Arte & Intrattenimento
Il doppio nelle mie fotografie ed in letteratura
L'argomento del doppio in ambito artistico è stato ampiamente trattato e ricorre frequentemente nelle mie opere.Voglio quindi esprimere i concetti sui quali mi soffermo, traggo stimolo ed ispirazione per la realizzazione di miei lavori fotografici riguardanti questo tema.
Nella mia produzione fotografica emerge spesso il concetto di dualità tra bene e male, luci ed ombre, conscio ed inconscio , anima e corpo ecc. La definizione da vocabolario che mi interessa è la seguente: dualità s. f. [dal lat. tardo dualĭtas -atis, der. di dualis: v. duale]. – 1. Qualità o condizione di ciò che è composto di due elementi o principî: la d. dell’uomo (in quanto formato di anima e di corpo); accoppiamento o contrasto di due elementi: la d. di forma e materia; d. del bene e del male;
Nell’ immaginario collettivo il doppio si ricollega soprattutto a opere di letteratura ottocentesca, anche se è argomento che ritroviamo nelle varie correnti letterarie fin dall’ epoca classica. Lo si trova già, per esempio, nel teatro ellenico, vedi “Elena” (412 a.C.) di Euripide, ma divenne importante nella commedia latina grazie soprattutto alle opere di Plauto. Il doppio sarà poi ripreso in epoche successive. Shakespeare tratta il tema raccontando di gemelli ne “La commedia degli errori” (1589-1594) così come Carlo Goldoni nel 1750 nell'opera teatrale “I gemelli veneziani” .
Ritornando alle opere ottocentesche mi soffermerei in particolare su due romanzi inglesi. Il primo è “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” (1886). Nel libro l'autore riflette sulla scissione morale dell’essere umano e sul fascino che il male esercita sull’ uomo. Non a caso una delle mie prime foto sul doppio è stata dedicata a questo libro e ne assume il titolo (foto sopra)
Altro romanzo inglese legato al doppio è “Il ritratto di Dorian Gray”(1890). Nel libro di Oscar Wilde il doppio viene personificato in un’opera d’arte: è il ritratto di Dorian, il protagonista, a rappresentare il suo doppio. Dorian decide di dedicarsi completamente ai piaceri della vita e per non invecchiare stipula un patto con il diavolo mediante il quale viene stabilito che il quadro invecchierà in vece sua.
Anche Wilde contrappone luce e ombra ed arte e vita suggerendo che l’uomo è affascinato dal male e ne è attratto.
Nel “Sosia” (1846) Dostojevski invece rappresenta il doppio nel legame con la società. Si tratta di un caso di dissociazione di personalità. Nel libro Gojadkin subisce il peso una società in cui fatica ad emergere. Quando si trova davanti il suo sosia che rappresenta tutto ciò che lui non pensa di essere ma vorrebbe, commette un errore dietro l’altro, arriva ad alienarsi il favore di tutti, amici compresi, incolpa il sosia dei suoi errori e lo insegue fino a che non si rende conto che Leggatt altro non è che una creazione della sua coscienza.
Altra opera inglese che tratta il tema del doppio è “Il compagno segreto” di Joseph Conrad (1909). Gli elementi a cui è legato il doppio riguardano il capitano e il suo doppio (Leggatt) . Sembrano sosia e sono ambedue estranei sulla nave, probabilmente Leggatt è frutto del suo inconscio, rappresenta quindi la sua parte più coraggiosa che deve emergere perché il protagonista maturi.
Il Novecento fu il secolo del dubbio e dell’indagine psicologica sulla molteplicità della natura umana, nella quale indagine il tema del doppio si inserisce perfettamente. Tra gli altri autori del Novecento che hanno trattato questo tema vorrei citarne alcuni:
Luigi Pirandello. Il tema del doppio compare in due opere dell’autore “Il fu Mattia Pascal” (1904) e in “Uno, nessuno e centomila” (1926).
Italo Calvino, nel libro “Il visconte dimezzato” (1952) dimostra invece una visione simile a quella di Stevenson. La sua opera è un’allegoria del problema dell’uomo contemporaneo diviso a metà: “Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra”.
Ne “La metà oscura”, Il romanzo di S. King del 1989, il doppio è visto come due identità presenti nello stesso corpo.
Infine ne “L’uomo duplicato” (2002) di José Saramago, il doppio è un pretesto narrativo per indagare la natura dell'essere umano e piu' in generale si ricorre a questo tema per raccontarne la conflittualità.
Vi ringrazio per l'attenzione e a chi si chiedesse perchè nell'articolo ho parlato di letteratura e non di arti visive, che sono il mio campo specifico, posso rispondere che la spiegazione è assai semplice: la mia ispirazione artistica è principalmente frutto di STORIE lette, viste ed ascoltate. A presto
Fotografie di Manuela Olga Malerbi
Informazioni tratte dall'articolo:
"Il tema del doppio nella letteratura" di Pamela Resta (da Lo sbuffo)