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Una soluzione per le microplastiche

2019-09-02 18:16:40

Un interessante articolo da Le scienze di settembre 2019

Realizzato un dispositivo in grado di neutralizzare i piccoli frammenti di plastica Catturare e rendere innocue le microplastiche – i minuscoli frammenti di plastica che si stanno accumulando sempre di più nei  nostri mari – è un’impresa difficile. Da un lato, sono prodotte in  grande quantità, sia direttamente (nel caso di alcuni cosmetici) sia  indirettamente, con la disgregazione di frammenti di plastica più  grandi. Ma soprattutto, sono troppo piccole per essere filtrate nei  processi industriali di trattamento delle acque  Un gruppo di ricerca australiano ha ora individuato un possibile rimedio: un dispositivo a forma di molla basato su nanomagneti in carbonio. Frutto del lavoro dell’Università di Adelaide, è descritto sulla rivista «Matter» da Shaobin Wang e colleghi.

Un approccio chimico per eliminare le microplastiche ricorre a  composti dell’ossigeno detti «specie reattive dell’ossigeno» che innescano reazioni a catena in grado di spezzare le lunghe molecole delle microplastiche in frammenti ancora più piccoli e innocui.  Tuttavia, le specie reattive dell’ossigeno si producono usando metalli pesanti, come ferro e cobalto, che rischiano anch’essi di produrre inquinamento.  La soluzione di Wang e colleghi invece ha un basso impatto  ambientale. Si basa su nanotubi di carbonio, reticoli di dimensioni nanoscopiche di soli atomi di carbonio che assumono la forma  di strutture tubolari, dopati con azoto e associati a nanoparticelle  metalliche. Questi «nanoibridi» catalizzano l’attivazione di un’altra sostanza chimica, il perossimonosolfato, generando così specie reattive dell’ossigeno che degradano le microplastiche.

Per i loro minuscoli dispositivi, i ricercatori hanno scelto una  forma a molla, che garantisce un’elevata stabilità e rende massima  la superficie di reazione, velocizzando la catalisi: nei test, i nanoibridi hanno dimostrato di rimuovere le microplastiche disperse in  una vasca di acqua in poche ore. Inoltre, Wang e colleghi hanno  aggiunto manganese ai nanoibridi, in modo da renderli magnetici: in questo modo, dopo la depurazione è possibile recuperarli e  riutilizzarli.

Il risultato è molto incoraggiante, e gli autori sono già al lavoro  per rendere l’approccio efficiente su diversi tipi di microplastiche  e garantire l’assenza di tossicità di ogni composto chimico coinvolto nel processo.  Carola Bimbi