Michael Romano

Salute & Benessere

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..E SE HALLOWEEN AVESSE ORIGINI ITALIANE?

2018-11-01 17:30:20

La clamorosa rivelazione su Halloween: è una festa di origini meridionali, calabresi per l'esattezza. Ne è convinto l’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, secondo cui le origini della ‘macabra’ ricorrenza celebrata la notte del 31 ottobre e resa nota nel mondo dalla tradizione statunitense sarebbero italiane e in particolare del sud. http://michael.hodecisodistarbene.com

In un volume scritto insieme a Mariano Meligrana negli anni Novanta, dal titolo ”Il ponte di San Giacomo”, l’antropologo rileva che l’usanza di svuotare una zucca, ricavarne occhi , tratti che ricordano un viso umano, e porvi all’interno una candela, risale alla migrazione delle popolazioni meridionali in America. La ragione, di questa particolare lavorazione, è antropologica, ovvero il bisogno di stabilire una sorta di comunicazione con i cari defunti. La tradizione della zucca vuota e intagliata è presente in Calabria da tempo: lo dimostra l’usanza del ”Coccalu di muortu” di Serra San Bruno, nel vibonese. 

 I ragazzini riproducono, ancora oggi, un teschio intagliando zucche e portandole in giro per il paese. Vagando per il posto, chiedono ai passanti o, bussando alle porte alle abitazioni, alle persone in casa : ”Mi pagate il coccalu?”. Il tutto ricorda molto il ”trick or treat?” ovvero ”dolcetto o scherzetto?” della tradizione di Halloween-statunitense. Sebbene la festa di Halloween si stia diffondendo con serate a tema nelle discoteche oppure con rassegne culturali, in Calabria è ancora molto forte la ricorrenza di Ognissanti in preparazione alla commemorazione dei defunti. 

Anticamente si usava andare in corteo nei cimiteri, dove ci si fermava a mangiare sulle tombe, come a voler fare compagnia ai defunti. Questa tradizione era di origine arbereshe (proprio della cultura degli albanesi d'Italia) e, per l'occasione, ai bambini veniva regalata anche una calza con dolci. Le pietanze tipiche del periodo sono ”lagana e ceci” (fettuccine fatte in casa con i ceci) e i dolci di apostolo, preparati con pasta di mandorle e dalla forma allungata. La curiosità per il mistero coinvolge diverse comunità calabresi con tanto di racconti particolari. E’ noto che San Fili, paese poco sopra Cosenza in direzione Tirreno, venga chiamato anche ”il paese delle magare” (magare = fattucchiere, le streghe). 

Si narra che in antichità, sebbene temute per i loro poteri, venissero consultate per lo più dai paesani residenti in zone vicine, chiedendo interventi che si pensava avessero del soprannaturale. La leggenda vuole che venissero ricompensate per i loro servigi non in denaro ma con prodotti della natura. Oggi quella leggenda è diventata una rassegna culturale ”La notte delle magare” che si svolge in estate.