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Marketing Digitale per le Aziende Locali

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Pratiche di Strategie Local Marketing

2021-05-03 11:01:23

Che cosa deve fare un’azienda locale per avere una buona strategia di web marketing? Le 4 fasi fondamentali per una strategia di local marketing vincente.

Abbiamo detto molte volte che è indispensabile, per tutte le aziende di qualsiasi dimensione, fare il punto della situazione e capire come muoversi nel loro mercato di riferimento.

Come sappiamo, in fase preliminare bisogna dotarsi di un sito web ottimizzato sui motori di ricerca e una comunicazione professionale sui Social Network. Inoltre è importante fornire contenuti di qualità, utili agli utenti che fanno delle ricerche su alcuni prodotti o servizi inerenti il nostro business. 
Per questo motivo è sempre importante produrre una grande quantità di contenuti e riuscire a diventare un punto di riferimento per certe tematiche: Scrivi tanto, se qualcuno è interessato legge.

Fatte queste premesse, di cui abbiamo parlato anche in altri articoli, andiamo ad approfondire le 4 fasi principali per le Pratiche di Strategia Local.

1 Traffico. 

Per riuscire a raggiungere i propri obiettivi, che siano per una maggiore visibilità aziendale, un maggior numero di fan o realizzare un maggior numero di ordini dal sito, è indispensabile acquisire traffico al proprio network tramite le inserzioni
Gli strumenti di Facebook e Google consentono una targettizzazione molto avanzata, che consente di individuare il nostro cliente tipo nel dettaglio. 

Ogni strategia di web marketing prevede la locazione di un budget mensile per amplificare il proprio messaggio

Inizialmente ci sarà bisogno di comunicare con maggior forza, in quanto il mercato non conosce ancora bene la nostra azienda; mano a mano del passare del tempo gli investimenti in comunicazione avranno un ritorno sempre maggiore, costituiranno il volano per le attività di vendita dell’azienda su internet.

2 Contenuto. 

È la fase in cui si inizia a monetizzare, non per forza concludendo subito grandi vendite, ma iniziando a essere percepiti come fonte autorevole del mercato di riferimento in cui opera. Per scrivere i contenuti di un post efficace (che abbia presa sugli utenti) è necessario:

  • Headline potente
  • Creare un desiderio/problema/bisogno
  • Enfatizzarlo
  • Dare una prima soluzione generica
  • Offrire la seconda soluzione specifica
  • Spiegare i principi e le caratteristiche per motivare la scelta
  • Dare garanzie
  • Offrire una “call to action”, una chiamata all’azione in cui chiediamo all’utente di compiere una determinata azione (chiamarci, mettere un like, iscriversi alla newsletter, ecc.)


La chiamata all’azione è l’obiettivo finale, per questo deve essere semplificato il messaggio ed enfatizzato il più possibile, ad esempio con l’utilizzo di emoticon, le faccine o i simboli che spesso rendono le idee molto meglio delle parole. Uno studio riporta come i post in cui siano presenti Emoji abbia il 45% di possibilità in più di essere notato (+ 57% di like e + 33% di condivisioni). Catalizzano l’attenzione ma possono non essere adatte a tutte le fasce d’età, qualcuno potrebbe non conoscere il significato e abusarne significherebbe avere un ritorno dannoso per la propria immagine.
Immagini e foto emozionali, si radicano con forza e in profondità in tutti noi perché descrivono situazioni complesse in modo molto semplice, semplificano concetti e processi decisionali.

3 Remarketing.

Ipotizziamo che, all’interno della nostra zona di competenza, individuiamo un mercato di 10.000 clienti potenziali. 100 di questi vedono la nostra pagina, mentre 2 compiono l’azione di conversione (in base alla nostra strategia e obiettivi, possono esserci più tipi di conversione). 

Che cosa succede a quel 98% che è andato disperso? 

Il remarketing lavora proprio su quello, cercando di andare a riprendere i vecchi contatti che ci avevano cercato per un certo bisogno e che non si sono trasformati in clienti. I motivi possono essere molteplici, ad esempio cercavamo in anticipo delle informazioni su un determinato servizio per informarci sui prezzi e le condizioni (ad esempio quando cerchiamo una nuova assicurazione mesi prima che la nostra polizza scada, poi riceviamo una comunicazione in prossimità della data della scadenza) e poi ce ne siamo dimenticati.

Il remarketing è gestito direttamente dagli strumenti di inserzioni a pagamento di Google e Facebook ed è una questione abbastanza tecnica. Se prendiamo in considerazione Facebook, ad esempio, abbiamo dei codici chiamati “pixel”, che si installano sul sito web di destinazione del traffico, che servono a raccogliere informazioni e statistiche sugli utenti.

Il pubblico sul quale compiere azioni di remarketing si seleziona in modo personalizzato tra i propri clienti, con chi ha avuto visto la nostra pagina social, o con chi ha visitato il nostro sito web, insomma, tutte le persone che hanno interagito almeno una volta con la nostra pagina.

4 Membership.

A seguito delle azioni di marketing e di remarketing, potremo procedere alla costruzione di una lista di potenziali clienti per continuare a monetizzare.

Andando a informare sempre meglio e in modo più dettagliato e profondo il potenziale cliente, dopo continue interazioni, riusciremo a concludere la vendita.

La fase di membership consiste nel portare interesse a tutti i contatti che la nostra azienda ha incontrato, cercando di offrire sempre informazioni e soluzioni personalizzate, riuscendo a ottimizzare la strategia di local marketing dall’inizio alla fine, riducendo al minimo la dispersione di preziosissimi contatti commerciali.

Queste sono le fasi principali per la riuscita di ogni buona strategia di Local Marketing, che vanno sempre coadiuvate da monitoraggio costante e continuità di svolgimento nel tempo.

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