiche non sono fatte così a caso, ma sono sempre frutto di un equilibrio dinamico che si autoregola di giorno in giorno.
E che cosa dobbiamo fare noi, per cercare di collaborare con la natura in quest’equilibrio, caratteristico di ambienti sani e robusti?
La cosa che noi dobbiamo fare è assecondare tali consumi e cercare di ripristinare le quantità d’acqua perse attraverso i fenomeni descritti in precedenza.(Free8)
Non otteniamo tale risultato eseguendo irrigazioni giornaliere con basse quantità d’acqua “perché così il nostro manto erboso è sempre bagnato”.
In questo modo sbagliato, creiamo le condizioni idonee per lo sviluppo delle patologie fungine, così facendo, lavoriamo nella direzione contraria per distruggere l’equilibrio della natura.
Dovremmo restituire la quantità d’acqua che le piante consumano attraverso poche (in termini di numero) e abbondanti (in termini di quantità) irrigazioni.
Nessuna paura, le piante ed il manto erboso si difendono bene da soli, sanno regolare il proprio fabbisogno e consumo d’acqua. Gli operatori del settore avranno notato l’assottigliarsi delle foglie con l’arrivo del caldo e della siccità (minori siti di traspirazione), si saranno accorti dell’ispessimento delle pareti cellulari (foglie più dure) e avranno constatato l’assenza di emissione di rugiada e di essudati fogliari la mattina.
Dobbiamo aiutare le piante nello sviluppo radicale e nella loro capacità di esplorazione del substrato di coltura.
Tutto questo è possibile con l’irrigazione (Free8), con le pratiche agronomiche e con la gestione nutrizionale dei tappeti.
E’ importante riuscire a gestire i cicli irrigui su terreni sabbiosi in piena estate a frequenze ogni 2-3 giorni, mentre su terreni pesanti, argillosi, possiamo arrivare ad intervalli anche prossimi ad una settimana! (dipende anche dal tipo di manto erboso).
Vi ricordo che in estate è preferibile irrigare il manto erboso al mattino poco prima del sorgere del sole, e non di sera o in piena notte.
In estate dobbiamo cambiare il regime idrico che siamo soliti mantenere, cercando di andare incontro alle esigenze della natura.
Prossimamente tratterò brevemente la pratica d’irrigazione nominata syringing