MUSICONFIDENT

Scienza della Performance musicale

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Come Agnese ha liberato il suo talento, uscendo dalla gabbia dell’ansia e della rigidità

2021-02-17 13:30:37

La storia di successo di una giovane violinista, per ispirare musicisti e insegnanti a riconnettersi all'energia e alle potenzialità del corpo come 'strumento musicale'.

“Mi dicono che sono rigida”

Agnese è una giovane violinista di 16 anni; il suo maestro ci chiede di aiutarla, perché, secondo lui, ha delle belle potenzialità, ma è molto rigida.
Quando la ascoltiamo, constatiamo che il suo modo di suonare è un po’ faticoso, e nonostante tutto l’evidente sforzo che ci mette, il suono è piccolo e limitato.
La prima cosa che salta all’occhio è l'atteggiamento ansioso, totalmente assorbito dalla preoccupazione di suonare correttamente, che le fa perdere il contatto con il suo corpo.
Agnese si rende conto di essere rigida - anche perché glielo hanno detto in molti - ma non sa cosa significhi esattamente né come intervenire.
Osservando attentamente il suo modo di suonare, notiamo che blocca le anche, irrigidisce le gambe e che la parte inferiore e superiore del suo corpo sembrano non avere relazione tra loro. Inoltre, nei passaggi più difficili, il pollice si aggrappa al manico dello strumento e il suo respiro si blocca.  
Per iniziare, le chiediamo di lasciare da parte, per un momento, il bisogno di ottenere subito un risultato, per potersi concentrarsi esclusivamente sulle sue sensazioni fisiche. 
Cominciamo con qualche esercizio molto semplice, che le permette di prendere coscienza della sua tendenza a spingere all’indietro le ginocchia, e la aiuta ad ammorbidirne la tensione
Attraverso semplici esercizi di propriocezione le facciamo sentire la relazione tra l’appoggio sulla pianta dei piedi, le ginocchia morbide e una maggiore scioltezza nelle anche. Quando riprende a suonare, il suo suono appare subito  più libero e più intenso. 
Le chiediamo quindi di eseguire un passaggio che le è difficile. Agnese nota come lo schema corporeo precedente si attiva immediatamente come reazione automatica alla difficoltà.
Le facciamo osservare attentamente il passaggio sulla partitura, invitandola a considerare punti di vista diversi: Agnese si rende conto che la sua preoccupazione le blocca l'attenzione solo sulle difficoltà tecniche e tende a dimenticare gli aspetti musicali ed espressivi del passaggio. 
Utilizzando la tecnica della ripetizione consapevole, le facciamo studiare il passaggio finché non riesce ad integrare completamente le nuove sensazioni fisiche con la necessaria attenzione ai dettagli musicali e tecnici.
 qualche esercizio per La fermiamo nuovamente, e le insegniamo qualche esercizio per rendere più fluida la respirazione. Ancora una volta, riprendiamo lo studio del passaggio, inserendo anche questo aspetto. Agnese diventa consapevole di come tende a bloccare il respiro ogni volta che si sente insicura, e che tende più a giudicarsi che ad ascoltarsi.  

Impara così a darsi il tempo necessario per respirare, ed entrare in maggiore sintonia con lo strumento e con il suono. Questa volta, è Agnese stessa a notare, piacevolmente sorpresa, che anche la stretta del pollice ha iniziato, spontaneamente, ad allentarsi.

Dopo una mezz’ora di studio, Agnese si sente decisamente meglio e riesce a mantenere l’attenzione in modo più equilibrato tra le sensazioni fisiche e la musica. Le consigliamo di inserire tutti gli esercizi fatti nelle sue sessioni di studio quotidiano.

Una bella trasformazione









La rivediamo dopo una ventina di giorni e la trasformazione è evidente: Agnese sta imparando a suonare con tutto il corpo, a connettere la sua energia al suono e alla musica, e soprattutto, ha finalmente delle sensazioni piacevoli suonando. 

Ci dice che le sembra di essere “uscita da una gabbia”: suonare è diventato molto meno faticoso, si sente più libera e quando studia ottiene risultati decisamente migliori, con molto meno sforzo di prima.  

Il suo insegnante è contento, perché il talento che aveva visto in Agnese sta finalmente sbocciando.

E tu, cosa fai per aiutare te stesso/a o i tuoi allievi a uscire dalla gabbia dell’ansia e della rigidità?

Scrivici se vuoi condividere le tue esperienze o farci delle domande, e per approfondire continua a seguirci su Musiconfident

by Federica Righini & Riccardo Zadra
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