Mauro Zorzini

Founder Nerd

Alfio Bardolla, financial coach: "Se una persona guadagna 1.000 euro al mese è perché non vale più di 1.000 euro al mese"

2019-02-01 08:05:40

L'uomo che insegna come diventare ricchi ci ha raccontato le sue idee: "Bisogna investire sul proprio valore. L'università? Non basta essere book-smart. Bisogna essere street-smart"

Alfio Bardolla è nato in Valchiavenna quarantasei anni fa da famiglia modesta. Papà capostazione, mamma casalinga, tre figli: a 19 anni, Bardolla decide di evadere dal nido famigliare per andare a Milano a fare l'università. Con l'intento di mantenersi e pagare la retta, neanche ventenne crea la sua prima azienda informatica e da lì la svolta. Dopo i primi guadagni, la carriera di immobiliarista e una lunga serie di successi finanziari che gli permettono di trasformare la sua storia in un brand di successo.

Oggi, infatti, Alfio Bardolla è presidente, amministratore delegato e azionista di maggioranza di ABTG (Alfio Bardolla Training Group, società sbarcata in Borsa la scorsa estate e quotata decine di milioni di euro), ma è anzitutto il financial coach più famoso d'Italia. In parole povere, spiega la ricetta per diventare ricchi a migliaia di persone. Bardolla ha raccontato il suo mestiere e le sue idee a HuffPost Italia, a pochi mesi dall'uscita dell'ultimo libro da lui firmato: First Class (Mondadori, 2017).
 

Sulla copertina del suo ultimo libro si legge "Il viaggio accanto a un milionario che ti cambierà la vita": è questo il senso del mestiere di financial coach?

Il financial coach è una sorta di allenatore finanziario. Se nello sport un allenatore aiuta le persone a migliorare le proprie prestazioni fisiche, il financial coach aiuta le persone a migliorare le prestazioni dal punto di vista finanziario. In questo tipo di business, vigono regole rigide che vanno seguite alla lettera e che non sono facilmente deducibili. All'università, nelle facoltà di economia, insegnano che le scelte migliori vengono fatte basandosi su dati e fatti ma, nella realtà, le persone spesso compiono scelte finanziariamente stupide, dettate dall'emotività. Basti pensare a cosa sta accadendo in Borsa in questi giorni: perfino il mio titolo ha segnato -10% perché c'è stato qualcuno che ha venduto le azioni per paura. Poi il titolo si è risollevato, arrivando a segnare +1%: questo significa che qualcun altro, più scaltro e non condizionato dai timori, ha tratto giovamento dalla paura di chi ha svenduto.

Ci spieghi cosa vuol dire raggiungere la libertà finanziaria.

In parole povere, la libertà finanziaria si ha quando le cosiddette entrate automatiche - quelle entrate che non dipendono dall'attività lavorativa (dunque: affitti, attività di trading, royalties, operazioni di marketing) - superano il valore dello stile di vita desiderato. Supponiamo che lei abbia uno stile di vita desiderato da 3.000 euro: sarà considerata finanziariamente libera, cioè ricca, quando quelle entrate automatiche supereranno tale cifra.

E chi percepisce un comune stipendio da 1.000 euro, riuscendo a mettere da parte circa 200 euro al mese, cosa può fare per ottenere crescita finanziaria?

Le dirò una cosa un po' impopolare: secondo me, se una persona guadagna 1.000 euro al mese è perché non vale più di 1.000 euro al mese. Dunque, se fossi nei panni di quel qualcuno, il primo investimento che farei sarebbe un investimento di tipo personale, con l'intento di aumentare il mio valore per il mercato. Nella mia azienda ci sono persone pagate 1.300-1.400 euro al mese e ce ne sono altre che percepiscono stipendi da 25mila euro. Perché io sono felice di pagare così tanto qualcuno, mentre magari non faccio i salti di gioia nel dare uno stipendio molto più basso ad un altro? La risposta è semplice: perché queste persone esprimono un valore diverso. Dunque, bisogna investire su sé stessi. Questo vuol dire studiare, formarsi e informarsi, crescere. Il valore di mercato non è lo stesso per tutti e dipende molto dall'impatto che il singolo ha sulla gente. Per esempio, il calciatore ha un grosso valore di mercato perché la sua figura impatta su milioni di persone. Al contrario, l'insegnante, pur svolgendo un mestiere importantissimo sotto il profilo sociale, produce impatto solo su classi scolastiche di 15-20 ragazzi. Dunque, il differenziale non sarà equo dal punto di vista sociale (se valutassimo le persone in base a quello, l'insegnante dovrebbe essere pagato molto di più), ma per il mercato vigono altre regole: vale l'impatto che il singolo ha sui molti. Lo stipendio di un calciatore ha così tanti zeri perché lui garantisce guadagni tramite gli sponsor, perché può spingere le persone a venire allo stadio, ecc.

 

A proposito di valore individuale: in passato, lei ha dichiarato di non credere particolarmente negli sbocchi offerti dalla formazione universitaria. Come mai?

Devo premettere che vorrei vedere i miei figli laureati, che io sono laureato e che la mia famiglia crede nella formazione universitaria. Eppure non ritengo che il percorso accademico da solo sia sufficiente a garantire crescita finanziaria. C'è differenza tra essere book-smart (intelligente sui libri) ed essere street-smart (intelligente su strada): le persone non vengono a seguire i miei corsi perché ho un certo background universitario, sono book-smart e so cos'è lo spread. Le persone vengono da me perché riconoscono il valore della mia esperienza "su strada", che mi ha permesso di ottenere risultati concreti in un certo campo. Ecco perché, da sola, l'università non può bastare: manca la parte pratica. Come ottenere crescita finanziaria non viene insegnato esclusivamente da chi ha studiato trading, ma può essere insegnato anche da una persona che, pur avendo conseguito solo la licenza media, nella vita ha picchiato la testa contro il muro, ha fatto esperienza pratica e, alla fine, ha capito come raggiungere l'obiettivo.

Partire da zero si può, dunque. A tale proposito, è vero che ci si può arricchire anche senza capitale iniziale?

Assolutamente sì: crescere finanziariamente è una questione di testa, non certo di soldi. Basti pensare che l'80% dei milionari sono "ricchi di prima generazione", persone che si sono fatte da sole. Il denaro agevola la produzione di altro denaro, ma da solo non basta. È un po' come l'olio per un'automobile: fa in modo che il motore funzioni meglio, ma servono tante altre componenti che, in ambito finanziario, sono rappresentate dalle caratteristiche e dal concetto di valore che le ho illustrato.

Stando alla stretta attualità: se le dico spread, cosa le viene in mente?

Mi viene in mente la differenza di competitività tra l'Italia e la Germania. Mi viene in mente la paura. In questo momento, gli investitori sono guidati dall'irrazionalità, non usano la testa ma si lasciano condizionare dalle emozioni. È in giornate come queste che le persone dovrebbero comprare titoli. È in giornate come queste che le persone esperte e finanziariamente astute fanno un sacco di affari. A rimetterci sono quelli che si fanno guidare dall'emozione e dalla paura.

Adalgisa Marocco

by Mauro Zorzini