Mauro Zorzini

Founder Nerd

Insulti sotto la campagna inclusiva di intimo di Calvin Klein: Zalando oscura i commenti offensivi

2019-01-17 01:53:46

Sulla pagina Facebook di Zalando, sotto le foto della campagna di intimo Calvin Klein con modelle curvy, si susseguono insulti e commenti denigratori verso le donne ritratte. I gestori della pagina decidono di oscurarli: "Non accettiamo che la nostra pagina diventi un luogo per diffondere messaggi di odio". Il caso, rilanciato anche su Twitter dall'account del Signor Distruggere, sottolinea l'importanza delle battaglie per una moda più inclusiva

no bastate tre fotografie sulla pagina Facebook di Zalando per scatenare una bufera social. Tre fotografie della campagna della nuova linea di intimo di Calvin Klein con tre modelle curvy (taglia superiore alla 46) in reggiseno e mutande sotto le quali in poco tempo si è aperto un dibattito acceso. Troppo, tanto da trascendere come spesso accade sui social network, nell'insulto e nell'offesa. Il motivo è semplice da intuire: le curve delle modelle chiamate "grasse", "ciccione" e accusate di "fare schifo".

Un'escalation che ha costretto i gestori della pagina di Zalando a oscurare i commenti più offensivi e a commentare a loro volta: "Da Zalando ci piace rappresentare e rispettare la bellezza autentica e la diversità delle persone. Allo stesso modo, rispettiamo opinioni e gusti diversi dai nostri e il diritto di esprimerli. Tuttavia, non accettiamo che la nostra pagina diventi un luogo per diffondere messaggi di odio, offesa o disprezzo: per questo motivo, siamo stati costretti ad oscurare alcuni commenti".

Un episodio ripreso e rilanciato su Twitter da Vincenzo Maisto, conosciuto sui social network come Il Signor Distruggere, già noto per aver portato alla luce il fenomeno delle Mamme Pancine. Maisto sottolinea che la maggior parte dei commenti offensivi contro le modelle provenissero da altre donne. Un particolare che non va sottovalutato nell'ottica di un trend sempre più dominante nel mondo della moda come quello che riguarda diversità e inclusione.

Se sono bastate tre fotografie a scatenare una tempesta di più di 1000 commenti però significa che il dibattito è tutt'altro che chiuso e che il fenomeno è lontano dall'essere stato assimilato del tutto. E questo non può far altro che confermare da una parte l'importanza del messaggio inclusivo e dall'altra che la strada da percorrere è ancora lunga e ricca di commenti odiosi.
Il trend inclusivo
Da un paio di anni a questa parte l'industria della moda e quella della bellezza stanno cercando di abbattare gli stereotipi di una perfezione autoimposta fatta di modelle magre, giovani e possibilmente bianche. Nelle ultime stagioni abbiamo visto sfilare in passerella con frequenza sempre maggiore modelle meno magre, meno giovani, di etnie diverse e anche il mondo beauty ha proposto cosmetici adatti a vari tipi di incarnato, linee di make up per uomini e testimonial agée. Da parte sua il mercato ha risposto egregiamente: un esempio su tutti è il successo trasversale di Rihanna, vera paladina del trend inclusivo sia nel campo della moda che in quello della bellezza con collezioni andate a ruba in poche ore sia nei negozi che negli store digitali.

Perché dunque la pioggia di commenti offensivi sulla pagina Facebook di Zalando? Semplice, perchè i cambiamenti richiedono sempre tempo per essere accolti su ampia scala. A fronte di un pubblico non solo pronto a una nuova definizione dei canoni di bellezza, ma che spinge con convinzione per il cambiamento, esiste una platea ancorata agli stereotipi che per decenni hanno caratterizzato un'idea di bellezza esclusiva.
Inclusione e una diversa idea di bellezza

Arriverà probabilmente un giorno in cui non farà più notizia una campagna pubblicitaria con modelle che rappresentino tanti tipi di fisicità diversi e arriverà anche un giorno in cui a nessuno verrà in mente di scrivere commenti come quelli sulla pagina Facebook di Zalando. Perché succeda però serve tempo, abbiamo detto, ma serve anche l'attenzione per non cadere nella trappola di una contrapposizione "grassi/magri", "bianchi/neri/orientali", "giovani/vecchi" che risulterebbe sterile e davvero poco utile. Il concetto semplice quanto disarmante della battaglia inclusiva è ridefinire i canoni di bellezza che nel mondo moderno hanno contorni sfumati, parametri indefinibili, criteri che sfuggono alle sbarre delle categorie. La bellezza di domani è un feed di Instagram sul quale scorre tutto e il contrario di tutto e nel quale tutti hanno diritto di cittadinanza in quanto rappresentanti della propria unicità.

DI FEDERICO BISERNI

 

by Mauro Zorzini
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