MUSICONFIDENT

Scienza della Performance musicale

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La trappola del 'non'

2021-05-15 09:39:14

Come ti senti quando ti sforzi di ’evitare' qualcosa, suonando?

“Non sbagliare!” “Non Accelerare!” “Non diminuire!” “Non calare!” “Non stonare!” “Non devo agitarmi”…. Quanta parte del tuo focus, in musica, è dominato da input negativi, piuttosto che da indicazioni precise su come invece vuoi suonare e vuoi sentirti?
 Il grande direttore d’orchestra Sergiu Celibidache sosteneva che ogni tentativo di definire ‘positivamente’ con parole l’esperienza musicale è destinato a fallire, dato che la comprensione della musica va oltre la mente razionale e il linguaggio verbale. Anzi, sosteneva che la verità della musica si trova proprio liberandoti di tutto quello che sai; non grossolanamente, ma attraversando tutta una serie di ‘no, non così’; un processo nel quale ti rendi gradualmente consapevole di tutto quello che ti porta lontano dalla ‘verità’ indescrivibile della musica.
È un concetto affascinante e meraviglioso, eppure l’effetto psicologico del ‘non’, se mal compreso e mal gestito, può rappresentare una vera e propria trappola per i musicisti, una sorta di comando ipnotico paralizzante.
 ‘La trappola del non’ è proprio il titolo di un paragrafo del nostro libro Maestro di te stesso, nel capitolo 2 dedicato alla gestione dell’attenzione.
Per spiegare l’effetto del ‘non’ sulla nostra mente abbiamo usato questo esempio: Non pensare ad un’orso che suona un’arpa. Un’immagine così inusuale che ti fa capire facilmente come funziona il nostro cervello: per evitare di pensare o di fare qualcosa, dobbiamo prima crearne una rappresentazione mentale, per poi cancellarla.
Beh, in fondo non c’è nulla di male, potresti dire; se non sono in grado di vedere prima i rischi che corro, di anticiparli, non potrò mai veramente evitarli!



È vero, a volte Il ‘non’ può avere un effetto positivo, come quando vedi un semaforo rosso: Non passare! Ma normalmente è un effetto neutro, che non suscita particolari reazioni emotive, a meno che non che tu non sia lanciato in una corsa sfrenata e ti trovi costretto ad inchiodare...
Con un po' di attenzione a te stesso, puoi riconoscere il momento in cui, ad un ‘non’, si aggancia una reazione emotiva. “Non distrarti!” , ed ecco che immediatamente ti agiti o ti innervosisci. Questo avviene perché hai associato spontaneamente al ‘non’ un giudizio. Se sbaglio, prenderò un brutto voto. Se non sono sempre perfettamente intonato, non valgo niente. In questo caso il non, invece di aiutarti a migliorare, ti blocca.
Quando, suonando, l’unico tuo focus è sui rischi che corri (deludere le aspettative, fallire un esame, non farcela) ti sarà difficile essere pienamente creativoInsomma, l’effetto del non è un fenomeno da osservare e di cui diventare consapevole. 
 A te, che effetto fa il ‘non’? E se insegni, che effetto fa ai tuoi studenti?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

by Federica Righini & Riccardo Zadra