"Non rischiare, non uscire dagli schemi, ..." dicevano..

La mia avventura ebbe inizio 10 anni fa, quando dopo un lungo periodo di insicurezze, perplessità e insoddisfazioni, presi la decisione più significativa della mia vita: mi licenziai da un lavoro che non mi appagava e decisi di iscrivermi ad un corso intensivo di fotografia a Firenze. 

In quel periodo lavoravo in officina come meccanico di auto, era un lavoro che mi piaceva abbastanza, con paga sicura, vicino a casa, con contratto indeterminato e che mi dava una sicurezza a lungo termine, ma non mi dava la cosa più importante: la felicità. Volevo vedere il Mondo e sentivo il bisogno di fotografarlo: ammiravo i documentari e i documentaristi, le storie di viaggio, rimanevo sempre affascinato dai racconti dei viaggiatori, soprattutto quelli solitari. Sapevo che c'era qualcosa di più che potevo fare rispetto al lavoro che stavo facendo: ero giovane e avevo una passione dentro che mi tormentava e non mi lasciava in pace, e quando cercavo di sopprimerla, tornava fuori. Durante le pause pranzo in officina studiavo inglese perché mi piaceva e perché sapevo che prima o poi mi sarebbe servito, nel tempo libero studiavo la tecnica fotografica, finché arrivò il giorno in cui decisi di mollare tutto per cambiare strada: decisi che dovevo rischiare tutto per inseguire i miei sogni. 

Da quel momento la mia vita cambiò radicalmente. Incontrai persone fantastiche che mi indirizzarono verso percorsi lavorativi incredibili come fotografo. Finita la scuola, su proposta di un mio compagno di corso nonchè titolare di un diving center, lavorai per 7 mesi come fotografo in una piccolissima isola delle Maldive, trascorrendo le giornate tra immersioni, gestione del photo-shop e servizi fotografici richiesti dai clienti in vacanza. 

Prima di rientrare in Italia mi si presentò una nuova avventura: il proprietario della Spa del resort maldiviano mi propose di andare in India per fotografare i suoi 7 centri benessere all'interno di Hotel di lusso. 

Rientrato a casa, grazie all’esperienza maturata, cominciai subito a lavorare per clienti friulani, due agenzie di pubblicità udinesi e qualche lavoretto saltuario. Ma non bastava: il Friuli per quanto sia un posto stupendo e per quanto io ne faccia parte, ha poco giro per i lavori creativi e spesso non sono retribuiti correttamente per dare una continuità lavorativa. Su consiglio di un mio caro amico fotografo, cominciai allora a caricare delle foto su delle banche d'immagine statunitensi come faceva lui già da due anni. Cominciai a vedere qualche vendita e la cosa diventò un “giochino” da alimentare nel tempo libero. 

Tuttavia non era facile: vedevo che erano più i giorni liberi che i giorni di lavoro effettivi tra servizi fotografici e post produzione foto ed ero tentato di mollare tutto. Cominciai a pensare che forse certi lavori erano per figli di papà che potevano permettersi attrezzature super costose, viaggi, modelli e studi fotografici. Continuai comunque ad alimentare costantemente un'agenzia per la quale ero fotografo esclusivo a quei tempi, perché vedevo che altri fotografi italiani riuscivano a vivere vendendo foto su internet. Quando non c'è un cliente che commissiona un lavoro e si ha davanti solo un computer collegato i rete, è difficile credere che possa funzionare, ma i sogni sono fatti per chi ci crede, per chi non molla, per chi si tira su le maniche e lavora con costanza e tenacia. Vedevo che alcuni fotografi erano liberi e quindi non vincolati ad uno studio fotografico in affitto, alle bollette e ai clienti della zona. Questi viaggiavano, facevano foto e video, lavoravano con il laptop dai bar sulle spiagge thailandesi, dai coffee shop delle grandi città, dagli aeroporti mentre aspettavano uno dei tanti voli dell'anno. Mi rendevo conto che le possibilità là fuori potevano essere infinite e che non esisteva solo il lavoro al quale ero abituato, per cui dovevo insistere e crederci. Pian piano mi spostai sulle agenzie Premium dove richiedevano l'esclusività del servizio fotografico ma il prezzo delle foto era decisamente più alto, così come i guadagni. Entusiasta di aver passato la dura selezione, cominciai ad investire qualche guadagno in viaggi e modelli da fotografare, per realizzare foto commerciali ambientate in posti diversi e adatti al tema trattato. Negli ultimi 5 anni ho viaggiato per lunghi periodi da solo in Australia, Bali, Brasile, Cile, Thailandia, Cuba, Stati Uniti, sono stato 2 volte negli Emirati Arabi tra avventure nel deserto e foto a Dubai, e diverse volte a Londra e a Barcellona.

Ogni tanto mi capita di pensare a quando non sapevo se lasciare il lavoro e la sicurezza del posto fisso per rincorrere una passione. Cosa sarebbe successo se avessi continuato su quella strada? Probabilmente sarei morto di rimpianti. Di sicuro non è stato un percorso facile. Per rimanere sul mercato ho dovuto cambiare spesso strategia, stile di foto, o ricominciare da zero in una nuova agenzia che in quel periodo era la migliore. In questi lavori particolari le cose cambiano molto velocemente e bisogna essere pronti a modellare l'offerta per continuare ad attrarre clienti in base alla loro domanda, sperando che gli sviluppatori dei siti delle agenzie non stravolgano i motori di ricerca e l'algoritmo. In un mercato digitale in continua evoluzione non so cosa succederà fra 1 mese, 1 anno o fra 10 anni, ma so per certo che da 8 anni sto facendo il lavoro dei miei sogni. E questo è impagabile.

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