MUSICONFIDENT

Scienza della Performance musicale

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Introduzione e Variazioni sul tema “Il musicista infelice”

2021-05-10 15:02:31

7 esercizi infallibili per sabotare le tue performance, liberamente ispirati a “Istruzioni per rendersi infelici“ di Paul Watzlawick

Introduzione
Audizioni, concerti, concorsi, esami: ma perché dovrebbero “andare bene”?
Hai mai considerato seriamente le conseguenze a cui ti esponi se le tue performance avessero successo?

 Si sa, uno dei rischi più insidiosi nella vita di un musicista è quello di sentirsi soddisfatto. Non è forse risaputo che i veri grandi artisti non sono mai contenti di sé stessi? Persino quando hanno davanti a loro una folla in delirio, nel fondo del cuore coltivano il segreto sentimento di non aver dato abbastanza, che potevano fare meglio e di più. Si tratta di un pensiero necessario alla grandezza di un vero artista, affinché non si accontenti mai ed aspiri sempre alla perfezione, che, si sa, non potrà mai essere raggiunta. Essere soddisfatti è in fondo una debolezza infantile di cui vergognarsi, da nascondere; un po’ come ammettere: meglio di così non avrei potuto fare.

 E se, per errore, cedessi alla tentazione di provare un senso di piacere e soddisfazione nel suonare? Potresti finire per attaccarti a questo sentimento morboso, dimenticare che la strada della musica è difficile e irta di spine, perdendo completamente il contatto con la realtà. Insomma, molto meglio evitare in anticipo questo pericolo, e prepararti fin d’ora all’insoddisfazione perenne.   

Anche perché, in caso di successo, ti dovresti confrontare con un altro drammatico rischio: quello di essere apprezzato e riconosciuto. Come sostenere, allora, il peso schiacciante delle aspettative del pubblico o della commissione? Il solo immaginare di uscire a suonare ti paralizzerebbe; non potresti più sbagliare una sola nota, dovresti essere sempre perfetto e all’altezza della situazione.

Se poi ad un esame prendessi un bel voto o qualcuno ti dicesse che hai del talento, saresti addirittura prossimo alla catastrofe. Potresti veder sgretolare le certezze assolute che hai costruito faticosamente, giorno dopo giorno e a prezzo di piccoli e grandi traumi quotidiani; realtà oggettive e indiscutibili, quali “il mondo è pieno di musicisti migliori di me”, “ormai è stato detto e scritto tutto” “oggi come oggi è impossibile vivere di musica”, o, ancor più realisticamente: “se a dieci anni non ti sei ancora esibito al Concertgebouw è meglio che lasci perdere”. Verità assolute, che non si possono certo abbandonare a cuor leggero, rinunciando al loro penoso ma familiare conforto.

 


No, molto meglio lasciar perdere, o sentirsi frustrati, ma ripagati dalla certezza interiore di avere ragione. E con la doverosa riconoscenza verso coloro (maestri, professori, critici musicali) che questi sani valori ce li hanno inculcati, con severo ma giusto rigore. E poi, cosa potrebbe succedere, se molti mettessero in discussione verità raggiunte ed insegnate al prezzo di sofferenze e delusioni trascinate per intere vite? In tanti potrebbero credere di aver sbagliato tutto, rinnegare il loro passato e i loro maestri, inseguendo l’insana follia del piacere di suonare, senza più coltivare i necessari tormenti che caratterizzano la vita del vero musicista, e magari, ancor peggio, incoraggiando giovani ignari allo studio della musica, creando così una gigantesca confusione.

   Tutto questo, insomma, richiede di non lasciare che un concerto, un concorso, un esame vadano come vadano, ma che ti impegni con tutte le nostre forze a far sì che falliscano, risparmiandoti con rigore scientifico e sicurezza matematica queste temibili conseguenze.

   Ecco dunque per te alcuni esercizi utili per coltivare e affinare quest’arte e non rischiare mai di prendere, inavvertitamente, la via del successo.



Esercizio 1 Rievoca continuamente il passato.

   Ricorda un episodio in cui hai suonato davanti a qualcuno e qualcosa è andato storto; rivivi con precisione le sensazioni di paura, ansia, o panico che avevi, e possibilmente i commenti negativi che hai ricevuto; concentrati sui passaggi sbagliati o sporchi, sui vuoti di memoria e sulle incertezze, con la serena consapevolezza che l’importante non è ricordare con esattezza gli errori, ma saper riprodurre con la adeguata intensità quelle sensazioni di umiliazione e di frustrazione che hai vissuto. Evita che ti venga alla mente qualcosa di buono, di bello che hai fatto, accuratamente rimuovi ogni incoraggiamento o apprezzamento ricevuto, e, soprattutto, dimentica ogni consiglio che ti hanno dato; così eviterai il rischio che le cose, la prossima volta, possano andare in modo diverso da come le già hai vissute.

 

Esercizio 2 Concentrati sui giudizi degli altri

   Se ti stai preparando per un esame o un concorso, è essenziale che tu mantenga tutta la tua concentrazione sulla commissione. Rinuncia da subito a coltivare le tue personali e insignificanti idee musicali e cerca invece di adeguarti il più possibile a quelle che tu pensi siano le loro aspettative. Se ne conosci qualcuno personalmente, cerca di ricordare se ha già fatto, in precedenza, un commento negativo su di te, o su altri, così da allenarti ad ingigantirli. Informati sui loro interessi e simpatie, per scoprire i motivi personali, che certamente avranno, per bocciarti o eliminarti. Puoi applicare lo stesso metodo al pubblico di un concerto, meglio su persone che consideri particolarmente “competenti”, o critici musicali. Se non conosci qualcuno, fatti dire come la pensano da persone pettegole e invidiose, e che avranno quindi meno remore a dirti la verità. Scopri quanto corrotti e malintenzionati siano. E se proprio non fossi in grado di reperire indizi sufficientemente terrorizzanti, sbizzarrisci la tua fantasia, e ricorda: la realtà supera sempre l’immaginazione!

 

Esercizio 3 Evita di stare nel presente

   Mentre ti eserciti, pensa sempre a ciò che hai appena suonato, possibilmente qualche passaggio sbagliato, o non risolto, oppure concentrati su qualche passaggio che deve ancora arrivare, che consideri difficile, o, meglio ancora, insormontabile. Pensa a tutto il repertorio che non sai suonare e forse mai riuscirai, così da crearti progetti difficilissimi, o meglio ancora, impossibili. In questo modo ti garantirai di non mantenere la tua attenzione e la tua energia sulla musica. Se l’esercizio ti dovesse riuscire difficile, puoi sempre distrarti pensando all’ultimo campionato di calcio, all’ultimo film che hai visto, o al/la tuo/a fidanzato/a.

 

Esercizio 4 Studia il più automaticamente possibile

Prima della tua esibizione, evita qualunque opportunità per verificare concretamente la tua preparazione complessiva. Concentrati sui dettagli più infimi, e cerca di studiare in modo frettoloso, ripetitivo e meccanico, per assicurarti che la tua potenziale creatività non rischi di emergere. Ricordati che se qualcosa non viene bene, è solo perché non lo hai ripetuto a sufficienza, e sempre nello stesso identico modo. Blocca il respiro e mantieni costantemente il tuo corpo rigido e teso; per far questo, aiutati pensando a quanto sono difficili i pezzi che stai suonando. 

Esercizio 5  Confronto distruttivo

Usa You tube o Spotify per ascoltare registrazioni impeccabili e patinate dei brani che studi, confrontando metronomo e velocità. Quando ascolti suonare colleghi o compagni più bravi di te, cogli l’occasione per sottolineare i tuoi limiti e i tuoi difetti, e ripeti a te stesso che tanto non potrai mai suonare come loro.


Esercizio 6  Pronostici negativi

Prima di un momento importante della tua vita musicale è buona norma pensare sempre al peggio, più volte che puoi, per evitare di illuderti. Cerca di immaginare situazioni forti, quali vuoti di memoria che ti obbligano a interrompere e andartene, attacchi di panico che ti paralizzano le dita e via dicendo. In questo modo, oltre a godere dei già citati benefici di un esito negativo, potrai godere anche della classica soddisfazione di chi “lo aveva previsto”.


Esercizio 7 Obiettivi confusi o lontani

Occhio agli obiettivi troppo accattivanti, interessanti o ben formulati: rischi di esserne fatalmente attratto e di doverti impegnare seriamente per perseguirli. Ignora tutti i progressi che fai, e ricordati che fino a che non hai ottenuto il risultato finale, non valgono niente. E non dimenticarti le aspettative: sempre più alte, meglio se impossibili, in modo da garantirti di non poterle mai realizzare.


Coda: Se, anche dopo molto impegno e applicazione, non dovessi ottenere risultati soddisfacenti, sappi che c’è sempre la soluzione di riserva, quella più facile, garantita e testata scientificamente: trova delle giustificazioni per non impegnarti e prepararti in modo adeguato; poi, scarica le colpe sul tempo, sul tuo insegnante, sulla commissione, sui tuoi genitori, sullo strumento difettoso. E in mancanza di scuse buone come queste, puoi sempre ricorrere alla genetica o al destino.

 

 

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by Federica Righini & Riccardo Zadra