MUSICONFIDENT

Scienza della Performance musicale

MUSICONFIDENT

Scienza della Performance musicale

Il segreto per suonare meglio? Segui il tuo corpo!

2021-02-14 13:53:50

3 modi per fare del corpo il tuo primo maestro.

Una giovane cantante ci ha confidato recentemente di aver sentito parlare per anni della tecnica dell’appoggio e di aver viaggiato in lungo e in largo per trovare i maestri giusti in grado di spiegargliela. Ma solo quando ha imparato a sentire, a percepire il suo corpo dall’interno, si è resa conto di essere in grado di capirla e utilizzarla. 
Puoi studiare o perseguire certi principi per anni, ma resteranno idee astratte fino a che non li sentirai pienamente nel tuo corpo.
È grazie ai feedback che ti arrivano dal corpo che impari a far vibrare una corda, a tirare un arco, a spostare la mano correttamente su un tastiera, a percepire un certo ritmo, a creare 'quel' suono.  Le percezioni fisiche regolano il tuo vissuto musicale, il tuo senso del tempo, la qualità del suono, la tua impostazione tecnica allo strumento e la tua sensazione di libertà o rigidità.
Pensa alle espressioni che usiamo per spiegare come si suona. Si consiglia di respirare tra una frase e l’altra, di appoggiare una certa nota, di dare più tensione ad un accordo, di distendere un ritmo o di utilizzare un certo tocco. Tutti termini così familiari e abituali da far dimenticare la loro origine. 
Anche il modo di studiare può diventare così ripetitivo e automatico da farti dimenticare che il primo strumento da  ‘accordare‘ e da mantenere in equilibrio è il tuo corpo. Non solo, il tuo corpo può diventare una guida preziosa e insostituibile nel tuo percorso come musicista. 
In questo breve articolo vogliamo suggerirti 3 modi per trasformare il tuo corpo nel tuo miglior 'maestro'. 
      1. Ferma la lettura per un momento e immagina di eseguire un passaggio che non ti riesce come vorresti. Prenditi il tempo per richiamare alla memoria le sensazioni fisiche che provi mentre lo suoni. 

Cosa hai notato? Probabilmente diverse cose, ma, come minimo, avrai bloccato il respiro. Il respiro è la prima funzione corporea che si altera quando ci sentiamo in difficoltà, o quando abbiamo paura. 
Il respiro bloccato però non è solo una ‘conseguenza’ della difficoltà. Quando diventa un'abitudine, diventa la prima causa di rigidità, fatica, deconcentrazione, e distacco emotivo.
Studiando, coltiva l'abitudine di dare attenzione al flusso del tuo respiro e diventare sempre più consapevole delle sue sfumature. Espandere il respiro è una chiave importantissima per gestire con più fluidità e sicurezza i passaggi in cui, di solito, senti più difficoltà o sforzo. 
       2. Ampliamo ulteriormente l’esplorazione. Quando non puoi immaginare di suonare un brano, non puoi nemmeno eseguirlo correttamente. Al tuo cervello mancano i riferimenti necessari per guidare i tuoi gesti e i tuoi movimenti.
Mentre studi, fermati di tanto in tanto e immagina di eseguire il passaggio che stai lavorando, senza suonarlo realmente. Metti a fuoco tutte le sensazioni fisiche connesse, da quelle acustiche a quelle del movimento, del ritmo, fino a considerare tutta la tua postura nel suo insieme. Più rendi chiara e nitida l'immagine delle tue percezioni, ricca di particolari, più ti sentirai padrone del passaggio.
Ti sei mai sentito dire da un maestro: "studia più lentamente"?  Se hai preso questo consiglio con impazienza, come una perdita di tempo - o addirittura come un tormentone - probabilmente è perché sei abituato a ripetere i pezzi sempre nello stesso modo e con poca consapevolezza. Invece, può diventare un mezzo utilissimo proprio per darti il tempo di  ‘sentire’ tutte le tue sensazioni fisiche, nota per nota, momento per momento. Come è successo ad un pianista cresciuto alla cosiddetta scuola del ‘peso’, che ci ha detto di aver capito finalmente come utilizzare la legge della gravità in modo efficace solo dopo aver applicato, allo studio sulla tastiera, un percorso di consapevolezza corporea e posturale complessiva. 
       3. Essere presente alle tue sensazioni ti aiuta anche ad essere più presente e vivo suonando. Piuttosto che ripetere mille volte un brano, per farlo tuo, prova piuttosto a dirigerlo, cantarlo, danzarlo o ‘camminarlo’ cantandolo (come facciamo fare spesso nei nostri corsi). Stimolato adeguatamente, il tuo corpo può insegnarti ritmo, tempo, accentuazione, fraseggi e 'spiegarti' cose che la sola conoscenza mentale non arriva ad comprendere in profondità. 
 Quanti aspetti delle tue sensazioni fisiche riesci a notare mentre suoni? Cosa puoi imparare dal tuo corpo oggi? 
   Scrivici se hai domande e facci sapere le tue scoperte!



by Federica Righini & Riccardo Zadra
7  
489