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Lavare i piatti per lavare i piatti
Il monaco buddista Thich Nhat Hanh esprime in un semplice dialogo l'arte della mindfullness
Di solito lavo i piatti dopo il pasto serale, prima di sedermi a bere una tazza di tè in compagnia.
Una sera, Jim mi chiese se poteva lavarli lui.
Gli dissi: "Fai pure, ma se lavi i piatti devi sapere come si fa".
E lui: " Ma dai, ti pare che non so lavare i piatti?".
Risposi: "Ci sono due modi di lavare i piatti. Il primo è lavare i piatti per avere piatti puliti, il secondo è lavare i piatti per lavare i piatti".
Jim mi sorrise e disse: "Scelgo il secondo: lavare i piatti per lavare i piatti".
Se mentre laviamo i piatti pensiamo solo alla tazza di tè che ci aspetta e ci affrettiamo a toglierli di mezzo come se fossero una seccatura, non stiamo 'lavando i piatti per lavare i piatti'.
Direi di più, in quel momento non siamo vivi.
Questo perché, mentre siamo davanti al lavandino, siamo assolutamente incapaci di accorgerci del miracolo della vita.
Se non sappiamo lavare i piatti, è probabile che non riusciremo nemmeno a bere la nostra tazza di tè.
Mentre beviamo il tè, non faremo che pensare ad altre cose, accorgendoci a stento della tazza che teniamo fra le mani.
Così ci facciamo risucchiare dal futuro, incapaci di vivere veramente un solo minuto della nostra vita.
Thich Nhat Hanh