“Nulla si crea e nulla si distrugge”. Ogni cosa è suscettibile di cambiamento.

Nella tradizione filosofica Taoista
la visualizzazione e la rappresentazione mentale
vengono raccomandati come il
metodo principale per lo sviluppo interiore e
la coltivazione dell’energia interna.

Anche la tradizione Buddhista Vajrayana fa largo uso di visualizzazione creativa per trasformare se stessi e di conseguenza il mondo esterno.
Il metodo della visualizzazione è antichissimo, e anche nel misticismo occidentale vi è l’uso di questo principio per favorire la comunione mistica con Dio. In realtà non è un’operazione mentale, come la immaginiamo, non è pensiero, bensì una identificazione con la cosa.
Si “diventa” quella cosa, quella qualità, quella essenza, quel modo di essere, quella coscienza, quel principio energetico, quell’animale, quella forza della natura.
La mente ordinaria in questo non fa che da ostacolo, perché i pensieri comuni, il chiacchiericcio mentale, rallentano il processo, ne tolgono l’immediatezza, lo incasellano in categorie dandogli un valore, per non parlare del dubbio che ostacola di fatto tutto.

Sì, ma che c’entra con le arti marziali?

C’entra, perché a un certo punto si può scegliere di affiancare all’allenamento di routine lo sviluppo di questa capacità di visualizzazione creativa, questa intenzione superiore e direzionata (YI) per un qualsiasi gesto marziale, per esempio percependo e incanalando lo scorrere del Qi, visualizzando un colpo già andato a segno, un obiettivo già raggiunto, o immedesimandosi nell’agilità di una scimmia, o nella flessuosità elastica di un felino, o nel guizzo di una rondine o anche nella forza di una onda che monta o che risucchia, o ancora nell’energia avviluppante di un tornado.
Le arti marziali interne non allenano solo il corpo, ma anche la mente, l’energia interna e, per alcuni praticanti, di riflesso anche l’aspetto spirituale. Perché la sinergia olistica dell’allenamento delle parti fa emergere un nuovo e superiore risultato! L’artista marziale completo, il cui agire si può definire globale. Questo è uno dei tratti distintivi della scuola Neidan! (Part 1. To be continued...)
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