Mauro Zorzini

Founder Nerd

Appunti di viaggio

2019-03-31 23:33:07

Weekend di lavoro-vacanza in quel di Lubjiana

Questo weekend di lavoro ( e in parte piacere) in quel di Lubiana, si è concluso. Due giorni, o meglio uno impegnato in un importante Meeting Internazionale di Danza riservato alle Scuole del Friuli, della Slovenia e della Croazia dove sul palco si sono succedute numerose realtà con un livello qualitativo e coreografico di tutto rispetto. Non sempre questo requisito viene soddisfatto, ma quando succede ti si illuminano gli occhi e l' animo si sazia di bellezza e appagamento.
Il secondo giorno, invece dedicato ad una piccola pausa di relax approfittando della bella giornata per visitare questa meravigliosa cittadina, che tanto ha da offrire e tanto ha da mostrare. Prima di lasciarvi qualche nota di carattere pratico e storico, vi posso solo caldamente consigliare di prendere in seria considerazione la possibilità di venire a visitare questa piccola perla e di fermarvi qualche giorno. 

Lubiana (in sloveno Ljubljana) [ pronuncia ljuˈbljaːna; in tedesco Laibach; in latino Labacum, anticamente Aemona) è la capitale e la più grande città della Slovenia.

Situata nel centro del paese, adagiata sul piccolo fiume Ljubljanica, la città possiede una popolazione di circa 287.218 abitanti ed è divisa in 17 distretti e ha 37 frazioni. È considerata il cuore culturale, scientifico, economico, politico e amministrativo della Slovenia con la sede del governo centrale, del Parlamento, dell'Ufficio del Presidente, degli organi amministrativi e di tutti i ministeri della nazione.

Nel corso della sua storia è stata influenzata dalla sua posizione geografica, all'incrocio tra cultura tedesca, slava e latina. La città pur essendo composta da architetture prevalentemente moderne conserva nel centro storico alcuni edifici che si rifanno allo stile barocco e all'art nouveau.

ORIGINI DEL NOME:


Gli storici non hanno ancora raggiunto un accordo riguardo all'origine del nome della città. Alcuni ritengono che il nome derivi da un antico nome slavo Laburus. Altri ritengono che la parola derivi dal termine latino Aluvianaseguente ad un'inondazione della città. La derivazione potrebbe ugualmente essere Laubach, nome che significa "palude". Infine, alcuni ritengono che il nome derivi dalla parola slava Luba che significa "amore".


Secondo il famoso mito greco, l'eroe Giasone e i suoi Argonauti, che avevano trovato il famoso Vello d'oro nella Colchide, si sarebbero poi diretti a nord lungo il fiume Danubio, invece che verso il Mar Egeo. Dal Danubio si sarebbero diretti verso il suo affluente Sava, fino poi alla sorgente del fiume Ljubljanica. Essi demolirono la loro barca per poterla trasportare fino al mar Adriatico, che si trova più a ovest, al fine di ritornare a casa. Entro i comuni dell'attuale Nauporto e Lubiana, gli Argonauti trovarono un grande lago circondato da una palude. Qui Giasone trovò un mostro. Questo mostro è il drago di Lubiana, che è ora presente sullo stemma e sulla bandiera della città. Diversi draghi alati decorano ad esempio il Ponte dei Draghi (Zmajski Most).

Questo ponte, costruito tra il 1900 e il 1901, è opera di Jurij Zaninović. Il drago (o lindworm, creatura mezzo serpente e mezzo drago) è anche un simbolo della vicina città austriaca di Klagenfurt, che è stata per secoli il grande centro spirituale sloveno. A causa di questa vicinanza, la leggenda del drago di Lubiana e del lindworm di Klagenfurt sono spesso comparate e connesse. Inoltre, le leggende sono state trattate in modo simile nelle due città in termini di araldica: i blasoni sono in entrambi i casi due draghi verdi, posti su un fondo rosso e associati ad un edificio.

GEOGRAFIA FISICA


Carta del centro storico di Lubiana.

La città, che si estende su una superficie di 275 km², si trova nel centro della Slovenia. La sua posizione centrale tra l'Austria, l'Ungheria, il nord-est dell'Italia (in particolare Venezia) e la Croazia ha fortemente influenzato la storia della città. La città si trova 140 km a ovest di Zagabria, 88 km a nord-est di Trieste, 350 km a sud-ovest di Vienna, e 400 km a sud-ovest di Budapest.


TERRITORIO


La città è posizionata a 298 m di altitudine nella valle del Ljubljanica, tra il Carso e la regione alpina. Il castello, situato su una collina a sud del centro storico, si trova a 366 metri sopra il livello del mare, mentre il punto più elevato della città, nominato Hrib Janske, è arroccato a 794 m.

Lubiana si estende su una pianura alluvionale formatasi nell'era quaternaria. Le regioni montagnose vicino sono più antiche, tra il Terziaria (Triassico) e il Secondario.

La città è stata più volte devastata dai terremoti, come nel 1511 e nel 1895. La Slovenia è in effetti su una zona sismica abbastanza attiva, a causa della sua posizione a sud della placca tettonica eurasiatica. Il paese si trova al crocevia di tre zone tettoniche importanti, come le Alpi a nord, le Alpi Dinariche a sud e la pianura della Pannonia ad est. Gli scienziati sono stati in grado di identificare 60 terremoti distruttivi verificatisi nel passato. Una rete di monitoraggio sismico è stata installata in tutto il paese

StoriaDal 2000 a.C. al V secolo

Già nel 2000 a.C., le paludi che circondavano la regione dell'odierna Lubiana iniziarono ad essere colonizzate dalle prime popolazioni che vivevano in edifici di legno su palafitte. Questi uomini vivevano di caccia, pesca, ma anche una primitiva agricoltura. Attraverso barche ricavate dai tronchi d'albero riuscivano a spostarsi all'interno delle paludi. Per il periodo successivo l'area fu un punto di passaggio per numerose popolazioni.

Il territorio fu in seguito colonizzato dai Veneti, ai quali seguirono la tribù illirica degli Iapodi e infine la tribù celtica dei Taurisci, nel terzo secolo a.C.

L'abitato di Aemona è rappresentato anche nella Tabula Peuntingeriana, che rappresenta le vie di collegamento dell'Impero romano nel I secolo a.C.

I Romani costruirono nel corso del primo secolo a.C. il castrum di Aemona (o Iulia Aemona), il quale contava circa 5.000 abitanti. Le case di mattoni, colorate e intonacate possedevano già un sistema fognario. Al forte venne assegnata la Legio XV Apollinaris.

La città giocò un ruolo importante in molte battaglie a causa della sua posizione strategica che garantiva il passaggio in Italia da nordest. A causa di questa importanza geografica furono molti i popoli che passarono per la città, tra cui gli Unni, che la distrussero nel 452, sotto la guida da Attila. In seguito la zona servì agli Ostrogoti e ai Longobardi per penetrare in Italia.

Dal VI secolo al XVII secolo

Nel VI secolo si insediò il popolo degli sloveni i quali, nel IX secolo, passarono sotto la dominazione del popolo dei Franchi, ai quali si aggiunsero gli attacchi da parte degli ungheresi.

Il nome della città, Luvigana, appare per la prima volta in un documento del 1144. Nel XIII secolo la città è composta di tre zone: Stari trg (centro storico), il Mestni trg (piazza) e Novi trg (città nuova). Nel 1220 ricevette lo status di città, che le garantiva il diritto di battere propria moneta.

Nel 1270 la regione della Carniola (che corrisponde circa all'attuale Slovenia centro-occidentale), in cui rientra la città, entra tra i possedimenti di Ottocaro II di Boemia. Rodolfo I d'Asburgo ottiene la città nel 1278. La città, ribattezzata in tedesco Laibach, rimarrà alla casa d'Austria fino al 1809. La diocesi della città è stata fondata nel 1491 e la chiesa di Saint-Nicolas diviene la cattedrale.

Nel XV secolo, la città acquisita fama di centro delle arti. Dopo un terremoto nel 1511, Lubiana viene ricostruita in uno stile rinascimentale e una nuova cinta è costruita intorno alla città. Nel XVI secolo la sua popolazione è composta di 5.000 abitanti, di cui il 70% di lingua slovena. Nel 1550 vengono stampati i primi due libri in sloveno compresa una traduzione della Bibbia. Nel 1597 sono i Gesuiti a costruire una nuova scuola, la quale poi diverrà un collegio. La città adotta negli anni seguenti uno stile architettonico barocco.

Dal XVIII secolo al XIX secolo

Il dominio degli Asburgo venne brevemente interrotto durante le guerre napoleoniche e tra il 1809 e il 1813 Lubiana fu la capitale delle Province illiriche del Primo Impero francese. Nel 1815 la città ritornò in mano austriaca e dal 1816 al 1849 fu parte del Regno austriaco d'Illiria. Nel 1821 la città ospitò il congresso in cui sarà definita la geografia europea degli anni seguenti.

Il primo treno da Vienna arriva in città nel 1849 e nel 1857 la linea è estesa a Trieste. L'illuminazione elettrica arriva nel 1898.

Nel 1895 la città, che conta 31.000 abitanti, è vittima di un grave terremoto di magnitudo 6,1 sulla scala Richter. Il 10% degli edifici è distrutto, anche se si registra un numero di vittime contenuto. Diverse zone della città sono ricostruite in stile Art Nouveau.

]modifica wikitesto | modificaXX secolo[

Nel 1918, con il collasso dell'Impero austro-ungarico, Lubiana passò al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni poi tramutatosi in Regno di Jugoslavia. Nel 1929 divenne la capitale della provincia jugoslava della Dravska Banovina.

Durante la Seconda guerra mondiale, la città fu occupata e annessa dall'Italia nel 1941. Lubiana e il territorio circostante (Bassa Carniola) divennero una provincia italiana della regione Venezia Giulia, di cui Lubiana fu capoluogo con sigla automobilistica LB. L'attuale territorio comunale era articolato - oltre che nel comune capoluogo di Lubiana Città - anche nei comuni di Dobrugne (Dobrunje), Gesizza (Ježica) e S. Vito (Šentvid).

Per contrastare gli atti di rivolta compiuti dalla popolazione locale, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l'intero perimetro di Lubiana, disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri. Furono arrestati 18.708 uomini; di questi 878 furono mandati in campo di concentramento. Fino alla capitolazione dell'Italia, avvenuta l'8 settembre 1943, le autorità militari italiane fucilarono, per rappresaglia, oltre 100 ostaggi. Le fucilazioni furono compiute presso la cava abbandonata Gramozna Jama, alla periferia di Lubiana.

Successivamente arrivarono i tedeschi nel 1943.. In seguito alla sconfitta dell'Asse, nel maggio 1945, le truppe tedesche e le milizie nazionaliste slovene si arresero all'armata comunista di Tito.

II Dopoguerra

Dopo la seconda guerra mondiale, la città divenne la capitale della Repubblica socialista di Slovenia e integrata alla Jugoslavia fino all'indipendenza, avvenuta il 25 giugno 1991. Dal 1991, è la capitale della Slovenia, che ha aderito all'Unione europea nel 2004.

Monumenti e luoghi d'interesse

Nonostante la comparsa di grandi edifici, soprattutto nei dintorni della città, Lubiana mantiene intatto il suo centro storico, dove si mescolano lo stile architettonico barocco e Art nouveau. Lo stile della città è fortemente influenzato da quello delle città austriache di Graz e Salisburgo.

La città vecchia è costituita da due quartieri. Quella del municipio, che ospita le principali opere architettoniche e l'area dei Cavalieri della Croce, dove si trova la chiesa delle Orsoline, l'edificio della società filarmonica (1702) e la casa di Cankar.

Dopo il terremoto del 1511, Lubiana è stata ricostruita sul modello di una città rinascimentale e dopo il terremoto del 1895, che ha gravemente danneggiato la città, è stata nuovamente ricostruita in stile Art nouveau. L'architettura della città è una miscela di stili. Vaste zone della città sono state costruite dopo la seconda guerra mondiale e trovano spesso un tocco personale dell'architetto sloveno Jože Plečnik.

Il castello di Lubiana, posto in cima alla collina che sovrasta il fiume Ljubljanica è stato interamente ricostruito negli anni 60. Sono ancora visibili alcune tracce di un castello risalente al XII secolo nei basamenti dei muri attuali, l'antico castello che qui sorgeva fu la residenza dei margravi, poi duchi di Carinzia. Altre opere architettoniche della città di qualche rilievo sono la cattedrale di San Nicola, la chiesa di San Pietro, la chiesa francescana dell'Annunciazione, il Triplo ponte e il ponte dei Draghi.

Nello stile barocco, vicino al municipio si trova la fontana dei Fiumi carniolani in Mestni trg disegnata sul modello di piazza Navona a Roma. Essa è decorata con un obelisco, ai piedi del quale statue in marmo bianco simboleggiano i tre principali fiumi della Carniola. È il lavoro dello scultore italiano Francesco Robba (Venezia, 1º maggio 1698 – Zagabria, 24 gennaio 1757) che ha scolpito molte altre statue barocche della città. Le chiese sono intrise di questo stile, che risale a dopo il terremoto del 1511.

L'Art nouveau è stato usato sulle facciate in piazza Prešeren fino al ponte dei Draghi. Influenze nella città si devono all'architetto sloveno Jože Plečnik che ha costruito numerosi ponti compreso il Triplo Ponte, ma anche la biblioteca nazionale.

Sin dal 1964 la capitale slovena ospita la famosa biennale di design, durante la quale vengono presentate le nuove tendenze di design del momento e riceve ospiti provenienti da ogni parte del mondo.

by Mauro Zorzini