MUSICONFIDENT

Scienza della Performance musicale

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Ma quante ore bisogna studiare?

2022-01-30 11:23:11

Due punti di riferimento per la tua pratica musicale quotidiana 

“Ma quante ore devo studiare?”

È una delle domande che spesso sentiamo ripetere dagli studenti di musica.

 Naturalmente non c’è una risposta unica che vada bene per tutti, perché i fattori in gioco sono moltissimi. Alcuni di questi hanno un carattere pratico: quale livello vuoi raggiungere, qual è la tua formazione di base, quanto tempo hai per studiare, quanti brani vuoi preparare, ecc. Altri invece hanno sfumature più - diciamo così – psicologiche, come la qualità e la durata della tua attenzione, la tua autostima, l’efficacia del tuo metodo di studio, le tue aspettative e le tue motivazioni.  

 Per offrirti qualche spunto di riflessione, prendiamo come esempio due casi opposti e complementari:

a)   hai l’impressione di studiare ‘troppo poco’

b)   pensi di studiare ‘troppo’ rispetto ai risultati che ottieni.

 Se continui a ripeterti: ‘dovrei studiare di più’, e continui a rimandare il momento di studiare seriamente, il tuo vero problema è un altro. Probabilmente, quando ti metti a suonare, ti senti ansioso, distratto, poco costruttivo; le sensazioni che hai sono prevalentemente negative. In questo modo ti diventa quasi impossibile provare piacere nello studio e, di conseguenza, anche fare veri progressi. Entri in un circolo vizioso dove continui a colpevolizzarti, alimenti la sfiducia in te stesso. senza mai arrivare ad esaminare onestamente cosa c’è che non va e a decidere di cambiare qualcosa.

 Nel secondo caso, studi in modo ossessivo, esasperato e ripetitivo. Anche se il ‘troppo’ dà certamente più risultati del ‘troppo poco’, spesso lo fa a prezzo di logorare le tue energie mentali e fisiche, e la sua efficacia si riduce rapidamente. Ti sconnette da te stesso e dalle tue sensazioni. Se sei attaccato a questo modello di studio (magari ti senti perso se stai un giorno senza suonare) stai cercando disperatamente una sensazione di controllo e di sicurezza che non arriiverà, col risultato che non ti senti mai veramente ‘a posto’.


Per iniziare a gestire queste dinamiche, ti offriamo qui 2 semplici punti di riferimento:

 1.   Osserva quanti progressi fai in un breve lasso di tempo (15 massimo 30 minuti). Monitorare i tuoi risultati ti aiuta a capire cosa non va, e a valorizzare e potenziare quello che invece funziona.

Inoltre, il semplice fatto di notare qualche progresso ha l’effetto di invogliarti a stare più a lungo allo strumento e ad allungare spontaneamente i tempi di studio.

Verificare la quantità e la qualità dei tuoi progressi, momento per momento, ti aiuta anche a capire se stai studiando sotto sforzo e sprecando energie inutili.

Quando senti di migliorare costantemente, e in modo naturale, diventa meno pressante chiederti quante ore dovresti studiare.

Se invece, nel giro di una mezz’ora, non hai notato nessun reale progresso - per quanto piccolo - difficilmente potrai migliorare la situazione semplicemente studiando di più.

In questo caso, ecco qualche domanda che puoi farti:

 Qual è il vero problema che non sto affrontando?

Cosa potrei cambiare, nel mio atteggiamento o nel mio modo di studiare, per superare questo blocco?

Cosa potrei fare di completamente diverso dal solito, che trasformerebbe il mio approccio alla musica o allo strumento?

 Anche una piccola decisione, come quella di fare qualcosa di nuovo, che non hai mai fatto, può aiutarti a spezzare il circolo vizioso e inaugurare una nuova fase creativa.


2.   Riconnettiti il più possibile alle tue sensazioni fisiche. È il modo migliore, più semplice e diretto, per ridurre drasticamente le continue distrazioni o i pensieri fissi e ossessivi.

Prendi consapevolezza del tuo respiro, della tua postura, dell’insieme delle tue percezioni. Smetti di pensare cosa è giusto o sbagliato o cosa ‘dovresti’ fare e vivi di più la musica attraverso l’esperienza diretta dei tuoi sensi.

Ad esempio, mentre suoni, dedica più attenzione e cura nell’ascoltarti; divertiti a cantare il brano che suoni; esprimi fisicamente il suo ritmo attraverso movimenti liberi; lascia che i gesti che fai nel suonare si espandano in tutto il tuo corpo e oltre, nello spazio che ti circonda.


Per concludere, coltivare entrambi questi aspetti rende lo studio più piacevole, alimenta il tuo senso di sicurezza e ti aiuta a stabilire via via la quantità di tempo da dedicare allo studio giusta per te.

 Gran parte del materiale che trovi su Musiconfident può esserti utile per migliorare il tuo modo di studiare; ti suggeriamo inoltre la lettura del capitolo ‘L’arte di studiare’ nel nostro libro Maestro di te stesso.



Aspettiamo i tuoi feedback e le tue domande!

Buono studio, 

Federica e Riccardo

by Federica Righini & Riccardo Zadra
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