Michael Romano

Salute & Benessere

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LA VITAMINA C!

2021-02-09 17:51:05

La vitamina C, detta anche acido ascorbico, si profila nelle più recenti scoperte mediche come metodo alternativo per il trattamento del cancro, il suo studio per il trattamento dei sintomi della suddetta patologia in verità ha incuriosito i ricercatori già a partire dagli anni ’70.

Cosa fa la vitamina C?

Gli esseri umani non possono produrre la vitamina C perché mancano degli enzimi necessari e devono necessariamente assumerla attraverso la dieta.
La vitamina C ha diverse funzioni chiave, tra cui giocare un ruolo chiave nella produzione di collagene che è la componente centrale del tessuto connettivo.
È anche coinvolta nella sintesi di neurotrasmettitori come la dopamina e la norepinefrina  ed è inoltre noto che ha proprietà antiossidanti e protegge le cellule dai danni ossidativi.
La vitamina C è coinvolta in una serie di processi che aiutano a mantenere i nostri organismi in buona salute, non può essere una grande sorpresa che la ricerca ha messo in evidenza diversi modi che l’acido ascorbico utilizza per influire sul decorso del cancro.
Sono stati descritti tre diversi meccanismi.

La vitamina C, detta anche acido ascorbico, si profila nelle più recenti scoperte mediche come metodo alternativo per il trattamento del cancro, il suo studio per il trattamento dei sintomi della suddetta patologia in verità ha incuriosito i ricercatori già a partire dagli anni ’70.

Cosa fa la vitamina C?
Gli esseri umani non possono produrre la vitamina C perché mancano degli enzimi necessari e devono necessariamente assumerla attraverso la dieta.

La vitamina C ha diverse funzioni chiave, tra cui giocare un ruolo chiave nella produzione di collagene che è la componente centrale del tessuto connettivo.

È anche coinvolta nella sintesi di neurotrasmettitori come la dopamina e la norepinefrina ed è inoltre noto che ha proprietà antiossidanti e protegge le cellule dai danni ossidativi.

La vitamina C è coinvolta in una serie di processi che aiutano a mantenere i nostri organismi in buona salute, non può essere una grande sorpresa che la ricerca ha messo in evidenza diversi modi che l’acido ascorbico utilizza per influire sul decorso del cancro.

Sono stati descritti tre diversi meccanismi.

1. Passare da antiossidante a pro-ossidante
Mark Levine, della Molecular and Clinical Nutrition Section al National Institutes of Health (NIH) in Bethesda, ha dimostrato che in presenza di metalli la vitamina C produce perossido di idrogeno.

Questa molecola è un potente ossidante ed è molto tossica per le cellule, in particolare per le cellule tumorali . I nostri corpi sono estremamente abili nel mantenere livelli sani di vitamina C assunta dalla dieta, e quando c’è troppa vitamina C nel sistema, essa viene semplicemente eliminata .

Levine ha dimostrato che la somministrazione di alte dosi di vitamina C mediante iniezione, permette di allontanare i meccanismi di controllo del nostro corpo.

Il Dr. Lewis Cantley, della Weill Cornell Medicine di New York City d i suoi colleghi, hanno inoltre rilevato che la vitamina C ha avuto un forte effetto pro-ossidante in uno studio sulle cellule tumorali del colon-retto.

Il trattamento con alti livelli di vitamina C ha causato danno ossidativo a queste cellule tanto da ucciderle con un processo di morte cellulare noto come apoptosi .

Oltre all’effetto pro-ossidante che la vitamina C aveva sulle cellule in questo studio, il Dr. Cantley ha scoperto che inibisce la glicolisi, che è un percorso metabolico che le cellule usano per convertire il glucosio in energia.

L’utilizzo dei percorsi metabolici delle cellule tumorali è fondamentale per i risultati di Michael P. Lisanti, del Centro di Ricerca Biomedica presso l’Università di Salford a Manchester, Regno Unito, e per i suoi colleghi.

In un modello di cellule, i ricercatori hanno dimostrato che le cellule staminali del cancro (CSC) utilizzano i mitocondri per il loro metabolismo, i mitocondri sono piccole strutture all’interno delle cellule che generano energia

Una volta che l’energia viene liberata dal glucosio attraverso la glicolisi, il prodotto finale di questo percorso, il piruvato che è il punto di partenza per una serie di reazioni biochimiche che rilasciano energia dalla molecola.
Il risultati di Lisanti confermano i risultati del suo studio: la vitamina C induce  stress ossidativo in CSC e inibisce un enzima chiave implicato nella glicolisi.
In uno studio i ricercatori hanno usato questa conoscenza per progettare un nuovo modo di uccidere le cellule staminali del cancro utilizzando una combinazione di antibiotici e vitamina C. Alcuni antibiotici, come la doxiciclina, influenzano il funzionamento dei mitocondri.
Il trattamento delle cellule staminali del cancro con questo antibiotico ha eliminato la funzione mitocondriale, lasciando tuttavia vive sufficienti cellule dipendenti dalla glicolisi per generare energia. Ma a colpire le CSC è stata una dose di vitamina C che ha spento quella alternativa inibendo la glicolisi.
Le cellule sono state lasciate senza energia e l’ unica opzione per esse era la morte.
Ma il metabolismo energetico non è l’unica arma dell’arsenale della vitamina C: la vitamina C può anche agire sul DNA e influenzare lo sviluppo delle cellule staminali.

3. Accendere il meccanismo di controllo genetico

La metilazione del DNA silenzia i singoli geni. Piccoli gruppi chimici chiamati gruppi metilici vengono aggiunti a tratti del DNA, rendendoli inaccessibili agli enzimi responsabili dell’inizio della espressione genica.
Questo processo è essenziale per la normale funzione delle cellule perché una singola cellula non ha bisogno di usare le migliaia di geni codificati nel DNA.
Quando una cellula staminale diventa un tipo di cellula più differenziato, alcuni geni devono essere demetilati o rimuovere il tag metile, per consentire loro di essere reinseriti.
Ma nel caso di molti pazienti affetti da leucemia, che hanno una mutazione in un gene chiamato TET2, questo meccanismo di controllo non funziona correttamente.
TET2 demetilina il DNA e quindi consente l’accesso a determinati geni. Una mutazione in TET2 nelle cellule staminali del sangue significa che non si sviluppano in cellule del sangue mature, lasciando il corpo notoriamente a corto di queste cellule vitali. Al contrario, le cellule staminali continuano a dividersi, causando tumori del sangue come la leucemia .
Luisa Cimmino, del Dipartimento di Patologia presso la New York University School of Medicine e colleghi hanno utilizzato un topo geneticamente modificato per la loro sperimentazione. In questi topi, TET2 disattivato nelle cellule staminali, ha portando ad una crescita cellulare anormale. Quando sono state aggiunte dosi elevate di vitamina C, la demetilazione del DNA è stata riaccesa e il comportamento delle cellule è tornato alla normalità.
Secondo la NCI, gli studi clinici che hanno utilizzato vitamina C in combinazione con altri farmaci contro il cancro hanno mostrato risultati vari. In alcuni casi i pazienti hanno ritenuto che la loro qualità di vita sia migliorata, altri studi parallelamente hanno dimostrato che i tumori avevano smesso di crescere.
In alcuni studi, tuttavia, la vitamina C ed i farmaci convenzionali utilizzati per il trattamento del cancro hanno reagito tra di loro e il risultato è che il trattamento non ha funzionato.
Uno studio del 2010 di Levine ha rivelato che i praticanti americani di medicina complementare e alternativa, usano spesso iniezioni di vitamina C per una serie di condizioni nonostante il fatto che la vitamina C non sia concessa in licenza da parte della FDA per questo scopo.
La ricerca ha sicuramente dimostrato che la vitamina C ha il potere di uccidere le cellule tumorali o di cambiare il comportamento delle cellule staminali del cancro, almeno in studi di laboratorio.
Secondo Pauling, un’elevata concentrazione di lisina libera può distruggere le placche esistenti. Se non si assume abbastanza vitamina c per la produzione di collagene, i vasi sanguigni si infossano verso il basso, quindi la Lp (a) della placca è di grande beneficio. Per cui si può dire che la vitamina c ha un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiache e della formazione delle placche aterosclerotiche.