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Massimo Mattioli: un artista di un' epoca che non c'è più
Grande esponente della Scuola Italian del Fumetto a cavallo degli anni '70 e '80 ci ha lasciato venerdì scorso. Aveva 75 anni

L' Italia come fonte di ispirazione per il Mondo
Siamo sempre portati a pensare che noi italiani subiamo sempre di riflesso le innovazioni provenienti dal resto del mondo.
Ci sono alcuni casi in cui questo "comunemente assodato paradigma" viene completamente stravolto a causa di qualche visionario Genio che scardina completamente questo inutile modo di pensare.
Mattioli fu uno di quei Geni.
Grattachecca e Fichetto
Chi non ha mai sentito parlare di questi due personaggi nati dalla matita di Matt Groening, papà dei Simpson e protagonisti fittizi di questa stessa serie in cui in modi sempre truculenti e cruenti si davano la morte a vicenda?
Ecco, Groening prese spunto per rendere omaggio ( i maligni hanno sempre parlato di "plagio") ad una delle opere più famose di Mattioli: Squeak the Mouse.
L' Arte di Cambiare
Se limitassimo al solo Squeak la sua produzione, commetteremmo un enorme leggerezza. Mattioli aveva una poliedricità fuori dal comune ma riusciva sempre a mantenere i suoi valori, la sua cifra stilistica ed il suo essere più profondo pur spaziando dallo splatter più puro al racconto per bambini.
A cavallo tra i '70 e gli '80 fu una figura di punta del fumetto indipendente italiano, fu fondatore delle due riviste "Il Cannibale" e "Frigidaire" e portò la scena underground italiana alla ribalta.
Pinky, il coniglietto reporter.
Probabilmente il suo personaggio più riuscito è proprio quel buffo ed improbabile coniglietto rosa, di professione reporter, che fa la sua comparsa nel 1973 su "Il Giornalino" e che va in scena fino al 2014.
A caccia di premi
Proprio grazie a quel piccolo buffo personaggio, Mattioli fa una discreta incetta di premi rinomati nel corso delle decadi:
- nel 1975 vince lo Yellow Kid al Salone Internazionale del Comics e dell' Animazione di Lucca
- nel 2010 vince il Premio Micheluzzi come "Miglior serie umoristica a fumetti"
- nel 2012 fa il bis nella categoria "Miglior serie dal disegno non realistico "
Eredità
Cosa ci resta dell' eredità di Mattioli? Beh, questa è una domanda semplice ed al contempo complessa a cui rispondere.
Perchè se è vero che dalle fila de "Il Carnefice" sono uscite figure folli come Andrea Pazienza e Tanino Liberatore, è altrettanto vero che la scena italiana del fumetto viaggia tra molteplici tipi di trasformazione con l' utilizzo dei nuovi supporti e delle nuove tecnologie.
In definitiva il Fumetto in Italia è sano, vivo e vegeto e sempre più continua a ritagliarsi una figura di estrema importanza nel settore.