I foci dentali: come riconoscerli e trattarli

Sono varie le teorie che si sono sviluppate nel corso del tempo a proposito delle foci dentali. Tutte le ricerche convergono in una teoria comune, ovvero che ci deve essere un rapporto tra i batteri presenti nel focolaio e la malattia secondaria, tramite la quale si diffondono i germi o le tossine.

Un’area particolarmente alterata, anche detta focolaio in medicina, danneggia la regolazione del sistema vegetativo e ci rende più esposti a contrarre malattie di diverso tipo. Se non trattate in tempo, le foci possono provocare infiammazioni croniche anche in tutto il resto del corpo.

L’effetto delle foci si ripercuote sul sistema di base e in seguito sulla regolazione del sistema immunitario, ormonale, vascolare e nervoso. Ci sono due modi per capire se è un dente a provocare dolori in tutto il resto del corpo: metterci del ghiaccio per qualche minuto o anestetizzare il dente per qualche ora.

Se il dolore passa grazie ad una delle due metodologie, sappiamo che è quel dente a determinare il dolore o l’infiammazione dell’altra parte dell’organismo coinvolta.

In presenza di un dente che ha sviluppato un’infezione, è quindi consigliata la sua rimozione per evitare conseguenze che possono essere anche gravi, come ad esempio: problemi cardiovascolari, sviluppo di sinusiti, aggravamento del diabete mellito. 

Possiamo prevenire le infezioni prestando cure preventive che vanno dalla abituale igiene orale ai controlli periodici dello stato dei denti.