Michael Romano

Salute & Benessere

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Tutta la verità sul RISO ROSSO fermentato

2021-02-03 16:28:49

È particolarmente efficace per prevenire i raffreddori, l’influenza, la tosse dei fumatori e le bronchiti, e più generalmente, i disordini polmonari associati all’accumulo di muco.

È un antidoto efficace all’avvelenamento con paracetamolo quando viene somministrato entro le dodici ore.
Previene i danni causati al fegato dal metabolismo dell’alcool e l’intossicazione alcoolica, allevia i sintomi della “gola di legno”.
Può ridurre gli effetti carcinogeni del fumo del tabacco.
Riduce la tossicità dei metalli pesanti e facilita la loro escrezione.
Riduce la fatica durante l’esercizio e facilita il recupero.
Riduce l’erosione della cartilagine associata all’invecchiamento.
Può ridurre significativamente i livelli di lipoproteine (a) e l’ossidazione del colesterolo LDL.
Riduce gli effetti secondari di certe chemioterapie.
Esercita degli effetti antimutageni che aiutano a prevenire certi tipi di cancro
Rallenta lo sviluppo dei tumori nel cancro del polmone.
Limita la sensibilità all’infezione HIV ed è attualmente studiata come un mezzo possibile per impedire che la sieropositività evolva in malattia.
Sai com'è che il riso diventa rosso fermentato?



Esso si ottiene dalla fermentazione del comune riso da cucina cioè, Oryza sativa, ad opera di un particolare lievito, detto Monascus purpureus od anche lievito rosso. Qual è la sua caratteristica principale? Questo riso rappresenta un componente tradizionale della fitoterapia cinese L’ interesse per il riso rosso è legato alla presenza di Monascus purpureus; durante la sua attività fermentatrice infatti questo lievito si arricchisce di un gruppo di sostanze, dette monacoline a cui è stata scientificamente attribuita una spiccata attività ipercolesterolemizzante. Tra queste, spicca la monacolina K, che rispecchia la struttura chimica e l’azione farmacologica della lovastatina (un farmaco appartenente alla categoria delle statine). Che cos’è il colesterolo? Il nome colesterolo è stato utilizzato per la prima volta nel 1894, deriva dal greco cholè = bile, e stereòs = solido, e deve il suo nome al fatto che sia stato identificato per la prima volta nei calcoli biliari; la desinenza -olo si riferisce alla sua formula chimica. Il colesterolo è una sostanza lipidica presente negli organismi animali, mentre è assente nelle piante, nelle quali si trovano altri composti lipidici dalla struttura simile, denominati fitosteroli. Nell“uomo, il metabolismo del colesterolo avviene quasi totalmente nel fegato, prodotto autonomamente per via biosintetica, e solo una percentuale è introdotta con l“alimentazione, poiché i livelli plasmatici del colesterolo dipendono in gran parte dalla produzione endogena. Il colesterolo, essendo una sostanza di natura lipidica, non è solubile nel sangue, per cui il suo trasporto è delegato a particolari proteine, le lipoproteine, chiamate appunto LDL e HDL. Le prime, LDL, mobilizzano il colesterolo dal fegato e lo portano in circolo nel sangue verso i tessuti periferici; le seconde, HDL, lo sequestrano dal sangue e lo riavviano verso il fegato. Le LDL in eccesso possono subire modificazioni strutturali, ad esempio per l“ossidazione causata dai radicali liberi, e tendono a depositarsi sulle pareti dei vasi arteriosi, causando così ostruzioni (ateromi) parziali o totali, ostacolando il flusso sanguigno, ed è per questo che le LDL sono definite colesterolo cattivo, mentre le HDL sono definite colesterolo buono, perché contribuiscono all“allontanamento del colesterolo LDL dal circolo sanguigno. Tuttavia, il colesterolo è una sostanza di importanza biologica fondamentale, indispensabile per la vita, in quanto è parte integrante della struttura delle membrane cellulari, delle quali diminuisce la permeabilità modulandone l“imbibizione, rendendo selettivo e regolando lo scambio di molecole liposolubili fra l“interno e l“esterno delle cellule. Esso è presente anche nelle membrane dei mitocondri e nel reticolo endoplasmatico, strutture situate all“interno delle cellule stesse, e che svolgono funzioni energetiche. Il colesterolo è coinvolto nella crescita e nella divisione delle cellule, costituisce la base per la sintesi degli ormoni sessuali e steroidei come testosterone, estradiolo, cortisolo, aldosterone, e della vitamina D ed è essenziale per un corretto sviluppo embrionale e, inoltre, metabolizzato ad acido colico, costituisce la base per la produzione della bile, sostanza indispensabile per emulsionare i grassi alimentari e renderli digeribili e assimilabili nell“intestino tenue. Le alterazioni del metabolismo del colesterolo producono un aumento della sua concentrazione nel plasma, e rappresentano uno dei principali fattori di rischio favorente l“aterosclerosi e le sue complicanze a carico di alcuni organi, in particolare il cuore e il cervello. Alti valori di colesterolemia infatti contribuiscono a formare depositi di questo lipide nelle pareti endoteliali delle arterie (ateromi o placche aterosclerotiche), e ne possono causare, limitando circolazione del sangue, portando così alla morte le cellule per mancanza di ossigeno e di nutrimento. Se queste ostruzioni interessano arterie del cuore o del cervello, si può andare incontro ad angina pectoris, infarto, o ictus. Numerosi studi scientifici infatti hanno dimostrato che l’integrazione con riso rosso fermentato si è rivelata efficace per normalizzare i livelli di colesterolemia totale, colesterolo LDL e trigliceridemia. POLICOSANOLI I policosanoli sono una miscela di alcooli alifatici primari ad alto peso molecolare isolati dalla canna da zucchero (Saccharum officinarum), la cui componente principale è l'octacosanolo.
Tra le proprietà principali di questi alcooli c’è la capacità di ridurre il colesterolo, soprattutto quello LDL (il colesterolo “cattivo”), favorendo al contempo l’aumento della frazione “buona”, detta HDL. Secondo alcuni nuovi studi scientifici, i policosanoli riducono infatti la produzione dell’ enzima HMG-CoA reduttasi, fondamentale per la produzione del colesterolo. In particolare, ne basta una dose quotidiana tra 10 e 20 mg per abbassare il colesterolo totale tra il 17 e il 21% e il colesterolo LDL tra il 21 e il 29%, aumentando il colesterolo HDL tra l“8 e il 12%. STEROLI E STANOLI VEGETALI Chiamati anche fitosteroli e fitostanoli, sono noti per il loro ruolo benefico nell’abbassare il livello di colesterolo del sangue, bloccando in parte l’assorbimento del colesterolo nell’intestino. Presenti in natura in piccole quantità all’interno di molti frutti, verdure, noci, semi, legumi, oli vegetali e altre fonti vegetali, gli steroli sono componenti essenziali delle membrane cellulari vegetali. Gli studi hanno mostrato che si può ottenere una riduzione del colesterolo attorno al 10% consumando da 1 a 3 gr di steroli o stanoli vegetali al giorno, ma non si ottiene una riduzione ulteriore assumendone più di 3 gr. Si può invece ridurre del 15% del colesterolo LDL se i 2 gr di steroli o stanoli vegetali sono associati ad una dieta bilanciata, povera di grassi saturi. CONSIGLIO NAZONALE DELLE RICERCHE Uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases, l’associazione combinata di fitosteroli, riso rosso fermentato, policosanoli e the verde (ricco in EGCG, epigallocatechina gallati), inseriti in modo associato in una dieta equilibrata, contribuisce a una valida riduzione del colesterolo, in alternativa all“impiego delle statine. COLESTEROLO E RISCHIO CARDIOVASCOLARE A tal proposito i dati emersi dallo studio CHECK (Cholesterol and Health: Education, Control and Knowledge) indicano come oltre il 50% della popolazione italiana con livelli alterati di colesterolo possa rientrare nell“area di un trattamento non farmacologico sinergico a base di fitosteroli, the verde, riso rosso fermentato e policosanoli. Lo studio è stato condotto su 20 pazienti adulti a rischio cardiovascolare moderato che, seppure già in trattamento monoterapeutico con fitosteroli o altro nutraceutico, presentavano valori di colesterolemia ancora elevati (colesterolo totale medio basale di 254 mg/dL e colesterolo LDL medio basale di 184 mg/dL). L’associazione dei 4 componenti ha ridotto il colesterolo totale e colesterolo LDL fino a livelli considerati desiderabili, permettendo di raggiungere valori di colesterolemia indicati dalle Linee Guida e ottenere quindi una concreta riduzione del rischio cardiovascolare. Riso rosso fermentato e minor incidenza nelle malattie cardiovascolari nei cinesi Alcune ricerche hanno riscontrato che in Cina c’è minore presenza di malattie cardiovascolari, e ricerche indicano che il merito va al consumo di riso rosso fermentato, che fa aumentare il colesterolo buono e diminuire quello cattivo. Il riso rosso fermentato è contenuto in HEART SOLUTION
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