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Marketing Digitale per le Aziende Locali

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La pubblicità su Internet funziona?

2021-04-14 16:08:29

L’importanza della pubblicità su internet e di come alcuni piccoli dettagli possono fare la differenza.

“Mi hanno proposto di fare questa pubblicità su internet, ma ho solo speso soldi senza avere risultati”.
“Ho provato a fare pubblicità su Google e facebook, ma mi hanno chiamato poche persone e non interessate”.
"Ho speso più di 2.000 euro in quattro mesi ma i risultati sono stati troppo pochi per l'investimento e ho deciso di non fare più nulla".

Forse ora ti stai chiedendo:

Ha senso fare pubblicità su Google, Facebook, LinkedIn e compagni bella?
Può funzionare davvero per la mia azienda, anche se ho una piccola attività?

La risposta è: certamente sì.

E perché sia così, deve essere fatta nel modo corretto.
Non conta il mercato si riferimento dell’azienda, né tantomeno se questa produce beni o eroga servizi; l’unica cosa fondamentale, è la strategia di comunicazione giusta.
La pubblicità on-line aiuta sicuramente la tua attività, indipendentemente dal tuo target, ossia il tuo pubblico di riferimento, ma ovviamente tutte le aziende sono diverse, hanno bisogno di attività specifiche a seconda del destinatario della comunicazione e di quello che voglio ottenere. Significa che io posso impostare la strategia per ricevere più visite al sito, o aumentare l’autorevolezza della mia azienda in un determinato campo, o desidero acquisire più clienti; da azienda ad azienda, da settore a settore, gli obiettivi da raggiungere possono essere molteplici.

Quale piattaforma è meglio usare?

In questo articolo non desideriamo entrare in tecnicismi, spiegando quale sia il funzionamento delle diverse piattaforme per gestire le inserzioni pubblicitarie, il nostro intento è quello descrivere le principali. Infatti, esistono diverse soluzioni per promuovere la tua azienda e colpire target giusto, ma le più utilizzate sono sicuramente:

  • Google Ads: ti offre la possibilità di comparire nei primi posti di ricerca su Google (e tutti i suoi network) quando sono cercate determinate parole chiave;
  • Business Manager: è lo strumento che Facebook mette a disposizione per la gestione delle campagne pubblicitarie all’interno del social;
  • Instagram Ads: permette di mostrare un annuncio pubblicitario in aree specifiche (inserzioni nelle Storie, in Esplora, con Raccolta, Shopping);
  • Twitter Ads: il funzionamento è simile a quello di Facebook, puoi mostrare i tuoi tweet a delle persone specifiche;
  • Linkedin Ads: Indicato principalmente per le aziende, qui mostri il tuo annuncio a un target che scegli in base alle esperienze lavorative, al tipo di azienda, ecc.

Come detto, possiamo scegliere tra svariate piattaforme di inserzioni, senza dubbio le più utilizzate restano quelle di Facebook e Google. Ovviamente la scelta giusta si basa su una domanda fondamentale:

A chi devo mostrare il mio annuncio?

Il problema più comune è quello di commettere qualche errore nella segmentazione del target; in poche parole, parlare con le persone sbagliate.
Individuare il giusto pubblico a cui mostrare la pubblicità è il primo passo per un marketing vincente; ti permette di proporre la tua soluzione/prodotto/servizio alle persone interessate all’acquisto.

Sembra una banalità, ma, accorgersi dopo 5 o 10 giorni di questo errore può far sprecare una parte importante del budget giornaliero messo a disposizione.

Non prestare la giusta attenzione potrebbe farci sprecare inutilmente soldi e tempo.

Uno dei vantaggi della pubblicità on-line rispetto a quella off-line (tv, giornali, radio, ecc.) è proprio questa, posso decidere a chi mostrare la mia pubblicità e chi no.
Hai mai guardato qualche articolo su Amazon così tanto per curiosare? E hai notato che la pubblicità di quell’articolo la vedi anche su altri siti?
Non è una coincidenza ma una campagna pubblicitaria fatta in modo preciso, per continuare a mostrarti per un certo periodo l'articolo che ti interessa (te la sto facendo semplice).
Ma una volta che raggiungo le persone potenzialmente interessate alla mia offerta, è importante avere l’abilità di coinvolgere l’utente, impressionarlo, fare in modo che riesca a trovare in noi la risposta alla sua necessità.
Questo si ottiene costruendo un messaggio corretto, coerente, veloce da comprendere e affidabile. Dovrei pormi alcune domande durante la costruzione dell’inserzione pubblicitaria; ad esempio:

  • Rispondo alle domande dell’utente? Devo capire se il mio prodotto è effettivamente quello che l’utente ricerca selezionando con cura le parole chiave;
  • Comunico nel modo giusto il messaggio? Il contenuto deve essere coerente con le parole chiave che sono ricercate e deve esprimere con chiarezza la sua funzione e il suo valore;

Quanto costa?

Altra domanda importante, ma prima è necessario introdurre il concetto di pay per click, che abbiamo approfondito in questo articolo.
Facciamo un esempio, mettiamo che io abbia una pizzeria e voglia fare della pubblicità su Google (anche se il principio è uguale per tutte le piattaforme sopra elencate). Il mio interesse è che quando gli utenti cercano parole come “pizza”, “pizza al taglio” o “pizza a domicilio”, compaia subito il mio annuncio, così potranno cliccare sopra e chiamarmi per ordinare la pizza.
In base alla frequenza della ricerca delle parole “pizza”, “pizza al taglio” e “pizza a domicilio”, Google mi farà pagare il click dell’utente. Se le parole sono ricercate poco, il prezzo sarà basso e viceversa.

Rispetto a qualche anno fa, quando le aziende che investivano in pubblicità internet erano davvero poche, i costi erano molto più bassi, oggi si paga di più perché il numero di aziende che ha iniziato a sfruttare questo canale di comunicazione, compresi i tuoi concorrenti, è cresciuto notevolmente (la pubblicità su internet è l'unico settore in costante crescita negli ultimi dieci anni).

Pensa che per fare una campagna pay per click su Google, quindi essere presente tra i primi risultati a pagamento, può costare anche più di 5 euro a singolo click per i settori dove c’è molta concorrenza (hotel, immobili, vacanze, ecc.). E' altrettanto chiaro che un’azienda, se spende quei soldi con regolarità, deve avere un ritorno economico, per cui se la pubblicità è sfruttata correttamente, il vantaggio è reale.
Ciò non basta ovviamente, sarà tutto inutile se poi faccio “atterrare” i visitatori su un sito web realizzato male e privo dei requisiti minimi.

Che cosa scegliere tra CPC, CPM, CPA?

Se non ne hai mai sentito parlare non ti preoccupare, non sono codici criptati o cose da hacker, ma sigle che identificano i principali metodi di pagamento del tuo annuncio.
Questi indicatori si utilizzano nella fase di analisi e monitoraggio della campagna per dare una visione chiara di qual è il costo delle performance della campagna di pubblicità on-line.

  •  CPC: costo per click, paghi tot euro per ogni click che ricevi;
  • CPM: costo per migliaia di visualizzazioni, paghi tot euro ogni volta che il tuo annuncio è stato visto da 1000 persone;
  • CPA: costo per azione, paghi solamente quel visitatore che ha fatto un'azione specifica sul tuo sito (ha acquistato un prodotto, vuole maggiori informazioni tramite il modulo di contatto, ecc.);

 Gli indicatori da tenere sott’occhio dipendono sempre dalla strategia che hai pensato e dai risultati che vuoi ottenere; ad esempio, se l’interesse è far vedere il messaggio a più persone possibili (a prescindere dalle loro azioni), allora scegliere di pagare per migliaia di visualizzazioni è la scelta giusta. Mentre se si desidera vendere direttamente tramite il sito e-commerce meglio, optare per il CPA e così via.

Attenzione: queste sono indicazioni di massima per dare informazioni di base su un argomento complesso. Ogni azione pubblicitaria e di marketing in generale, devono essere coerenti con gli obiettivi e la tipologia di azienda; ogni azienda è unica e richiede una strategia di comunicazione specifica.

Quali sono i numeri che contano veramente?

Può succedere di affidarsi ad agenzie che promettono di aumentare il traffico al sito o i like alla pagina Facebook esclusivamente a pagamento: 1.000 euro per 1.000 nuovi visitatori al sito, oppure per rendere visibile a 100.000 utenti un determinato annuncio. Si potrebbe pensare che non è male come soluzione, finalmente pago e ho dei risultati almeno!
Ma purtroppo questi numeri possono essere fuorvianti, perché quello che deve interessare è il costo reale per acquisire un potenziale cliente o per fare una vendita. Mi spiego meglio.
Se sto cercando di fare nuove vendite, mi interessa sapere quanto costa acquisire un nuovo cliente, non quanti click si saranno sul sito web. Questa è una differenza fondamentale tra chi propone solamente del traffico e chi lavora per aiutare a generare dei contatti commerciali (lead).

Meglio pagare 10 euro a click e avere una conversione del 50% (ogni due click, un nuovo cliente)? Oppure 1 euro a click per avere una conversione ogni 50 euro? Ovviamente la risposta migliore è la prima.



In sintesi ecco sono i 5 errori principali che fanno buttare via i soldi:

1)

  1. Sbagliare l’individuazione del target nella preliminare fase di analisi;

  2. Utilizzare un messaggio poco accattivante, con testi scritti male e immagini non coerenti;

  3. Impostare la campagna pubblicitaria senza monitorarla e migliorarla;

  4. Non seguire in modo adeguato e in tempo i lead che arrivano;
  5. Avere un sito non adatto, obsoleto o difficile da usare per gli utenti;
SEM: Search Engine Marketing
Che cosa si intende per SEM e perché è importante nelle strategie di marketing aziendale?