Michael Romano

Salute & Benessere

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Fai il pieno di energia

2019-02-25 08:58:43

La vitamina A, la vitamina D e la vitamina E, sostanze che aiutano a rafforzare il sistema immunitario.

La combinazione di queste tre vitamine fa si che funzionino in sinergia e che l’effetto dell’integratore venga ulteriormente potenziato.

La vitamina A è fondamentale per un regolare funzionamento della retina e della vista. Agisce come cofattore in diversi sistemi enzimatici ed è indispensabile per la crescita delle ossa e per la funzione testicolare e ovarica, protegge e mantiene sana la pelle, i capelli, le mucose, rinforza il fisico contro le infezioni polmonari. Nello specifico la vitamina A aiuta la crescita e riparazione dei tessuti del corpo (incluse le cellule dell’epitelio) e contribuisce a mantenere la pelle morbida, liscia. Gli studi medici inerenti suggeriscono che il beta-carotene possa in qualche modo bloccare i danni provocati dai continui e violenti attacchi di sostanze cancerogene anti ossidanti come il fumo di sigaretta.

Circa la vitamina D la sua più importante funzione è quella di favorire il riassorbimento di calcio a livello renale, l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio ed i processi di mineralizzazione dell’osso; senza un adeguato apporto di vitamina D, l’organismo non può assorbire efficacemente il calcio. Per vitamina D si intende un gruppo di pro ormoni costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme nella quale la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2) e la vitamina D3 entrambe le forme dall'attività biologica molto simile. Il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali, mentre l'ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale. La vitamina D ottenuta dall'esposizione solare o attraverso la dieta è presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il calcitriolo . In Italia l'80% della popolazione è carente: l'insufficienza di vitamina D interessa circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l'avanzare dell'età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D. Uno studio italiano del 2003 mostrava che su 700 donne in età postmenopausale, il 76% presentava livelli di vitamina D assolutamente insufficienti. Queste evidenze confutano la credenza, diffusa anche tra i medici, che nel paese non sia necessario un supplemento di vitamina D per assicurare degli adeguati livelli ematici a tutte le età. Il dr Anthony Norman, esperto internazionale sulla vitamina D, identifica il potenziale della vitamina D per il contributo alla buona salute del sistema adattivo e immunitario.

Uno studio del 2007 afferma che un elevato livello di vitamina D favorisce l'immunità alle infezioni microbiche. I ricercatori hanno scoperto che i soggetti con deficit di vitamina D significativamente hanno fatto più giorni di assenza dal lavoro a causa di infezioni alle vie respiratorie rispetto ai soggetti di controllo.

Uno studio del 2009 sulla carenza di vitamina D nei neonati con infezione acuta delle vie respiratorie inferiori ha confermato una forte correlazione positiva tra i neonati e livelli di vitamina D della madre. Oltre l'87 per cento di tutti i neonati e oltre il 67 per cento di tutte le madri avevano livelli di vitamina D inferiori a 20 ng / ml, che è uno stato di grave deficit. Anche uno studio indiano simile, pubblicato nel 2004 ha accertato che la carenza di vitamina D nei bambini ha incrementato in maniera significativa la loro probabilità di contrarre gravi infezioni delle vie respiratorie.

Un altro rapporto del 2009 nella rivista Pediatric Research ha affermato che i neonati e i bambini appaiono più sensibili alle infezioni virali e batteriche quando sono carenti in vitamina D. I livelli insufficienti di vitamina D sono collegati con una carenza nelle nostre difese immuni innate che ci proteggono dalle infezioni, dalle neoplasia o dalle malattie autoimmuni. I livelli di vitamina D diminuiscono durante l'autunno e l'inverno quando i giorni sono più brevi e la luce solare è relativamente debole, questo può spiegare perché la gente è ad infezione virale più incline durante questi periodi. Egualmente suggerisce quel completamento di vitamina D, particolarmente in popolazioni più anziane, potrebbe rinforzare l'immunità innata contro le infezioni virali.

Gli studi scientifici sulla vitamina D più recenti misuranola risposta immunitaria deii linfociti e dei monociti e la funzione dopo stimolo in vitro con i leganti specifici TLRs e della misura delle molecole dell'effettore, quali le citochine proinflammatory. Specificamente, hanno trovato che il TRL da un'insufficienza di vitamina D è TLR7, che regolamenta la risposta immunitaria contro i virus. Un recente studio austriaco (Hormone Metabolic Research, 2011) ha dimostrato che la supplementazione giornaliera di 3000 IU di vitamina D per un anno ha incrementato il testosterone del 20% e il testosterone libero biologicamente attivo del 17%. Questo vuol dire che semplicemente integrando la vitamina D potremmo avere maggior testosterone per gli allenamenti, per la nostra concentrazione mentale e anche per la attività sessuale.

La vitamina E è uno degli antiossidanti più potenti in natura, cha la facoltà di rallentare l’invecchiamento delle cellule, proteggendo le loro membrane e quindi evitando che vengano aggredite dalle scorie tossiche.

La vitamina E è fondamentale nella produzione di energia e più di uno studio ha evidenziato che aumenta la potenza muscolare, la forza fisica e la resistenza alla fatica. Altri studi scientifici hanno posto in evidenza la sua azione sui tessuti cerebrali, con un notevole miglioramento della lucidità mentale, della concentrazione e anche della memoria. Inoltre la vitamina E è un potente anti-arteriosclerosi, la vitamina E è coinvolta nelle difese immunitarie e, come mostrato principalmente dagli studi in vitro, nella trasmissione di segnali tra le cellule, nella regolazione dell’espressione genica e in altri processi metabolici. Inoltrr potrebbe anche bloccare la formazione di nitrosammine cancerogene formate nello stomaco dai nitriti negli alimenti e proteggerebbe contro il cancro attraverso il rafforzamento della funzione immunitaria. La sperimentazione umana e le varie indagini effettuate per valutare l’eventuale associazione tra l’assunzione di vitamina E e l’incidenza del cancro sono state generalmente inconcludenti. Lo studio è stato basato su questionari relativi alle abitudini di consumo di circa 1.000 cittadini residenti a Houston, negli Usa. L’incidenza del cancro della vescica fra coloro che, nella graduatoria di assunzione di Vitamina E, si collocavano nel 25% più elevato, erano della metà rispetto a coloro che si trovavano nel 25% più basso. Le differenze nell’alimentazione tra i due gruppi era minima: non più di una manciata di mandorle e una porzione di spinaci al giorno. La ricerca, è stata presentata da John Radcliffe, ricercatore nutrizionista della Texas Woman's University. In definitiva il combinato di queste tre vitamine un toccasana per rinforzare le difese dell’organismo sia direttamente aiuta a combattere virus e batteri sia si rivela utile nella prevenzione di svariate malattie.



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