Michela Sain

Psicologia & Relazioni

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I Feromoni. Il mito del profumo tra seduzione e mistero

2020-10-06 20:45:43

Si narra che Circe, per riconquistare Ulisse, scelse potenti e ipnotiche pozioni, la regina di Saba si profumò con preziose resine d’Arabia per sedurre re Salomone, Giuditta si cosparse il corpo con un olio profumato per ammaliare Oloferne ...

Si narra che Circe, per riconquistare Ulisse, scelse potenti e ipnotiche pozioni, la regina di Saba si profumò con preziose resine d’Arabia per sedurre re Salomone, Giuditta si cosparse il corpo con un olio profumato per ammaliare Oloferne mentre Cleopatra, al suo primo incontro amoroso con Antonio, utilizzò un unguento di cera d’api contenente ben cento misteriose essenze.

Il desiderio di attrarre gli altri a sé tramite una magica fragranza è più che mai attuale e lascia aperta l’immaginazione anche al passo successivo, a quel  rito dell’accoppiamento che millenni di storia e progresso non hanno ancora cancellato dai bisogni primari dell’uomo e della donna.

L'argomento sulla chimica dell’amore ha sempre affascinato: due studiosi americani William Masters e Virginia Johnson, noti per i manuali sulla fisiologia dell’atto riproduttivo e sperimentazioni sui rapporti completi che si affiancano ai feromoni.

L’indagine su queste sostanze, prodotte da alcune ghiandole emesse dagli organismi viventi che danno vita a reazioni fisiologiche – tra cui quelle sessuali – in individui della stessa specie, aprirebbe così nuovi scenari tra scienza, olfatto ed eros.

I Feromoni sono davvero la chiave d’accesso all’umana felicità amorosa, amplificando le doti seduttive? Gli studi sui mammiferi come topi, scimmie, gatti e un buon numero di insetti hanno dimostrato che giocano un ruolo fondamentale nell’accoppiamento: la femmina della farfalla, ad esempio riesce ad attirare i maschi anche a chilometri di distanza grazie ai feromoni secreti dalle loro belle e colorate ali. 

Noi percepiamo gli odori tramite il sistema neuronale del naso ma esiste un altro sistema olfattivo secondario, detto Organo Vomeronasale, che servirebbe proprio per captare questa sofisticata chimica.

Per alcuni scienziati l’organo non sarebbe funzionante nell’uomo o comunque avrebbe capacità assai ridotte rispetto a quelle degli animali. 

E’ universalmente noto che i neonati trovino il seno materno “a naso” e le genitrici, in una stanza buia, riescano a riconoscere i loro cuccioli d’uomo proprio grazie all’olfatto

Il colpo di fulmine di Enrico III per Maria di Clèves, provocato dalla camicetta madida di sudore della donna, è una perfetta e romantica immagine del potenziale feromonico degli amanti. Tale suggestione chimica da secoli influenza filosofi, alchimisti, medici e poeti, persino Freud e gli studiosi della psicanalisi stabilirono un’intima associazione tra l’odorato e la sessualità.

E’ curioso osservare che nelle ricette di antichi profumi e filtri d’amore epidermici era assai frequente la presenza di urina, secrezioni animali e/o umane, secreti da parti anatomiche tanto vituperate ma contenenti i feromoni. In profumeria vengono considerate note animaliche e fortemente sensuali quelle ricavate dal civet, zibetto e topo muschiato, formalmente ripugnanti ma che diluite propriamente donano corpo, magnificenza e sensualità alle fragranze.

Il sogno olfattivo di un composto profumato sessualmente attraente popola comprensibilmente le menti di  tutti i profumieri, lanciati verso la creazione di una pozione d’amore per adulti.

Nel mondo contemporaneo il legame tra profumo e desiderio rimane ancora solido anche se si assiste a un cambiamento epocale pieno di contraddizioni culturali e sociali. L’esempio più calzante ce lo offre il poeta greco Apollonio Rodio e il mito delle Lemniadi, le abitanti dell’isola di Lemno. Punite da Afrodite, il loro odore divenne così repellente da essere abbandonate dai propri mariti; dopo il perdono della dea, le donne di Lemno ritrovarono la loro piacevole fragranza corporea conquistando anche l’amore degli Argonauti.

In un universo sempre più attento alla pulizia personale, in cui le fobie olfattive sono in esponenziale aumento anche per l’uso continuato di prodotti chimici atti ad eliminare dal corpo e dall’ambiente ogni odore, fino ad arrivare al silenzioso nulla olfattivo, subiremo l’inganno di Venere? Che tipo di relazione intercorrerà tra olfatto e sfera erotica, se si reprime così scientemente ogni nostro effluvio corporeo? La separazione netta tra profumi e odori potrebbe essere un tentativo inconscio di isolare il senso meno addomesticato dell’uomo, quello più vicino all’animale, la cui sessualità è libera per eccellenza

Il futuro appare triste, incerto ma le parole di Edmond Roudnitska, che sottolinea l’importanza della valorizzazione ed erudizione olfattiva già dalla prima infanzia, donano conforto. Se il profumo è una vera e propria opera d’arte dello spirito, ci auguriamo che lo stesso ritorni ad essere anche umana e fulgida carnalità.

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fonte extra. it

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