Natascia Tieri Sociologa

Verso nuovi orizzonti

CESE: la strategia economica dell'UE deve pensare al sociale

2021-03-03 19:02:45

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha adottato la sua posizione sulle priorità economiche dell'UE per il 2021.

Si compiace dei passi compiuti nella strategia per affrontare le sfide della pandemia COVID-19 nel contesto del Green Deal europeo, ma è deluso dal fatto che la strategia proposta dalla Commissione europea dedichi troppa poca attenzione alle questioni sociali. Mette anche in guardia contro l'eliminazione graduale delle misure di sostegno troppo presto e sostiene la creazione di nuove regole fiscali che rifletteranno le realtà sociali ed economiche dopo la pandemia.

Il CESE è deluso dal fatto che la strategia economica proposta dalla Commissione, quest'anno integrata anche da orientamenti per l'attuazione del meccanismo di ripresa e resilienza, presti poca attenzione alle questioni sociali. Da un lato, questo approccio non porterà all'attuazione coerente e tanto attesa del pilastro europeo dei diritti sociali. Dall'altro, metterà in pericolo la giusta transizione verso un'economia verde e digitale. La transizione, osserva il CESE, non deve tradursi in un ulteriore aumento della povertà e in una maggiore esclusione sociale.

Questa preoccupazione si riflette in una delle conclusioni adottate dal CESE il 24 febbraio nel suo parere sulla Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021.

Krzysztof Balon, relatore per parere, ha affermato: "Sarà fondamentale garantire una distribuzione equilibrata dei benefici della ripresa economica, che contribuirà non solo a migliorare la giustizia sociale, ma anche a stabilizzare la domanda come condizione preliminare per la ripresa economica".

Il CESE accoglie con favore il coinvolgimento della società civile

Il relatore ha espresso soddisfazione per il fatto che il regolamento sullo strumento per il recupero e la resilienza riconosce l'importanza di coinvolgere effettivamente le organizzazioni della società civile e le parti sociali nello sviluppo di piani nazionali di ripresa e resilienza. In una risoluzione adottata nella stessa plenaria, il CESE afferma che i piani nazionali di ripresa e resilienza sarebbero più efficienti ed efficaci se le organizzazioni della società civile organizzata fossero coinvolte più rapidamente e in modo più ampio.

"Tuttavia," ha affermato Balon, "chiediamo che questo coinvolgimento sia obbligatorio, anche per quanto riguarda altri strumenti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale, sulla base di standard minimi definiti a livello dell'UE".

Verso una transizione verde e digitale

La strategia proposta prende le misure appropriate per affrontare le sfide della pandemia COVID-19 nel contesto del Green Deal europeo. Ciò significa che continueranno gli sforzi verso un modello economico più sostenibile e socialmente inclusivo e, in particolare, verso la transizione verso un modello di crescita verde. La transizione verso un modello di crescita verde continuerà, tuttavia, solo se i piani nazionali di ripresa e resilienza saranno in linea con i piani territoriali di transizione proposti. La transizione al Green Deal europeo crea anche una particolare opportunità per lo sviluppo di imprese basate sul modello di economia sociale.

Il CESE ritiene che la transizione digitale non debba solo contribuire all'aumento della produttività, ma anche a migliorare l'istruzione e promuovere la partecipazione politica, sociale e culturale di tutti coloro che vivono nell'UE. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle persone anziane, ai disabili, alle persone a rischio di esclusione sociale e ad altri gruppi vulnerabili.

Secondo il CESE, uno dei principali obiettivi della transizione digitale dovrebbe essere quello di fornire un accesso universale a Internet a banda larga come servizio pubblico gratuito per tutti i residenti dell'UE.

Debito pubblico e generazioni future

Il CESE mette in guardia dall'eliminazione prematuramente delle misure di sostegno, che hanno aiutato i paesi dell'UE a far fronte al rallentamento economico durante la pandemia. Dovrebbero essere stabilite nuove regole fiscali che riflettano le realtà sociali ed economiche dopo la pandemia. Tuttavia, poiché il debito pubblico derivante dall'assunzione di prestiti non dovrebbe gravare sulle generazioni future, gli Stati membri dovrebbero destinare i fondi dello strumento alla spesa di bilancio correlata alla crisi attuale e coglierla come un'opportunità per rendere le nostre economie e società sostenibili ed eque.

Il parere suggerisce inoltre di introdurre nuovi strumenti per combattere l'evasione fiscale, il lavoro sommerso e l'economia sommersa. Questi fenomeni sono legati a una protezione insufficiente dei diritti dei lavoratori, al riciclaggio di denaro e alla corruzione, anche per quanto riguarda le società transnazionali.

La libera circolazione delle persone e delle merci è essenziale per la ripresa

In un momento in cui gli Stati membri dell'UE continuano a vietare i viaggi non essenziali, il Comitato economico e sociale europeo ribadisce che, al fine di rafforzare lo sviluppo economico e promuovere la ripresa economica post-COVID, il mercato unico deve continuare a essere pienamente funzionante, il che sarà realizzato in particolare garantendo la libera circolazione delle persone e delle merci.

Sfondo

La Commissione europea ha pubblicato la sua comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 il 17 settembre 2020 e ha chiesto al CESE un parere in merito l'11 novembre 2020. Il 6 novembre 2020 il Consiglio dell'UE ha adottato le sue conclusioni (in inglese).

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